1 Domenica di Avvento anno C – 2021

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
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Avvento, venuta, e noi ci rimettiamo in cammino verso il Natale, un Natale che nonostante quello che ci viene rassicurato: “Vogliamo salvare il Natale”, sembra che non si salverà da quello che potranno fare gli uomini e la scienza, almeno per il momento, ormai incapaci di gestire un momento come quello che stiamo vivendo. Il Natale è già salvato, nella fede per la venuta di Gesù fra noi, ma anche per i non credenti nei sentimenti di maggiore umanità, di fraternità, di famiglia, di bontà e di apertura che esso suscita.

Che il mondo si stia allontanando dal “mistero”, stupendo e meraviglioso di quanto è avvenuto a Betlemme lo riscontriamo ogni giorno a cominciare dagli attacchi che vengono portati alla “famiglia”, quella composta da un uomo e una donna e figli, la cosiddetta famiglia tradizionale, e lo intendo sul piano naturale e non solo religioso, proponendo modelli alternativi che ci lasciano sbigottiti. Non vi è da stupirsi poi se, come in questi giorni di Black Friday, “tra le proposte di sconti che inondano il web, c’è la raccapricciante offerta della Bio TexCom, un centro ucraino che offre utero in affitto e fecondazione artificiale. Un mondo fatto di sofferenze e sfruttamento nascosto dietro una promessa di felicità che è solo una trovata del marketing”. (fonte: La NBQ).

In questa fitta nebbia che è calata sulla famiglia e i più colpiti, come sempre sono i più deboli, i figli. Dostoevskij dice, giustamente: “L’educazione consiste nel dare buoni ricordi ai figli. Questi buoni ricordi al momento opportuno si accenderanno come lampade e illumineranno il cammino”
Poniamoci seriamente alcuni interrogativi, che valgono per i genitori prima di tutto, ma anche per tutti noi che siamo responsabili della crescita di questi ragazzi: quali modelli gli stiamo offrendo? Quali ricordi porteranno con sè? Quali sono le luci che illumineranno il loro cammino?

Avviarsi verso Betlemme, contemplando magari il presepe, significa andare a scuola di umiltà, quell’ umiltà che oggi viene considerata debolezza e che non di rado viene derisa. Senza questo dono-dote rimane molto difficile la convivenza, anche in famiglia e nella società. Ecco perché la violenza nei suoi multiformi aspetti dilaga, basta guardare i telegiornali o anche i dibattiti televisivi soprattutto in questo tempo di sì vax contro no vax.
Qualcuno ha scritto: “l’umiltà è il terreno nel quale sboccia il rispetto e l’armonia e la pace” (A. Comastri)
Guardando il presepe in cui i vari personaggi convergono vero la grotta stalla vediamo come non vi siano, a parte i Magi, potenti del tempo, come Erode, ma le persone di ogni giorno semplici, umili.
Dal Natale e da Betlemme invochiamo il dono dell’umiltà, andiamo a Betlemme e non rimaniamoci solo il giorno di Natale, anche se in tanti oggi se ne allontanano.

Andare a Betlemme significa riacquistare consapevolezza della propria dignità in un tempo come il nostro, ma probabilmente è stato sempre così, dove non è chiaro la bellezza e la grandezza di essere persona e persona libera. Ecco quindi che tanti diventano schiavi. Non parlo dalle varie sostanze droghe a gogò, alcol, ma ad esempio anche quella delle mode e dei social. Schiavi perché la scuola non sviluppa più una mentalità critica, ma in nome dei programmi, sacrosanti per carità, appiattisce sempre di più. Schiavi del sesso che viene ridotto a capriccio, ricerca di un piacere egoistico e non espressione di amore e di unione non solo fisica, ma anche spirituale.
Che dire poi della schiavitù del potere che rende chi governa non a servizio di coloro che dovrebbe governare ma di altro come la ricerca egoista del proprio interesse o del suo partito o fazione politica …

Betlemme e il Natale ci insegnano tutt’ altro che l’amore diventa donazione, disponibilità, semplicità ed anche povertà.

Non allontaniamoci da Betlemme, anche se saremo rinchiusi perché questa sembra l’unica terapia ma il nostro cuore e il nostro spirito può e deve rimanere libero. Concludo con un esempio. Margherita Occhiena, la mamma di S. Giovanni Bosco ogni sera mandava il proprio figlio a portare una pentolina ad un uomo solo, che viveva in un casolare vicino: così educava il figlio a rifiutare egoismo e indifferenza.

Sarà questa una di quelle luci che lasceremo ai nostri ragazzi?

Deo gratias, qydiacdon

 

Omelie: 1° Domenica di AVVENTO anno C (28 novembre 2021) | comboniani.org

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