l’infanzia Emilia-Romagna: è in arrivo la propaganda gender per “Uscire dal Guscio”

In Emilia-Romagna arriva il festival gender per l’infanzia. “Uscire dal Guscio“, questo il nome dell’iniziativa in programma per il prossimo 6 maggio, che coinvolgerà i comuni di Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale, promossa dalle associazioni “Genitori Rilassati” e “Falling Book” con il sostegno dell’Unione Reno Galliera, soggetto nato dall’accordo tra otto Comuni della provincia di Bologna il cui territorio è costeggiato dal fiume Reno.

Il “Macrobiettivo” del progetto è illustrato così dai promotori dell’evento attraverso il solito contorto e subdolo linguaggio:

“offrire letture e immaginari divergenti rispetto alle proposte editoriali più consuete, favorire la diffusione e la conoscenza di storie e mondi plurali e molteplici con particolare attenzione alle diversità, al superamento degli stereotipi di genere e di quelle visioni univoche e schiaccianti veicolate dai mezzi di comunicazione di massa, dai social media e dai prodotti dell’industria culturale legati all’infanzia che, nel complesso, ostacolano la piena affermazione dei diritti delle bambine e dei bambini a una libera e consapevole costruzione delle proprie identità”.  

USCIRE DALLA GABBIA ETERONORMATIVA
In realtà, l’espressione “uscire dal guscio”, tradotta dalla volutamente incomprensibile neolingua gender, sta a significare “uscire dalla gabbia eteronormativa” che la nostra società, secondo la nota “vulgata LGBT+”, imporrebbe forzatamente ai sui membri:

“Il tema individuato per questa prima edizione del festival è “uscire dal guscio”. Con questa espressione si vogliono ricomprendere tutti quei percorsi, viaggi e avventure per andare fuori e dentro di sé, per sognare, immaginare nuovi eroi ed eroine, scoprire sentieri fantastici che conducano le bambine e i bambini verso mondi nuovi, luoghi distanti e vicini inosservati o inesplorati, regioni del sé ancora inespresse o censurate dalla uni-direzionalità di certe immagini e di certi schemi narrativi consolidati.

Per raggiungere i propri scopi ideologici, l’obiettivo dichiarato dell’evento è quindi quello di agire sui “principali attori dell’avventura di crescere ovvero i bambini, le famiglie e le diverse agenzie educative del territorio. Per questo – scrivono sempre gli organizzatori – Uscire dal guscio si propone come un festival di letteratura per l’infanzia e come corso di formazione per insegnanti ed educatori di scuole di ogni ordine e grado“.

3 ASSI D’INTERVENTO
L’iniziativa è dunque a tutto campo e si propone di intervenire sui tre assi prioritari: i bambini, i genitori e le scuole.

In questa prospettiva, oltre alla giornata clou del 6 maggio, il festival sarà preceduto da altri appuntamenti collaterali sempre incentrati sui medesimi obiettivi.

LE SCUOLE
Il 1 aprile presso l‘Istituto Superiore Keynes di Castel Maggiore è infatti in scaletta una fittissima giornata di formazione sull’educazione di genere, intitolata “Sentieri per un’educazione differente” a cura dell’Associazione Falling Book, rivolta agli insegnanti delle scuole primarie.

Dal programma si capisce come l’iniziativa promossa dal CESP, Centro Studi per la Scuola Pubblica, sia un vero e proprio corso di indottrinamento all’educazione gender per le scuole.

I GENITORI
In attesa del convegno “Educare alle differenze – un confronto tra enti locali, associazioni, genitori, insegnanti e dirigenti scolastici” previsto per il 6 maggio, il “cartellone gender” prevede inoltre altri due appuntamenti rivolti ai genitori: giovedì 4 maggio alle ore 21 a Castel Maggiore avrà luogo l’incontro Maschilità, omofobia e violenza a cura del Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti e Centro Donne Giustizia di Ferrara; mentre, il giorno successivo, venerdì 5 maggio ore 21 a San Pietro in Casale sarà la volta invece dell’evento Educare al genere: identità di genere, sessualità, paura della diversità con Giulia Selmi del Progetto Alice.

BAMBINI
Assieme alle scuole e ai genitori, i bambini costituiscono ovviamente il terzo e privilegiato asse d’intervento.

I più piccoli saranno coinvolti sabato 6 maggio nella Piazza Andrea Costa di Pieve di Cento con il Festival di lettura per le bambine e i bambini dedicato ai giovani lettori dai 6 ai 10 anni che, come si legge sul sito, mira ad “offrire una scelta di titoli che possano essere viatico per immaginari differenti, non stereotipati, che aiutino nella crescita e nella costruzione di un’immagine di sé autentica“.

In altre parole, l’obiettivo dei laboratori in programma sarà quello di “estirpare” dai bambini la loro innata “normalità eterosessuale” cercando di inculcargli il “moderno” concetto di fluidità di genere e libertà di orientamento sessuale, al di là del proprio sesso biologico di nascita.

Per rendersi conto de livello culturale delle associazioni organizzatrici dell’evento è sufficiente consultare la pagina Facebook di uno dei due soggetti promotori Falling Book, constatando come ha scelto di commentare la recente vergognosa vicenda del concorso del San Camillo di Roma riservato ai soli medici non obiettori.

In conclusione, il festival gender per l’infanzia “Uscire dal Guscio” è l’ennesima plateale iniziativa di propaganda LGBT volta a “normalizzare” la devianza sessuale, instillando nei bambini perversi comportamenti contro natura che una società sana e dotata di un briciolo di “buon senso” dovrebbe denunciare e condannare con forza.

Rodolfo de Mattei in Osservatorio Gender

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