Meditazione su Mt 5,20

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. (Mt 5,20)

Un giovane cristiano libanese, rapito e molestato duramente da un fanatico, non gli opponeva che un sorriso. Per quanto i colpi continuassero, il cristiano continuava a sorridere. Esasperato, il fanatico gridò: “Parla, di’ qualcosa! Non sei che un vigliacco! Smetti di sorridere o ti ammazzo”. Il cristiano rispose: “Fratello, se il tuo dovere di fanatico è di battermi, il mio dovere di cristiano è di perdonarti”.
Tre anni più tardi, il fanatico ricevette il battesimo. Il cristianesimo condivide con le altre religioni la fede in Dio, la giustizia e la carità, ma differisce in modo radicale per quanto riguarda la morale. Direi che è la religione dell’impossibile. La legge del taglione sostituisce quella della giungla (legge del più forte), mentre la legge di Cristo esige dall’uomo più di quanto egli possa umanamente dare. È che Dio ha un tale amore e una tale fiducia nell’uomo, che non ha potuto fare altro che deificarlo, e diventare a sua volta uomo, per confermarlo nella sua dimensione divina.
“Siate come Dio”, dice Cristo, “siate figli di Dio!”. Quale magnifica risposta alla tentazione del paradiso terrestre.
E l’uomo sarà figlio di Dio essendo più che giusto, oltrepassando i propri limiti, amando i suoi nemici dell’amore che comprende il perdono.
Questa fiducia, questa fede di Dio in noi, dovrebbe farci piangere di gratitudine e riempirci di forza e di fierezza. Sì, devo dirmi (e i santi lo testimoniano), sono capace, con Dio, di agire come lui, di amare come lui e di rifiutare ogni odio. Dio è in me, dunque con lui, per mezzo di lui, posso l’impossibile.

( da La Chiesa. It)

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