VI Domenica di Pasqua: Una Chiesa di perfetti?…

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».

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Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
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S. Giovanni nel libro dell’Apocalisse descrive la Gerusalemme celeste che scende dal cielo, adorna di pietre preziose, bellissima, basta andare a leggere il capitolo 21.

Io però, anche oggi, tante volte sento le critiche rivolte alla Chiesa, ai suoi ministri, fra i quali ci sono anch’io che cerco, come posso di servirla e in lei di servire il Signore, da più di trent’anni affidandomi a Lui, come riesco, come posso e anche con ansia e con trepidazione perché quanto mi è stato affidato non è una semplice finzione, ma qualcosa di vero, di grande, di ampio che mi coinvolge pienamente e totalmente.

È vero noi vorremmo una chiesa perfetta, fatta di perfetti a partire dai suoi ministri e lo è perché lì è la presenza del Signore, pensiamo all’ Eucaristia che stiamo celebrando, alla sua presenza viva e reale che permane nel pane che viene custodito nel tabernacolo. Pensiamo a tutti gli altri Sacramenti!
La Chiesa, però è in cammino nel tempo e nella storia. In questo cammino ci siamo dentro tutti noi battezzati che non siamo perfetti. Del resto perché ci confessiamo?
La prima lettura ci dice che anche la prima Chiesa non era esente da problemi. Abbiamo sentito della discussione e del turbamento che sorge a causa di qualcuno che sosteneva che solo gli ebrei potessero essere cristiani, mentre Paolo voleva che anche ai pagani fosse annunciata la salvezza. Abbiamo sentito la conclusione a cui si avviene. Quella che fa sì che oggi la Chiesa, comunità di battezzati sia un popolo in cammino e non solo una scuola filosofica o una setta.
La chiesa cammina nel mondo, camminando nel mondo raduna uomini e donne che a volte si sporcano delle brutture di cui, non di rado, il mondo è disseminato e che vanno contro quella Parola di cui parla Gesù, che è la sua Parola. Del resto tutti ci andiamo a confessare e per fortuna che Gesù ci ha lasciato questo Sacramento, se fossimo perfetti non ce ne sarebbe la necessità. Il cammino della Chiesa è dentro al cammino della storia, come dentro la nostra vita e non sono risparmiate prove e difficoltà.

Come si fa a superarle? Gesù ci dice: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.”
Dio sta con il suo popolo, cammina con lui, cammina con la sua Chiesa, ma cammina anche con noi, con ciascun battezzato.
Vi è quella bellissima poesia/preghiera che è di un anonimo brasiliano e che forse conoscerete o avrete sentito altre volte, che recita così:” Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che camminavo sulla sabbia
accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
per ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti
c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
maggiore paura e maggior dolore…
Ho domandato allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?”
Ed il Signore rispose:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante tutta il tuo cammino
e che non ti avrei lasciato solo
neppure un attimo,
e non ti ho lasciato…
i giorni in cui tu hai visto solo un’orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

Il Signore è più vicino a noi di quanto possiamo immaginare e ci dona la forza di affrontare prove e difficoltà. Allora fiduciosi non ci perdiamo d’animo e andiamo avanti sapendo che Gesù risorto fa strada con noi. Osserviamo la sua Parola prendendo consapevolezza che noi siamo inabitazione del Signore, che  Lui sta alla porta del nostro cuore, della nostra vita e se noi apriremo egli entrerà e starà con noi.

Deo gratias, quydiacdon

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