“Ho visto che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede”.

 

“ Un giorno, mentre ero nei quartieri poveri di Calcutta e stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna ,che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare, anche se le stavo passando solo vicino. Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza speranza, e mi sono detta: questa è la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita.Tutto quello che volevo in quel momento era di andarmene via il più presto possibile e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai più. Continue reading

Cristiani perseguitati, una realtà dimenticata dal mondo e dai potenti.

 

La persecuzione dei cristiani nel mondo è una realtà di cui poco si conosce nella sua ampiezza e più genericamente si parla di libertà religiosa. Chi sa ad esempio delle persecuzioni in Cina di cui si parla solo marginalmente, perché sono troppi gli interessi economici in gioco con una potenza economica con la quale , in un mondo globalizzato come il nostro e con l’ attuale crisi economica, tutti devono fare i conti.
Si magnifica e si parla spesso del Dalai Lama, ma poco si conosce della persecuzione dei cristiani in Sri Lanka operata dagli estremisti buddisti.
È stato presentato dalla Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre il Rapporto sui Cristiani oppressi e perseguitati in ragione della loro fede tra il 2013 e il 2015 : Perseguitati e dimenticati. Il quadro che emerge è un pugno nello stomaco che dovrebbe indurre alla riflessione e alla preghiera clero e laici, oltre che alla denuncia ferma e vigorosa.

Continue reading

Chi vuol essere il primo sia l’ ultimo e il servo di tutti … (cfr. Mc 10, 35-45 ; XXIX Domenica Ordinario B)

 

Lettera ad un animatrice

Cara A.
In quella notte al campo passata fino alle tre e mezza a chiacchierare, eri molto depressa. Ti sentivi fuori posto, sbattuta a gestire per un mese trenta ragazzi quindicenni da un giorno all’ altro, senza conoscerli e senza avere esperienza di animazione.
Avevi vent’ani, una crisi all’ università e la scelta di fare l’ anno di volontariato civile. Dopo due giorni notavi la differenza di stile con me e con S. chiedendomi cosa potevi dare.
A, in tutto quell’anno tu hai dato la cosa più preziosa secondo Gesù Cristo: il servizio. Mi vergogno pensando alle possibilità che la mia età e il mio ruolo mi concedono. Se voglio una fotocopia, devo passare dai bidelli. Eppure ho le mani anch’io! Gesù stava lanciando la sua più grande rivoluzione: il capo è colui che serve, il primo è quello che è considerato ultimo, il grande è l’ umile cuoco, autista o spazzino.

Continue reading

Ma è proprio vero che a scuola non si insegna l’ ideologia “ gender”?

Sembra proprio che non sia così! Nonostante le minacce del ministro Giannini, continuiamo a denunciare le contraddizioni che emergono fra quelle che sono chiacchiere vuote e un indirizzo educativo che non tiene conto della libertà educativa dei genitori in ordine ad argomenti così delicati che possono turbare, come è avvenuto, bambini, ragazzi, e giovani la cui maturazione dell’ identità sessuale avviene in un arco di tempo molto lungo e variabile da soggetto a soggetto.
In un suo interessante articolo Matteo Borghi su: La nuova bussola quotidiana scrive:
“Anche se nulla è istituzionalizzato e controllato dal governo, sono state tante le scuole che hanno dato spazio alla teoria gender (che lo ricordiamo, sostiene che l’identità sessuale non sia altro che una libera costruzione dell’individuo) camuffandola magari sotto l’egida della lotta all’omofobia e alla discriminazioni, con cui ovviamente non c’entra nulla.”

La realtà è quindi molto diversa da quello che viene affermato dal ministro. Esempi:
“Nel giugno dell’anno scorso il Comune di Monza ha promosso il “Progetto Rainbow” per insegnare ai bambini delle elementari cosa sono l’omosessualità e la transessualità. Come? Con una serie di nove dvd fra cui spiccava il film Da Lucas a Luus, che sponsorizza la transessualità a bambini fra gli 8 e i 10 anni, parlando di una “bambina”, nata bambino. Il promotore del progetto, Alessandro Gerosa (Sel), ha spiegato il senso del progetto così: «Perché tutt* le/i alunn* nell’età della crescita scolastica possano sviluppare un’identità di genere ed un orientamento sessuale consapevole». Una modalità di illustrare il genere con l’asterisco usata anche in una serie di volantini distribuiti in alcune scuole, che titolavano: “Libera tutt*”. Già perché dire “tutti” avrebbe discriminato le donne, mentre “tutte e tutti” i transessuali e le persone con un’identità di genere “liquida” o non ben definita (per non scontentare nessuno Facebook ha invitato a scegliere fra 56 diversi generi sessuali). Meglio, quindi, creare un vero e proprio abominio linguistico per non scontentare e non offendere nessuno. Una vera e propria mania per il politically correct di cui tutto l’occidente è ormai affetto.” (cit.)

È tragico che si abolisca il maschile e il femminile anche nel linguaggio, credo che non solo si raggiunga il paradosso, ma si arriva alla negazione della realtà, del buonsenso, per rasentare l’assurdo negando la natura.
(Dove sono andati a finire tutti quelli che hanno applaudito papa Francesco per la sua Enciclica “Ecologica”?)

Che dire poi di del libro: “Nei Panni di Zaff (M. Salvi, F. Cavallaro, Fatatrac), che racconta come «avviene spesso che il maschietto voglia vestirsi da bambina e giochi con le bambole sognando di fare la ballerina o che la bimba voglia vestirsi da maschio e sogni di fare il calciatore» e che è tuttora in circolazione in molte scuole materne (dai tre ai sei anni) lombarde. Un racconto che ricorda da vicino il Gioco del rispetto promosso nel marzo scorso in alcune scuole del Friuli Venezia Giulia in cui – come riportano le cronache – ai bambini veniva chiesto di indicare i reciproci organi genitali travestirsi con abiti del genere opposto” ( cit)

Viene spontaneo chiedersi quale mondo, quale futuro, si prospetta per i nostri figli, per la famiglia!
Si potrà nascere ancora da un uomo e una donna, che riconoscono la loro identità e si donano in una scelta d’amore vincolante come quella della famiglia e del matrimonio fra un uomo e donna veramente tali, che ha fatto crescere l’ umanità fino ad oggi?

Occorre stare molto attenti, perché i media, la moda, gli interessi economici, che si nascondono anche dietro il grande affare della riproduzione assistita, stanno orientando i nostri giovani nella direzione di un relativismo di identità sessuale che alla fine, come sempre, quando l’ uomo pensa di essere lui il dio del proprio destino, gli si rivolterà contro; quello che sta accadendo con l’ ambiente e con il clima dovrebbe insegnarci qualcosa, ma:
“Nella prosperità l’uomo non comprende,è simile alle bestie che muoiono.(Slm 49,21)”.

dqy

 

Se la verità …

“Se , per colpa nostra, la verità che proponiamo, non è espansiva e letificante l’ uomo, se chi la custodisce ha il volto arcigno del carceriere in luogo di quello ilare del donatore, non solo nessuno verrà a chiederci la verità, ma anzi si chiuderà alla nostra proposta, temendo di portarsi a casa un cruccio in più”

Primo Mazzolari 

 

… Quanto è difficile che un ricco … tutto è possibile a Dio (Mc 10,23 ss) – XXVIII Domenica ordinario B

 

Perdonaci, Signore, la nostra mentalità commerciale. Siamo abituati a quantificare e a “monetizzare” tutto: “Tradotto in moneta, quanto fa?” è una frase che ricorre spesso sulle nostre labbra.
Questa mentalità da ragionieri invade e inquina anche il nostro rapporto con te. Noi diamo e tu ci dai … solo che tante volte i conti non tornano. Iniziano le nostre crisi.
Tu ci sembri lontano, insensibile ai nostri problemi. Perdonaci, Signore, se ti abbiamo ridotto a un buon super-ragioniere, ad amministratore delegato del regno dei cieli. Aiutaci a dare e a darci senza calcolo, lieti di spenderci perché tu sia conosciuto e amato. Certo sappiamo che in fatto di generosità … nessuno ti batte.
Se poi vuoi darci una mano ad aprire il nostro portafogli, la cassaforte del nostro tempo e della nostra disponibilità per condividere con gli altri, tanto meglio. Ci sentiremo davvero figli di quel Padre che è prodigo di amore con tutti.
Signore ti chiediamo ancora di liberarci dalle cose intese come schiavistico possesso; concedici la saggezza di un oculato uso, considerandole come mezzi della tua Provvidenza per raggiungere il fine, entrare nella vita, che sei tu, che con il Padre e lo Spirito Santo vivi e regni nei secoli dei secoli.

(Mauro Orsatti in Servizio della Parola)  

 

Figli a cosa educare e come?

Qualcuno un po’ di tempo fa’ qualcuno mi chiedeva a cosa educare i figli e come mantenere vivo il loro interesse.
Premesso che la ricetta non è sempre la stessa, perché ogni figlio non è la fotocopia dell’ altro,
tutt‘altro, ho pensato e con molta umiltà vorrei proporre …

Educare a cosa/ o a che cosa …:

La vita è un dono da accogliere,
stupirsi, più che stupire,
scoprire i pregi degli altri, più che i difetti,
dare è più che ricevere,
ascoltare, più che parlare,
saper attendere per apprezzare il valore delle cose,
guardare il “cielo”, con i piedi piantati in terra,
prima dei diritti vi sono i doveri,
dopo un temporale, viene l’ arcobaleno,
le persone valgono più delle cose,
essere umili e miti non è essere deboli,
essere violenti non è essere forti,
servire non è servilismo,
tenerezza fa rima con dolcezza,
sconfitte e sofferenze fanno parte della vita,
perdonare non vuol dire non chiamare male ciò che è male,
che l’ amore non si “fa”, ma si vive,
che non vi è amore più grande che dare la vita … per chi si ama…
che Gesù ha dato la sua vita per noi,
che Dio è amore!

E, mentre fai tutto questo … PREGA!

dqy

Lettera ai genitori dei Cresimandi.

 

Cari genitori

Domenica prossima sarà un giorno importante per i vostri figli, ma anche per tutti noi, che li abbiamo seguiti in questi anni con l’affetto e la fiducia che, con l’aiuto del Signore, crescendo riusciranno a fare del bene nella loro vita ed essere un po’ “ benedizione” per gli altri!

In questa fiducia noi li affidiamo al Signore! Proprio come qualcuno che parte per un viaggio. Gli sono state fatte le ultime raccomandazioni, lo abbiamo aiutato a mettere lo zaino sulle spalle e lo guardiamo allontanarsi mentre gli occhi si fanno umidi e viene un nodo in gola e lo stomaco si chiude.
Affidati al Signore Gesù e allo Spirito Santo, continueremo a pregare per loro, ma anche per voi perché non pensiate che tutto sia finito.

L’età in cui stanno entrando è complessa, anche se sembra prevalere la superficialità, l’ essere a volte un po’ fuori, il prendere tutto con approssimazione, oppure il rinchiudersi in se contestando tutto e tutti, cercando di fuggire una realtà che sentono difficile e non riescono a decifrare nella sua complessità!
Hanno necessità di punti di riferimento credibili. È qui, dove voi non potete mancare, non trascurando l’aspetto spirituale. È bello che i nostri ragazzi sappiano fare tante cose, avere tante competenze, ma se noi non offriamo loro nient’altro, se neghiamo l’aspetto spirituale, ci occupiamo dei dettagli dell’esistenza.
In talune culture, il processo di questo centro spirituale è semplicemente chiamato: “Imparare a essere umani”. Per noi questo centro è una persona: Gesù Cristo e il Vangelo, noi abbiamo cercato di farglielo scoprire, ma ora tocca a voi continuare quello che abbiamo iniziato!
Tocca a voi continuare a riempire di significato quelle parole che loro hanno sentito in questi anni di cammino. Parole come: Dio, Padre, Gesù, Amore, Perdono, Attesa, Speranza, Perdono, Messa, Spezzare il pane, Sacrificio, Dono, Risurrezione, Vita Eterna.

Sì caro genitore tocca proprio a te, anche se hai dei dubbi riguardo alla fede, se in fondo non credi mica tanto, se sei in una situazione familiare che è quella che è … devi continuare ad accompagnare tuo figlio, spetta a te perché sei genitore … alla fine ci sei tu, non puoi delegare, ma sempre chiedere aiuto!

Anche per voi la nostra preghiera! Possiate con l’aiuto del Signore, guidati dallo Spirito Santo far scoprire la bellezza di credere in Gesù!
Con tanti di voi abbiamo fatto un pezzo di strada assieme, vi sono grato, vi affido tutti al Signore della Misericordia, della vita e della Speranza, vi benedico con affetto e … grazie della vostra pazienza!

qy diac.

SE (LETTERA AL FIGLIO) (di Rudyard Kipling)

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall’odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: “Tieni duro!”.

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E – quel che è di più – sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

L’ autore de: ” Il libro della giungla” con questa lettera cercò di  insegnare al proprio figlio a distinguere  il bene dal male!