Domenica della SS Trinità … un mistero …

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore
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Festa, anzi solennità della SS. Trinità. Un po’ difficile spiegare la Trinità. Un solo Dio in tre persone. Come fare a spiegare? Spiegamenti a livello razionale non ve ne sono. Mi faccio aiutare da S. Patrizio, patrono, protettore dell’Irlanda questa verde terra.
Nato nel 385 in una località inglese, nella sua giovinezza Patrizio non era proprio un cristiano modello, anche se suo padre lo era. Viveva bene comodamente, i genitori non avevano problemi economici, però a sedici anni fu catturato da pirati irlandesi e venduto a un pagano che lo mise a pascolare le pecore. Dopo sei anni ebbe un sogno nel quale gli fu ordinato di fuggire e che gli indicò la nave che poteva portarlo via.
Quando si svegliò andò nel posto che gli era stato indicato, andò in Francia che a quell’epoca era già cristiana poi tornò in Irlanda, che non era ancora cristiana e annunciò il Vangelo. Spiegare il mistero della Trinità agli irlandesi non era semplice. Continue reading

Pentecoste Spirito di Dio scendi su di noi

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

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Parola del Signore

Noi tutti abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel giorno del nostro battesimo, nella Cresima, lo Spirito Santo è sempre presente nella Messa e nelle celebrazioni della Chiesa, ma noi ce ne scordiamo spesso.
Mi piacerebbe chiedervi, ma rispondete in voi stessi, quanti pregano lo Spirito Santo durante il giorno, o al mattino perché li guidi nella loro giornata. Ma non dimentichiamo se noi siamo docili alla sua azione è Lui che guida la Chiesa ed anche la nostra vita.
Vi vorrei fare riflettere su due piccoli episodi:
Pio X ricevette un giorno in udienza privata un padre con due figli, uno dei due era stato promosso, l’altro rimandato in matematica. Il Papa chiese ai due ragazzini come erano andati. Quello che era stato promosso non ebbe problemi, l’altro non ebbe il coraggio di dire la verità. E il Papa:
“Perché non dici la verità, non sei stato rimandato in matematica”, ma il Papa trattò quel ragazzo con bontà perché sapeva che aveva paura di essere umiliato in pubblico.

Ma noi, adulti abbiamo il coraggio di annunciare la fede, che lo Spirito Santo ci suggerisce o abbiamo paura di farlo in un mondo che è sempre più ostile e in cui proliferano anche chiese sataniste, riconosciute anche dagli stati?

L’ altro episodio parla dei ragazzini che andavano nel bosco a cercare nidi degli uccelli rubando uova e uccellini, prendendo in giro un compagno, Edoardo, perché non era mai riuscito a trovare un nido, ma un giorno scorge un nido di merli. La femmina lo vede e scappa. Dall’ albero vicino sulla quale si era rifugiata sembra lo implori. “Che fare?” Guardando la mamma sussurra: “torna non ti ho preso niente”.

I compagni lo prenderanno in giro, ma il cuore la coscienza di Edoardo gli dicono di non preoccuparsi.

Guidati dallo Spirito del Signore avremo anche noi lo stesso cuore, di saper sopportare per il bene senza rattristare lo Spirito Santo che è in noi?

Chiediamo in questa Eucaristia di esserne capaci e che lo Spirito soffi abbondante nelle nostre vite per abbandonarci alla sua azione.

Deo gratias, qydiacdon

 

Lo Spirito Santo rimane sempre con noi. Solennità di Pentecoste

Ascensione del Signore, la via per il cielo!

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore
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Gesù ritorna in Galilea, questa regione crocevia di gente, pagana proprio dove all’inizio aveva cominciato ad annunciare il Regno e la conversione. Qui in questo luogo di frontiera ha dato appuntamento ai suoi discepoli, che ora sono undici. Li ha convocati qui per dare, ancora una volta, la conferma che Lui, il risorto è luce decisiva che tutto rischiara.
Da questa montagna di Galilea il risorto invia i suoi ad insegnare tutto ciò che ci ha comandato.
Anche noi siamo questi suoi mandati ad insegnare quello che il Signore ha annunciato, ma non tanto e sole con le parole, ma con la testimonianza della nostra vita.

In questa Eucaristia anche noi siamo chiamati ad adorarlo e dire il nostro sì al suo mandato missionario e per indicare a tutti gli uomini una via meravigliosa che è quella che porta al cielo. Ma come si concretizza questa via? Quali sentieri percorrere? Continue reading

VI Domenica di Pasqua: vi darò un altro Paraclito

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore
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Le letture di oggi ci fanno riflettere sui comandamenti. I comandamenti ci fanno pensare subito come a qualcosa che ci viene imposto e ci indispongono un po’, magari ci fanno venire la voglia di non rispettarli, di trasgredire, come diceva quel ragazzino alla mamma: “Non sarebbe meglio che Dio abolisse il quarto comandamento, così se disubbidissi non commetterei nessun peccato”.
Ma come spiegare i comandamenti, con le loro esigenze? Provo a farlo in questo modo. Quando ero più giovane e un po’ più in forma andavo in montagna con i campeggi dei ragazzi. Chi va per montagna sa che vi sono delle indicazioni se uno vuol raggiungere una vetta battendo sentieri sicuri, che sono segnati, perché evitano passaggi pericolosi, ferrate, pareti rocciose difficili. Immaginiamo di voler raggiungere la vetta che vediamo lassù, ma che fatica questa strada da percorrere che ci viene indicata. Noi abbiamo muscoli e gambe ce la faremo, tagliamo, non seguiamo il sentiero. Ma non è così! Cosa succede? Alcuni capiscono il rischio di abbandonare sentieri sicuri, altri no. Accade allora che alcuni cadono si infortunano, altri cadendo nei crepacci muoiono. Continue reading

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) : Io sono la via, la verità, la vita

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore
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Tutta la nostra vita possiamo paragonarla a un grande viaggio. In questo viaggio si aprono davanti a noi diverse vie, quale sarà la strada giusta per arrivare alla meta che desideriamo?

Ho letto, meditando, questo testo di vangelo un racconto antico, che mi è piaciuto molto.
Vi era un pellegrino che andava a Roma, ma si avvicinava la notte, era nuvolo non c’era, quindi la luna ad illuminare la strada e a quel tempo le strade non erano certe sicure. Niente case, niente persone a cui domandare, così quel pellegrino non sapeva dove andare. Mentre stava così, ormai disperato, all’ improvviso, sentì lontano il suono delle campane, allora si mise in cammino verso la direzione di quel suono e riuscì ad arrivare a Roma alla chiesa dove erano quelle campane: S. Maria Maggiore la più grande chiesa romana dedicata a Maria. S’inginocchio davanti all’ altare e ringraziò per lo scampato pericolo. Continue reading

IV Domenica di Pasqua anno A 2023 – Il buon Pastore, la Porta

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore
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L’ immagine che noi abbiamo quando pensiamo a Gesù come buon pastore è quella in cui il pastore si carica la pecora sulle spalle e la porta all’ ovile. E’ un immagine dolcissima e bellissima, colma di tenerezza per questa cura che il pastore si prende per la pecora. Una tenerezza e una dolcezza che tante volte non si riscontra nei rapporti fra gli uomini, anzi oggi a fronte di tanti fatti riprovevoli vi è la tendenza a voltarsi dall’altra parte. Il pastore che ama il suo gregge, che ha visto le madri partorire gli agnelli non fa così, non è un prezzolato, ma ama vuole profondamente bene al suo gregge e lo custodisce come perla preziosa.

Oggi, però, vorrei riflettere sull’ immagine della Porta. Gesù dice: : «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Proviamo a pensare un attimo a quante porte vi sono nella nostra vita. Continue reading

Domenica in Albis o della Divina Misericordia – Tommaso …

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore
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Otto giorni fa abbiamo celebrato la Pasqua del Signore Risorto. Oggi celebriamo, in quello che è il primo giorno della settimana di nuovo la Pasqua nell’ Eucaristia, come ogni Domenica Gesu viene sotto le specie del pane e del vino, e continua a dirci “pace” . Sentiremo: “la pace del Signore sia sempre con voi” e: “scambiatevi un segno di pace”. Oggi noi sentiamo invocare la pace in un contesto di guerre, non solo in Ucraina, anche se quella focalizza
l’attenzione del mondo, chiediamoci, quindi cos’è la pace e da dove può nascere la vera pace. Non certamente dalla forza delle armi, che sentiamo richiedere con sempre più forza ed inviare, non su criteri umani razionale e semplicistici. Giovanni nel suo Vangelo al cap.14 scrive: “Giovanni scrive nel Vangelo capitolo 14,27, “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.” Un’espressione bellissima di Gesù che infonde nel nostro cuore tanta pace. Al solo leggerle, scende in noi un balsamo di amore. Vi lascio la mia pace. Gesù va via, sale al cielo ma ci lascia la sua pace. Cosa vuol dire? Gesù ci lascia il frutto della sua venuta tra noi, quel frutto dolcissimo che cancella l’amarezza del peccato. Gesù ci lascia la Grazia, quella che dona al nostro spirito la vera pace. E lo dice; non come la dà il mondo. La pace del mondo viene identificata come serenità ma non è pace. La pace viene da di dentro, è quando il nostro cuore e la nostra anima respirano Dio.” In quel saluto: “Pace a voi è racchiuso tutto questo.
Quanta diversità da come gli uomini pensano di costruire la pace solo con le proprie forze. Scrive S. Agostino: “:Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te). Il Cuore di Dio è il nostro rifugio , la nostra salvezza , oserei dire il posto in cui ci troviamo a casa. Quel luogo dove non veniamo giudicati , ma solo amati e dove troviamo la pace dell’Anima , insomma la nostra roccaforte tra le onde di questo mondo spesso agitate dalla mentalità lontana da Dio . Nel Signore siamo al sicuro perché troviamo in Lui , tutto quello che ci manca , e questo non ci deve , meravigliare : è Lui che ci ha creati.”
Poi li manda. A fare cosa? “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». E’ il perdono di Dio che rappacifica il cuore, che proviamo quando celebriamo il Sacramento della confessione. Quando noi usciamo dal confessionale non solo ci sentiamo liberati, ma risollevati e in pace. Continue reading

Gennaro l’ubriaco. Di don Tonino Bello

L’anno scorso, ricordo, una sera d’inverno mi ero ritirato in episcopio e vidi un uomo che veniva di giorno continuamente a suonare il campanello, a chiedere l’elemosina; quella sera era ubriaco fradicio. Dico: “Che cosa vuoi? A quest’ora cosa stai a fare qui?” “Dammi qualche cosa” “Dove vai a dormire?” “Sotto la barca” “Andiamo”. Pioveva; presi l’ombrello e andai sul porto dove ci sono delle barche capovolte. Sollevo una barca e lui dice: “Io qui dormo!”: c’erano dei cartoni, al posto del guanciale un ammasso di giornali, una bottiglia, una candela. Dormiva davvero sotto una barca!! Gennaro si chiama.

Lo condussi da me; veniva ogni sera, a volte brillo. Dopo 3-4 mesi, ancora non mi diceva i suoi dati precisi: come si chiamasse, di dove era. Poi seppi che era di Bari; il cognato e la sorella lo rintracciarono e lui comunque si era già rimesso a nuovo. Tornò a casa a Bari, mi invitarono anche a casa loro…Gennaro…sotto la barca…Sono passati tanti mesi e l’avevo perso di vista. Nel mese di giugno a Pentecoste è venuto il Cardinale Maier a nobilitare la chiesa della Madonna dei Martiri col titolo di Basilica. La notte di Pentecoste c’erano tantissimi giovani nella chiesa, abbiamo pregato oltre mezzanotte. Ad un certo momento un giovane ha chiesto al Cardinale: “Perché si chiama Basilica minore?” Il Cardinale ha risposto: “Perché Basiliche maggiori sono le chiese che stanno a Roma, le altre si chiamano Basiliche minori”. Continue reading

Domenica di Pasqua 2023

Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore
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Meditazione

Vi è un momento, l’aurora è l’apparizione della luce, dorata e talvolta rosea o purpurea e anche ramata, che appare nel cielo poco prima del sorgere del Sole. Essa costituisce l’ultima fase del crepuscolo mattutino o alba. Poi il sole sorge e illumina ogni cosa.
Qualcosa di simile è avvenuto Anche questa notte all’inizio di questa veglia. Dapprima la notte, poi una luce piccola, quella del cero che poi si è diffusa in tante altre luci, le candele che avevamo ma che da quella prima luce hanno attinto. E’ la luce del risorto che viene ad illuminare la vita di ognuno di noi e che infonde speranza, forza e gioia perché ci annuncia che Dio è il Dio della vita che trionfa, sconfigge il peccato e la morte per introdurre l’uomo nell’eternità.
Nella grande lettura dalla Creazione al Vangelo colgo due aspetti. Primo è la presenza di Dio nella storia dell’uomo. Un Dio quindi che non si disinteressa. In questa storia Egli porta avanti il suo progetto che ha come finalità il nostro bene attraverso vie che solo a Lui sono conosciute, ma che hanno una meta sicura. La salvezza dell’uomo e la vita per sempre, la vita eterna in Lui, questo è quanto di più grande ci possa accadere nonostante le difficoltà e le tribolazioni che accompagnano la nostra condizione terrena. Questa luce non deve essere spenta mai. Continue reading

GIOVEDI SANTO (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE) Dal Vangelo secondo Giovanni Prima della festa di Pasqua, Gesù,

 

GIOVEDI SANTO (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE)

Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a “voi».

Parola del Signore

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Noi sappiamo che il Vangelo di Giovanni non ci descrive l’ultima cena, come gli altri evangelisti, ma questo gesto che Gesù compie e che ha un significato profondo su cui riflettere. Fermiamoci a considerare alcuni aspetti.
“Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Gesù ama i suoi e li ama di un amore infinito … fino alla fine, fino al dono completo, totale di sé, fino alla vita, fino alla croce. I suoi siamo anche noi, uniti a lui, alla sua Passione, Morte Risurrezione dal giorno del nostro Battesimo e, se siamo fedeli, lasciandoci amare da Lui ben oltre la nostra vita.

E’ singolare che Giovanni parlando della Pasqua parli dei piedi. I piedi sono importanti senza di essi non si cammina, ma forse dobbiamo chiederci anche dove vogliamo andare. Vogliamo camminare sulla via che Gesù ha tracciato oppure sulla via che vuole tracciare qualcun altro, come è successo a Giuda, si perché il tentatore, colui che si oppone a Dio e che istiga l’uomo a rivolgersi contro Dio con il peccato è sempre in agguato e ci prova. Se camminiamo su questa via siamo senza piedi. Continue reading