Io veglio pensando al mistero di Betlemme

“ Già inoltrata è la notte; le stelle chiare e lucenti brillano nella fredda atmosfera; voci chiassose e discordi giungono al mio orecchio, dalla città: sono i gaudenti del mondo che ricordano con i bagordi la Povertà del Salvatore; … io veglio pensando al mistero di Betlemme”

Papa Giovanni XXIII, da Il giornale dell’ anima, anno 1901

Romania pro family.

Archiviato un secondo tentativo per introdurre il “matrimonio” gay in Romania, il Comitato per la revisione dell’art. 48 della Costituzione e la Coalizione per la Famiglia hanno promosso un referendum per modificare il testo appunto dell’art. 48 della Costituzione. Oggi così recita: “La famiglia è fondata sul matrimonio liberamente contratto tra i coniugi, la loro piena uguaglianza e il diritto e il dovere dei genitori di assicurare l’educazione, l’istruzione e l’istruzione dei figli”. Il nuovo articolo sarebbe il seguente: “La famiglia è fondata sul libero consenso al matrimonio di un uomo e una donna, sulla loro pari dignità, e sul diritto e dovere dei genitori di assicurare la crescita, l’educazione e l’istruzione dei figli”. Laddove molti paesi cedono al compromesso omosessualista, la Romania in controtendenza invece alza sempre più la posta a vantaggio della famiglia naturale.

fonte:  L’Osservatorio sul Gender de LaNuovaBQ 

 

Slovenia fa il bis No alle adozioni e alle nozze gay, di Guido Villa: Bocciata in Slovenia la legge sui matrimoni gay

Domenica 20 dicembre il popolo sloveno ha votato a grande maggioranza a favore di un referendum abrogativo della nuova legge sulla famiglia, approvata dal Parlamento nel marzo di quest’anno, che permetteva il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la possibilità, per le coppie omosessuali, di adottare bambini. Inoltre la legge impegnava lo Stato a organizzare nelle scuole e nelle strutture sanitarie corsi di «preparazione alla vita familiare», pretesto con il quale si intendeva introdurre la propaganda in favore dell’ideologia gender.         Continue reading

Il re Nero, ( Natale )

I tre Re Magi provenivano da punti diversi del mondo.
Due erano bianchi, il terzo era nero.
I tre re seguivano la stella che li guidava dall’alto del cielo. Ma una notte, la persero. Invano scrutavano il cielo: quell’astro splendente che li aveva guidati per notti e notti non c’era più.
I due Re Magi bianchi, saggi e matematici insigni della Mesopotamia, subito cominciarono a tracciare linee e cerchi nella sabbia con i loro bastoni.
Poi si immersero in calcoli ed equazioni, sempre più sottili e complicati. Tenevano lontano il Re nero. Secondo loro, nulla sapeva della vera scienza.
Il Re nero approfittò della pausa imprevista.
I cammelli erano stanchi e assetati. «Dovremmo pensare anche ai poveri animali» pensò. Si procurò un secchio e cercò l’acqua alla fonte di un villaggio. Poi tornò e porse il secchio al primo cammello.
Mentre teneva il secchio sotto il muso dell’animale, ritrovò la stella.
Si rispecchiava nell’acqua del secchio. Danzava in silenzio, sull’acqua che il cammello avidamente beveva.
Così i tre Re Magi ritrovarono la strada per Betlemme.

(don Bruno Ferrero, da Storie di Natale)

«Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli…” ( Lc 10,21 )

“ La porta della Basilica della Natività a Betlemme è così bassa, che si può varcare soltanto inchinandosi fino all’ altezza di un bambino”. ( G. Pastorino )

 

Maria ed Elisabetta danzano la gioia – IV Domenica di Avvento meditazione con i ragazzi anno C

Siamo arrivati quasi al termine del nostro cammino di Avvento, il Natale è prossimo e chi meglio della mamma di Gesù ci può aiutare a vivere e a comprendere cosa significhi la venuta del Figlio di Dio e cosa posso concretamente cambiare nella nostra vita e per la nostra vita.
Abbiamo di fronte a noi quel bellissimo affresco che è il brano del Vangelo che abbiamo letto: l’ episodio della visitazione.
Lo dividiamo in sequenze avendo come riferimento alcune parole.
Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa…
Si alzò e andò in fretta … ripensiamo a quanti se e a quanti ma mettiamo nel nostro rapporto con il Signore nel vivere la nostra fede concretamente. Magari con la testa sappiamo benissimo cosa dovremmo fare, ma quanti rimandi: non adesso, ma poi se faccio così cosa potranno pensare gli altri, cosa diranno di me, come mi giudicheranno se dico che vado in Chiesa, a Messa, mi Confesso, prego, se mi rendo disponibile a qualche gesto di generosità, se invece di impormi cerco di unire di mettere d’ accordo … Maria ci dice la fede senza se e senza ma …     Continue reading

In principio era il Verbo …( Gv 1,1)*

Siamo invasi dalle parole: da quelle altisonanti a quelle astute, da quelle futili a quelle velenose. Per questo, Signore Gesù, ci portiamo dentro il desiderio di una parola autentica, capace di donare la vita, di trasmettere speranza, di infondere fiducia, di generare amore.
Sei tu questa Parola, capace di chiamare all’ esistenza, di trasformare la storia, di raggiungere i cuori. Parola fatta carne per la nostra salvezza.
Siamo abbagliati        

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Cosa chiediamo al “povero” del presepio?*

Gesù è venuto: sono tanti anni che è venuto, e noi non siamo ancora né giusti, né buoni, né pacifici, né misericordiosi: ma perché lui è venuto, la giustizia, la bontà, la pace, la misericordia si affacciano oggi nel cuore e sul volto di ognuno, quasi un anticipo di quella gioia, dietro cui sospirano i nostri cuori e che ricchi o poveri, veniamo a domandare al povero del presepio.

Primo Mazzolari
*Titolo di fantasia

 

Liturgia Penitenziale in preparazione al Natale

+ Nel Nome del Padre …

Preghiamo

Non ricordarti delle nostre colpe, Signore. Presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto fragili. Liberaci e perdona i nostri errori, perché siamo molto fragili. Amen.

Un racconto per cominciare

“Poiché Abba Bishoi, monaco copto del IV – V secolo fruiva di frequenti visioni di Cristo, alcuni monaci gli chiesero di guidarli ad incontrare Cristo. Disse ai monaci di recarsi in un certo posto nel deserto, dove avrebbero trovato Cristo ad attenderli.
Lungo il cammino essi videro, ai lati della strada, un uomo anziano, malato e sfinito, che chiedeva loro di portarlo perché non ce la faceva più a camminare. Ma essi, desiderosi di incontrare Cristo, ignorarono le suppliche dell’anziano. In coda al loro gruppo giunse Bishoi che, quando vide
L’anziano malato, se lo caricò sulle spalle portandolo lungo la strada. Giunto là, dove i monaci l’ attendevano, sentì il peso dell’ uomo farsi più leggero, poté rialzare la schiena e constatare che l’ anziano era scomparso. Allora rivelò: Cristo era seduto lungo la strada, e aspettava qualcuno che l’ aiutasse. Nella loro fretta di vedere Cristo si erano dimenticati di essere cristiani.” ( Dal libro do O. F. A. Meinardus: Monks and Monasteries of the Egyptia Deserts).

*Breve riflessione

Quello che è successo a quei monaci, che volevano con entusiasmo incontrare Gesù, può succedere che accada anche a noi. Ecco che giunge a proposito il grido di Giovanni Battista che è il cugino di Gesù, che parla di preparare una strada, “ di costruire una strada”. Ma di quali strade starà parlando il Battista? Non è in chissà quale luogo, magari lontano da noi, che dobbiamo riparare e preparare la strada attraverso la quale Gesù può arrivare. La strada di cui parla Giovanni è vicinissima a noi, è in noi, nel nostro cuore, nella nostra vita, che diventa più arida di un deserto se non accogliamo Gesù, se gli impediamo di venire, di abitare, se lo mettiamo ai margini, perché dopo tanti anni “ non c’è ancora posto per Lui nel nostro cuore”, come non c’ era nell’ albergo, quando è nato!

Ancora, dopo duemila anni noi continuiamo a rendere complicata la via al Signore con il peccato e il nostro cuore assomiglia a un castello con il ponte levatoio ben chiuso e con il fossato pieno di mostri acquatici di ogni tipo e dimensione pronti a sbranare chiunque. Dobbiamo abbassare il ponte e prosciugare il fosso.
Dal Vangelo secondo Luca capitolo 3 Continue reading

La leggenda delle lucciole ( Natale )

Era una notte nera come la pece. Nel silenzio del deserto, s’udiva un pianto sommesso.
Uno sciame di piccoli insetti volò verso il luogo del pianto. Un asino e un uomo dormivano sulla sabbia e una donna, tenendo in grembo un bimbo addormentato, piangeva.
– Perché piangi?- domandò un insetto.
– Il cattivo re Erode, odia mio figlio e ha ordinato di ucciderlo. I sicari ci stanno inseguendo…la notte è buia!
L’ insetto disse: – Noi vediamo bene anche di notte. Vi guideremo oltre il confine; là sarete al sicuro.
– Oh, grazie- esclamò la donna.
Anche l’uomo accettò con entusiasmo e, fatta salire la moglie con il bambino sull’asino, si mise in cammino.
Gli insetti volando attorno e davanti ai tre li guidavano con le loro vocine: – Più a sinistra! Il sentiero è sgombro. Attenti ! Ci sono buche e sassi.         Continue reading

Un messaggio di gioia – III Domenica di Avvento, anno C

Rallegratevi sempre nel Signore
ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino.
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! (Fil 4,4.5)

Oggi, anche se ci incontriamo ancora con la severa figura di Giovanni Battista, che, dopo averci richiamato alla conversione Domenica scorsa, ci fornisce delle indicazione pratiche concrete, che valgono per tutti noi anche oggi, e non solo ai suoi tempi, è la Domenica in cui ci viene offerta l’ opportunità di riflettere su qualcosa che vorremmo sempre avere e che vorremmo per tutte le persone: la gioia.

L’antifona d’ ingresso che avete sul foglietto, riprendendo le Parole di Paolo, ci saluta dicendo : rallegratevi, ve lo ripeto rallegratevi!
Ma come si fa’ a rallegrarsi in mezzo a questa confusione, a questa situazione. Mi viene da pensare a quelli che hanno perso tutti i loro risparmi per sostenere le banche, a quella moglie che ha perso il marito, quella mamma che ha perso un figlio, o a quella signora che sono andato a trovare questa settimana e che, se anche ha perso già da diverso tempo la sua mamma e proprio il giorno di Natale, vive questi giorni nell’ amarezza … e poi a tutte le altre situazioni, video di terroristi religiosi islamici che ci minacciano, assieme a tutto il resto che ogni giorno i media ci propongono in una impietosa litania!

Qualcuno ha scritto: “ il nemico della gioia non è la sofferenza; è l’ egoismo, il ripiegamento su se stessi, l’ ambizione. L’ uomo ripiegato su se stesso è un riccio che mostra solo spine” ( Cantalamessa). Questo, però, nasce dal peccato dell’ uomo.         Continue reading