L’ uomo oggi c’è e domani non lo si vede più …

“Chi sei tu mai, per aver paura di un uomo mortale ?” (Is 51,52). L’ uomo oggi c’è e domani non lo si vede più. Temi Iddio, e non ti sgomenterai di ciò che può farti paura da parte degli uomini. Che cosa può un uomo contro di te, con parole e improperi?  Egli nuoce a se stesso, più che a te; né potrà sfuggire al giudizio di Dio, chiunque egli sia. Per quanto ti riguarda, tu tieni fissi gli occhi in Dio, e “non volere opporti a lui, con parole di lamento” (2Tm 2,14). Continue reading

Ossessi dal denaro

“La nostra generazione è una generazione di ossessi dal denaro. Qualcuno sarà sempre venduto finché crederemo nel denaro: tutti possiamo essere oggetto di baratto in un mondo pronto a prostituirsi per non perdere dieci lire”

P. Mazzolari

LA CHIESA NON PUO’ BENEDIRE UNA COPPIA DI OMOSESSUALI Eppure c’è tanta confusione… ad es. mons. Luigi Marrucci, vescovo di Civitavecchia, ha incaricato due genitori di una figlia omosessuale di seguire famiglie con vicende simili

Dopo il membro – di fresca nomina – della Pontificia Accademia per la Vita che in un’aula della Gregoriana invita all’uso della contraccezione (don Maurizio Chiodi), arriva il vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Franz-Josef Bode, a chiedere di benedire le unioni tra persone dello stesso sesso, dal momento che “ormai sono un fatto: visto che c’è molto di positivo, buono e corretto in questo, perché non considerare non una messa, ma almeno una benedizione?”.
Il successivo invito alla “piena accettazione da parte della Chiesa di tutte le forme di convivenza, senza dilungarsi in superflue e inutili distinzioni e analisi caso per caso” non ne è che la ovvia conseguenza. Maschi, femmine, sposati o non sposati, non è che staremo a guardare il capello, adesso. Quanto al sacramento, immagino sia considerato un inutile orpello, magari un fatto scenografico. Insomma una Chiesa che fondamentalmente si vergogna di Cristo, che non crede che l’uomo abbia bisogno di essere salvato (dunque, Gesù sarà morto di raffreddore), per cui tenta disperatamente di risultare friendly con tutti (tranne che coi credenti). Un alto prelato a cui l’ho fatto notare mi ha risposto che il suo, il loro lavoro è di strappare le anime al diavolo. Ma ci si chiede (e gli ho chiesto): essere simpatici salva davvero queste persone? Dire che tutto va bene, che tutto è uguale a tutto, è davvero per il bene dell’uomo? L’uomo funziona così? Se vive male ma qualcuno gli dice che va bene lo stesso, tutto funziona? O c’è un male oggettivo che ti fa stare male, indipendentemente dal fatto che qualcuno te lo dica o no? Continue reading

L’aborto legale non ha eliminato quello clandestino

Anche quest’anno è stata trasmessa al parlamento la relazione sull’attuazione della legge 194/78, con i dati definitivi dell’anno 2016, pubblicata pochi giorni fa sul portale del ministero della salute. L’obiettivo non dichiarato di tale relazione è sempre il medesimo: mostrare all’opinione pubblica, numeri alla mano, i presunti successi della sciagurata legge 194, nei termini soprattutto di una presunta significativa e costante diminuzione del numero complessivo degli aborti in Italia.

Il sistema utilizzato per presentare i dati è anch’esso sempre lo stesso: si indicano i numeri degli aborti legali nei diversi anni di applicazione della legge e li si rapporta ai dati ultimi, quelli relativi all’ultimo anno preso in esame. Si scopre dunque che nel 2016 i bambini ammazzati sono stati “solo” 84.926, il 3,1 percento in meno rispetto all’anno precedente, ossia ben 2.713 aborti in meno. Inoltre, nella relazione stessa viene evidenziato il dato in base a cui, rispetto al 1982, anno in cui si è riscontrato il valore più alto di aborti, il numero degli stessi si è più che dimezzato. Continue reading

India, cristianofobia: bruciate copie del Nuovo Testamento

Continua la persecuzione dei cristiani in India: un video, diffuso nelle scorse ore dall’organizzazione Persecution Relief, mostra degli individui, verosimilmente fanatici indù, intenti a bruciare per la strada copie del Nuovo Testamento.Un gesto sacrilego compiuto in odio alla fede cristiana, benché il filmato non riveli dove e quando ciò sia accaduto.

Secondo l’Observatoire de la Christianophobie, che ha ripreso la notizia, ciò potrebbe essere avvenuto nello Stato di Telangana.

Fonte: Corrispondenza Romana

IV Domenica ordinario B – “Insegnava come uno che ha autorità” Omelia con i bambini, ragazzi, genitori del catechismo parrocchiale – Vangelo di Marco 1,21-28

C’è una frase nel vangelo di oggi che abbiamo letto, molto importante.
Voi tutti andate a scuola? Avete degli insegnanti, maestri, professori che vi insegnano, ma come vi insegnano? Ci avete mai pensato? Con bontà, con gentilezza, con precisione, con chiarezza. Quali altri aggettivi potremmo aggiungere al loro insegnamento?

Sentivamo proprio Domenica scorsa che Gesù comincia ad annunciare il Vangelo, il suo modo di annunciare è un modo rispettoso delle tradizioni religiose ebree. Come tutti gli ebrei pii, cioè guidati dal sentimento religioso, il Sabato si reca in Sinagoga. Proprio come abbiamo sentito nel Vangelo di oggi e proprio lì, nella sinagoga, dove
si ascolta, si prega, si commenta la Parola di Dio Gesù insegna.
L’ evangelista Marco dice subito che chi ascolta è colpito dall’ insegnamento di quest’uomo che a guardarlo bene, dal di fuori, come forse facciamo spesso anche noi che ci fermiamo a pensare Gesù non a conoscerlo come si dovrebbe, non ad ascoltarlo in profondità, -con il cuore, come vi ho già detto-.

Ma perché sono colpiti?
“ Perché insegna come uno che ha autorità, non come gli scribi”.
Gli scribi erano specialisti nello studio della Bibbia e nella spiegazione dei precetti della Legge. Si facevano chiamare «rabbi», cioè maestri. Erano quasi tutti farisei.

Ma cos’è questa autorità nuova.

È il fatto che Gesù non parla o commenta la legge, ma che annuncia
l’avvicinarsi di Dio all’ uomo e questo ci dovrebbe riempire almeno di tre sentimenti: gioia, consolazione, speranza!

Quale gioia può essere più grande di quella di sentire la vicinanza di Dio. A volte la televisione ci fa vedere folle di ragazzini e di ragazzine che hanno quasi delle crisi isteriche perché vedono quel tal cantante, quel tal artista, quel tal campione.

Consolazione, perché il Signore viene a liberare l’uomo. Il miracolo della liberazione dell’indemoniato annuncia che Gesù è più forte e sconfigge colui che spinge l’uomo al male, al peccato dal quale poi nascono gli egoismi, i conflitti, le guerre, qualsiasi malvagità e cattiveria, come le uccisioni e la violenza su tante persone.

Speranza, perché ci viene annunciata una buona notizia, che è quella che Dio ci ama e se Dio ci ama non abbiamo più paura, “perché se Dio è con noi chi sarà contro di noi?” (S. Paolo)

Alla Parola si accompagnano i fatti. Noi uomini siamo così! Sì le parole vanno bene, ma ad un certo momento abbiamo bisogno di vedere qualcosa di concreto!

L’ annuncio di Gesù è affascinante, il suo modo di insegnare è straordinario, sembra proprio conoscere come stanno le cose, insegna con autorità … vi è bisogno di un segno, attenzione è un segno per dire guardate che quello che vi annuncio è vero e degno di essere creduto: ecco la liberazione di questo indemoniato.

Cosa ci dice tutto questo?
Che davvero la Parola di Gesù è una parola autorevole. Quello che dice si realizza per davvero: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.”

La prima cosa che mi viene da pensare, allora, ma noi che ascoltiamo questa Parola, che Gesù ci rivolge ogni Domenica, ogni volta che partecipiamo alla Messa, ogni volta che leggiamo un brano di Vangelo la riconosciamo così: autorevole? Gli attribuiamo cioè
l’ importanza e il rispetto che le è dovuta? Che tradotto vuol dire poi: cerco di fare nella mia vita quello che dice?

L’ altra cosa è che il diavolo c’è, ma che Gesù è più forte. Oggi vedete non se ne parla più, nemmeno a voi bimbi perché si ha paura di spaventarvi, di traumatizzarvi, eppure nel Vangelo vi è questa lotta continua fra Gesù e il Maligno, che vuole allontanarci da Gesù, che con la sua Parola gli toglie ogni potere, lo farà soprattutto con la sua Passione-Morte-Risurrezione.

Conclusione allora noi dobbiamo con fiducia, essere amici di Gesù, stare assieme a Lui con la preghiera, ascoltando, leggendo la sua Parola, accostandoci ai Sacramenti: Confessione e Comunione!

Ultima cosa, quelli che ascoltavano: “erano stupiti …presi da timore,”. La parola timore non significa paura, ma un rispetto per qualcosa di grande e di diverso, vorrei fermarmi, però, su erano stupiti. Già perché è difficile per noi stupirci, anche per voi bambini, giovani. Ormai non ci stupiamo più per nulla. Non sappiamo stupirci davanti alla bellezza e ai colori di un fiore, anche il più umile, non ci stupiamo più di una farfalla che esce da un bozzolo, non ci stupiamo più nemmeno quando nasce un bimbo … Così non ci stupiamo più nemmeno quando ascoltiamo la Parola del Signore che parla di Lui e di noi. Chiediamo questo dono di accogliere la Parola di Gesù e di lasciarci stupire, riconoscendone l’autorità perché il credere in Lui contagi i nostri giorni, le nostre scelte, la nostra vita.

Deo Gratias, qydiacdon

Incontro con i genitori dei bambini di 2 elementare, Castelvetro 28/01/2018 – Come potranno conoscerlo se non ne hanno mai sentito parlare …?

 

I vostri bambini hanno iniziato il catechismo e noi siamo contenti per questo.
È un momento importante per loro, ma anche per voi. È il momento in cui quel Gesù, di cui dovrebbero aver sentito parlare e dovrebbero aver pregato in famiglia, di quel Dio che non è del tutto sconosciuto, e mi piace pensare così, si inizia a conoscere un po’ meglio.

Un evento che li ha portati, per quello che riescono, sono piccoli a prendere un po’ più di consapevolezza di quello che è stato proposto loro quando avete scelto prima il Battesimo, poi, ora, di mandarli a vivere quella che dovrebbe essere un’ esperienza per muovere i primi passi sulla via della fede.

In uno dei catechismi per i bambini leggiamo:
• Il Signore chiama tutti a partecipare alla sua vita divina, quando vuole e per le vie che lui stesso sceglie. Chiama anche i piccoli secondo un suo misterioso progetto di amore prima ancora che essi siano in grado di cercarlo.
• I genitori sono i primi a poter offrire ai figli fin da piccoli la possibilità di cercare Dio e di conoscere la via che conduce a Lui. Questo compito si presenta subito impegnativo. Molti genitori si intimoriscono di fronte ai propri limiti e carenze. È un atto di umiltà che manifesta saggezza, ma non deve degenerare nella sfiducia.
• Motivi di fiducia e di sicurezza nel vivere questo impegno educativo con i propri figli possono scaturire da queste persuasioni di fede: noi partecipiamo nell’ educare alla fede , voi genitori partecipate all’ azione di Dio, che è il primo educatore. Che l’ opera educativa del Padre si manifesta nella vita dei bambini attraverso il padre e la madre e ogni altra persona che si rende presente con amore e che continua nelle cose, negli ambienti e negli avvenimenti con i quali i bambini si incontrano. Che questa opera educativa di Dio è presente nella Chiesa.
• Dio dona le grazie necessarie nell’ adempimento di questo servizio faticoso ma autorevole.
• I bambini sono sulla via della fede quando giorno dopo giorno, in libertà, imparano a gioire e a vivere dei legami d’ amore con Dio e con le persone.
• Ora i bambini hanno una prima intuizione di un rapporto d’ amore quando in casa vedono la tenerezza, la premura che la mamma e il papà hanno tra loro e verso i figli, i piccoli favori che si scambiano le persone, l’ attenzione di chi ogni giorno si prende cura di loro pur non essendo genitore, l’ accoglienza l’ ospitalità che quelli di casa hanno per le altre persone.

Credo che queste brevi note ci dicano con efficacia l’ importanza del vostro, nostro compito nei confronti di questi piccoli che il Signore, perché è lui l’ autore della vita, ci affida.
Ritengo però importante interrogarci, rinfrescarci che cosa possa essere per noi la fede. Continue reading

Viviamo ai margini dell’ eternità …

“Futuro, (dunque), non si oppone tanto a “esistente adesso “quanto a presente visibilmente”. La Chiesa ha una sua fecondità, ed è una fecondità reale e presente, ma si riferisce al mondo che è, per ora, nascosto.
Futuri e invisibili: proprio il genere di argomenti che sembra non interessino più. Se anche ciò che è dell’altro ieri e di dopodomani ci sembra così sfocato e insignificante, figurarsi come non ci tocca ciò che è così remoto da noi da potersi dire eterno. Ma questo è un tragico errore di prospettiva: ciò che è eterno è vicinissimo, tanto da compenetrarsi con l’ istante presente. Viviamo ai margini dell’eternità, anzi per qualche aspetto vi siamo già immersi.” 

Cardinal Giacono Biffi 

Inaccettabile il documento su Amoris laetitia dei Vescovi dell’Emilia Romagna

Lo sentivo, era nell’aria… “dopo Palermo, Modena…” mi dicevo “adesso arriva il documento dei Vescovi dell’Emilia Romagna”. Ahimè… quello che temevo è successo: Dopo il tango argentino sulla tomba di San Giovanni Paolo II, è venuto il turno del liscio emiliano romagnolo sul sepolcro di Caffarra. Si tratta delle Indicazioni sul capitolo VIII dell’Amoris Laetitia, a firma de I Vescovi dell’Emilia Romagna, pubblicato il 15-1-2018.
Il documento è reperibile qui.

Entro subito in medias res: è inaccettabile quanto affermato a conclusione del § 9 del documento, che riporto per esteso:
“9. Il discernimento sui rapporti coniugali. La possibilità di vivere da “fratello e sorella” per potere accedere alla confessione e alla comunione eucaristica è contemplata dall’AL alla nota 329. Questo insegnamento, che la Chiesa da sempre ha indicato e che è stato confermato nel magistero da Familiaris Consortio 84, deve essere presentata con prudenza, nel contesto di un cammino educativo finalizzato al riconoscimento della vocazione del corpo e del valore della castità nei diversi stati di vita. Questa scelta non è considerata l’unica possibile, in quanto la nuova unione e quindi anche il bene dei figli potrebbero essere messi a rischio in mancanza degli atti coniugali. È delicata materia di quel discernimento in “foro interno” di cui AL tratta al n. 300.”

L’affermazione secondo la quale la scelta “di vivere da “fratello e sorella” per potere accedere alla confessione e alla comunione eucaristica […] non è considerata l’unica possibile, in quanto la nuova unione e quindi anche il bene dei figli potrebbero essere messi a rischio in mancanza degli atti coniugali”, è incompatibile con la nostra santa fede cattolica. Continue reading

AMORIS LAETITIA I vescovi dell’Emilia Romagna sdoganano l’adulterio

Da qualche giorno erano attese, ieri sono state pubblicate sul sito della diocesi di Imola le linee guida dei vescovi dell’Emilia-Romagna contenenti “indicazioni sul capitolo VIII di Amoris laetitia”. Il documento si inserisce nel controverso dibattito che da circa tre anni attraversa la Chiesa cattolica a proposito dell’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati e, più in generale, sull’impianto della teologia e della dottrina morale.

Dopo la pubblicazione negli Acta apostolica sedis (una sorta di Gazzetta ufficiale della Santa Sede) della lettera di Papa Francesco ai vescovi argentini della regione di Buenos Aires, l’interpretazione del capitolo VIII di Amoris laetitia sembra incanalarsi verso una chiara direzione. Il 5 settembre 2016 Francesco indicava che «non sono possibili altre interpretazioni» rispetto a quella fornita dai vescovi argentini, e cioè che sarebbe possibile, in certi casi, accedere ai sacramenti anche convivendo more uxorio tra due persone che non sono marito e moglie. Continue reading