Meditazione mariana Festa della Visitazione di Maria

Oggi si parla spesso degli ultimi, identificandolo con i poveri, con le categorie meno abbienti, ed è vero, ma io credo, che vi sia una categoria speciale di ultimi. Sono quelli che si fanno ultimi per il Vangelo. Esattamente come ha fatto Maria che nell’ annunciazione si fa piccola, ultima di fronte al disegno di Dio, che è infinitesimale più grande di Lei: Ecco sono la serva del Signore, dice. Vorrei che ci soffermassimo, però sull’ immagine di Maria, che in quei giorni, si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda dalla cugina Elisabetta.

In questa dinamica di Maria che va, e porta Gesù, vi è quella dinamica che dovrebbe essere nostra, di ogni battezzato, di tutta, la Chiesa. Ciascuno di noi oltre a che portare Gesù nella propria vita lo dovrebbe portare agli altri, esattamente come ha fatto Maria per generare gioia, stupore e meraviglia: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”

Ma io non posso portare chi non ho. La Madonna ha accolto la proposta sconvolgente di Dio e ha generato in lei l’autore della vita, ma proprio per questo lo ha potuto portare alla cugina Elisabetta e continua a portarlo e ad indicarlo a tutti noi. Ricordate le nozze di Cana:” Fate quello che vi dirà”.
Allora accogliamo Gesù in noi, ma per questo non basta un sì generico, ma un sì costante quotidiano che dura tutta la vita, come quello di una madre nei confronti dei propri figli. Le mamme, quando sono tali, nella loro maternità non si stancano mai di dire il proprio sì.

Mettersi in cammino sulle strade del tempo e della storia portando Gesù, ma non in modo impersonale. Quelli che per primi si debbono mettere in cammino siamo noi. Metterci in cammino con questa presenza, anche non visiva come ci vediamo io e voi, ma vera, reale, a volte silenziosa che ci può anche fare dubitare, ma il Signore c’è, è qui con noi per dare una svolta alla nostra vita, per darci l’essenziale.

Nel libro Il piccolo principe, nell’ incontro fra la volpe e il principe vi è una frase che la volpe consegna al principe disse la volpe. “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Noi possiamo aggiungere con gli occhi della fede che ascolta gli aneliti del nostro cuore. Una fede semplice, ma profonda e radicata come quella di Maria.
L’ essenziale ha poi un volto, una Parola che è quella di Gesù e che oltre la luminosa presenza del risorto ha anche quella del crocifisso.

Non abbiamo timore, quindi, di metterci in viaggio come ha fatto Maria per innalzare anche noi il nostro magnificat, sapendo riconoscere la presenza del Signore nel nostro tempo, nella nostra storia personale, anche fra le alterne vicende che accompagnano il nostro camminare nella fede, nella speranza e nella carità.

Concludo così:
O Dio, Padre buono,
che in Maria primogenita della redenzione
ci hai dato una madre di immensa tenerezza,
apri i nostri cuori alla gioia dello Spirito,
e fa che a imitazione della vergine
impariamo a magnificarti
per l’opera stupenda compiuta nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

Solennità della Visitazione: perchè Maria andò a parlare con Elisabetta

 

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