Vangelo di Marco 1,12-15

Stiamo muovendo i primi passi del cammino quaresimale, allora, forse non è inutile chiedersi cosa sia questo cammino per noi, come lo vivremo!
Se io vi chiedessi a cosa assomiglia la quaresima voi cosa mi rispondereste? A qualcosa di allegro o di triste? Non chiedo a quale colore perché la risposta sarebbe molto facile dal momento che lo indossiamo: il viola!
Un colore un po’ cupo, serio, anche severo, ci fa venire in mente subito i funerali. Certo la quaresima è una cosa seria, e non la posso mica ridurre a fare qualche “fioretto”, la rinuncia ai dolci, alle sigarette, o ad altro. Non sto mica dicendo che non si devono fare, ma può essere tutta lì la nostra quaresima?
Potremmo, lo dicevo ai grande il mercoledì delle ceneri, assomigliare la quaresima un po’ alla primavera. In primavera tutto si risveglia, così anche noi in Quaresima, che è il tempo in cui ci prepariamo a celebrare la più grande festa dell’ anno: la Pasqua, dobbiamo risvegliare il bene che vogliamo a Gesù, se davvero siamo disposti a conoscerlo, ad amarlo a seguirlo, a stare con Lui, ecco la preghiera, ad aiutare chi ha bisogno, ecco l’ elemosina, a liberarci da tante cose che non sono mica poi necessarie e a dividere quello che abbiamo con chi ha bisogno, ecco il digiuno.
Voi fate digiuno? Non dico di non mangiare, dovete crescere, ma un certo tipo di digiuno lo potete fare anche voi … ad esempio digiunare per tutto il tempo di Quaresima dalle parolacce, che non uniscono le persone, dai pensieri brutti, dall’allungare le mani addosso agli altri.
La prima tappa di questo cammino è il deserto e nel deserto, cosa succede?
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