L’Agghiacciante Inadeguatezza di Chi Avrebbe in Mano le Nostre Vite. 6 Settembre 2021 Pubblicato da Marco Tosatti

Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, non voglio commentare le parole di Sergio Mattarella perché si commentano da sole. E d’altronde non c’era da attendersi altro, da qualcuno che sta facendo di tutto per de-nobilitare il suo ruolo, la Costituzione e avvelenare democrazia e clima politico. Ma quello che mi sembra interessante notare è che sta emergendo con sempre maggiore chiarezza l’inadeguatezza del Presidente del Consiglio a svolgere il suo compito. Un Presidente del Consiglio incaricato nelle condizioni in cui lo è stato lui, grazie al furto dei diritti di voto dei cittadini compiuto sulla base di un pretesto tanto trasparente da essere risibile (da noi non si poteva votare per il Covid, mentre in una dozzina di altri Paesi sì…) invece di agire come dovrebbe, se disponesse di quella saggezza che il coro dei turiferari dei mass media servili gli attribuiscono, cercherebbe di creare unità nel Paese, di non alimentare scontri e divisioni. Invece che cosa fa? Mente spudoratamente (chi non si “vaccina” muore….) dà del vigliacco a chi esercita per prudenza un suo diritto costituzionale, minaccia qualche cosa che probabilmente non è in grado di fare, e che se venisse proposto o introdotto porterebbe anche le persone più tranquille e legaliste a difendersi in ogni modo (obbligo vaccinale). E questa specie di bullismo viene esercitata grazie e con la complicità e l’omertà di un’informazione che sta raggiungendo – se non l’ha già toccato e superato – un livello di abiezione verso il regime, quello esterno e quello interno, senza precedenti dalla caduta del fascismo.

Nelle settimane passate abbiamo raccolto alcuni interventi che pensiamo possano essere utili e interessanti per la lettura dei tempi oscuri che stiamo attraversando. Cominciamo dal recente editoriale di Marco Travaglio – difficilmente avremmo potuto pensare di apprezzarlo – di un paio di giorni fa:

EFFETTO BOOMERANG

di Marco Travaglio – 4 SETTEMBRE 2021

Rientrato dalle vacanze con la solita arietta da Maria Antonietta, Mario Draghi ha comunicato alla Nazione che “si va verso l’obbligo vaccinale”. Cosa l’abbia indotto a un annuncio così dirompente e a una scelta unica al mondo, mai discussa in Parlamento, in Cdm e nel Paese, anzi sempre esclusa da tutti (a parte qualche isolato esaltato), non è dato sapere. Se all’inizio della campagna vaccinale, quando non si sapeva quanti italiani avrebbero aderito, poteva avere un senso ipotizzarla, ora che il generalissimo Figliuolo e i suoi trombettieri giurano che è stata un trionfo e “siamo all’ultimo miglio”, che senso ha una forzatura che – ripetiamo – nessun governo europeo (e non solo) s’è sognato di varare per il Covid? Mistero. Persino il ministro Speranza, che passa per un ultrà rigorista, ha sempre escluso l’obbligo generalizzato. E non solo perché i vaccini restano un trattamento sanitario personalizzato sul singolo paziente. Ma anche perché uno Stato liberale non impone un Tso a milioni di renitenti. E poi che si fa con una massa così numerosa di contrari o perplessi: si manda i carabinieri armati di siringa a domicilio? E con quale sanzione per chi non li fa entrare: la galera? I vaccini vanno fatti caso per caso, non casa per casa.

Forse Draghi – competente in materia finanziaria, ma incompetente e maldestro in materia sanitaria (e non solo) – non si accorge che annunciando l’obbligo vaccinale smentisce i trionfalismi sulla campagna vaccinale: se davvero siamo i migliori d’Europa, come ripetono il suo governo e i suoi corifei, che motivo c’è di imboccare una scorciatoia esclusa da tutti i suoi colleghi (a cominciare dalla Merkel, che ha molti più No Vax di noi)? Il premier non coglie neppure l’effetto boomerang: anziché spaventare i No Vax trasformandoli in Sì Vax, li rafforzerà sulle loro posizioni. Perché l’obbligo vaccinale, così come l’abuso che si sta facendo del Green Pass, parte da una frottola che tutti i dati ogni giorno s’incaricano di smentire: quella spacciata nella penultima conferenza stampa, quando Draghi disse che il Green Pass garantisce zone protette dal Covid. Ma tutti sanno che non è vero: il vaccino va fatto perché riduce al minimo il rischio di morte e di casi gravi e diminuisce le possibilità di contagio, ma non elimina nessuno dei tre pericoli. Il mondo è pieno di vaccinati contagiati e contagiosi con tanto di Green Pass, paradossalmente più pericolosi di chi è senza vaccino né Green Pass: chi li avvicina si sente sicuro e abbassa le difese. Pensare di legittimare il vaccino e il Green Pass con la forza è una pia illusione: in realtà li si delegittima e li si svaluta. Se chi li ha è così immune, perché mai dovrebbe avere paura di chi non li ha?

Marco Travaglio

Continuiamo con le parole di un esponente – stupore, visto che si tratta del partito vaccinista degli affari – di Forza Italia: Mario Razzanelli Capogruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio interviene con una nota sull’argomento dei vaccini.

“L’ipotesi di istituire un obbligo vaccinale si scontra con i dati che stanno emergendo a livello internazionale in stati che hanno già raggiunto il primato in termini di somministrazione dei vaccini alla popolazione. Il Public Health England, l’agenzia governativa del Ministero della Salute, ha pubblicato infatti il 20 agosto scorso il rapporto tecnico con i dati aggiornati al 15 agosto. […] Il totale delle persone infettate nella fascia di popolazione over 50 è 48.264. Di queste 4891 sono non vaccinate e ben 39.131 sono vaccinate. Portando queste cifre in percentuali significa che i vaccinati over 50 infettati dalla variante Delta costituiscono l’88,9% delle persone infettate a fronte dell’11% di non vaccinati.Dei 39.131 infettati ben 32.828 sono persone che hanno ricevuto la doppia dose, dunque che hanno terminato il ciclo vaccinale. […] I decessi totali di over 50 sono 1076: 318 non vaccinati e 745 vaccinati, di cui ben 652 vaccinati con doppia dose.Com’è possibile che, stando ai dati ufficiali inglesi, i vaccinati con più di cinquant’anni che hanno completato il ciclo vaccinale si infettano e muoiono in misura maggiore rispetto a chi ha ricevuto una dose? […] La comunità scientifica può spiegare questi dati? A fronte di questi dati è possibile ipotizzare una terza dose di vaccino la cui efficacia si sta rilevando irrilevante? Senza contare che negli ultimi mesi sono lievitati in maniera significativa i casi di malori e morti improvvise in individui sani che si sono sottoposti al vaccino, sulle cui cause non è stata fatta luce e che pongono importanti interrogativi sul rapporto rischio beneficio dei vaccini, sugli effetti avversi dei vaccini di cui gli stessi produttori dichiarano di non avere conoscenza specialmente a medio e lungo termine.

Infine far sottoscrivere a chi si vaccina un’assunzione di responsabilità non è compatibile con l’istituzione dell’obbligo vaccinale”.

Anche in questo caso non avremmo potuto prevedere di essere d’accordo con persone di un partito, Forza Italia, che non ha mai riscosso la nostra fiducia, a nessun livello, a cominciare dal vertice. Tant’è…e continuiamo con quello che scriveva su La Verità Ermanno Bencivenga, filosofo marxista, studioso di Jean Paul Sartre; qualcuno insomma a cui certamente non siamo affini, sul piano ideologico:

Ermanno Bencivenga, La Verità, 2 settembre 2021

“Il fascismo sanitario internazionale va combattuto quotidianamente, con un lavoro costante e ininterrotto” “In un momento storico in cui la totalità dei media mainstream ha abdicato al giornalismo e si è trasformato in una truce cassa di risonanza per il regime”  “L’importante è che si crei e si mantenga questi spazio di libertà, mentre gli illusi e i bugiardi che fanno finta di dar vita a media progressisti si adoperano con il loro atteggiamento ottuso e servile per sigillare il carcere imposto dalla nuova tirannia”.

“Oggi per me i tiranni sono i burattinai del fascismo sanitario internazionale e gli oppressi sono le varie categorie di infelici che ne subiscono la violenza e l’abuso: bambini privati dell’abbraccio e del gioco, studenti privati dell’istruzione, padri e madri di famiglia privati del lavoro, anziani privati del conforto delle persone care, costretti a vivere e morire da soli. Quindi è per loro che bisogna lottare con gli strumenti che ciascuno ha”.

 

Interessante, vero? E riportiamo qui il commento di un lettore, apparso su Stilum Curiae, che ponendosi domande sui perché di questa operazione a livello planetario, proponeva questa tesi:

Tra le altre ipotesi avanzerei anche quella che possa trattarsi di una forma di esazione indiretta, dove il beneficiario di prima istanza sarebbe Big Pharma, mentre il beneficiario di seconda istanza sarebbero gli apparati dello Stato che acquista con denaro pubblico ingenti scorte di vaccini. L’evidente tendenza a rendere queste campagne di vaccinazioni irreversibili e reiterande sembra puntare anche in questa direzione. Né si può escludere che la vaccinazione forzata abbia tra gli altri obiettivi quello di selezionare varianti del virus più aggressive, ciò che consentirebbe a Big Pharma di proporre vaccini sempre nuovi, traendone enorme profitto. Oltre all’immane trasferimento di ricchezza dai cittadini non legati all’apparato (cioè dalla maggioranza della popolazione) a Big Pharma e alla catena dei suoi grands commis, si determinerebbe un ampia serie di effetti ad alto impatto sociale, economico, culturale, ecc.

 

Infine vi proporrei quello che scriveva Robert Moynihan, collega americano di lungo corso, fondatore e direttore di Inside the Vatican, che porta cifre difficilmente discutibili, e parla anche dell’atteggiamento della Chiesa gerarchica, a mio avviso ben lontano dalla prudenza e dalla necessaria razionalità:

Una prima premessa: la letalità della malattia COVID è stata tendenzialmente creduta maggiore di quanto dimostrino i numeri reali dei casi. Non sto sostenendo che non ci sia una minaccia.

Sto sostenendo che, secondo le statistiche governative, il tasso di mortalità è di circa lo 0,3%. (Vedere il link: “Al 1° maggio, si stima che siano morte 23.430 persone su una popolazione totale di 8.398.748 a New York City. Questo corrisponde a un tasso di mortalità grezzo dello 0,28% fino ad oggi, o 279 morti per 100.000 abitanti, o 1 morte ogni 358 persone”; e vedi questo link, che dà un tasso di mortalità tra l’1 e il 2%, ma basato sui casi, non sull’intera popolazione; e vedi questo link, che dà un numero di 623.000 morti dall’inizio della malattia negli Stati Uniti, su una popolazione di 350.000.000, che si calcola a meno di un quinto di un percento, o .178%).

Cioè, più del 99% di tutte le persone in una società non muoiono di malattia.

Inoltre, di quelli che muoiono, meno dell’1% fino ad ora, ben l’80% o anche il 90% ha avuto co-morbilità – altre gravi condizioni di malattia – che hanno contribuito considerevolmente al loro soccombere al virus.

Penso che questi punti siano supportati dall’evidenza. Sarei ben disposto a ricevere informazioni che correggano l’argomentazione di questa premessa.

Una seconda premessa: con altre malattie, come il vaiolo, o la peste (la peste nera), il tasso di mortalità è molto, molto più alto. In queste malattie, il tasso di mortalità raggiungeva il 30%, il 40%, anche il 50%.

Queste altre malattie sono malattie devastanti, orribili.

Ecco alcune informazioni sul vaiolo: “Il vaiolo era una malattia infettiva causata da una delle due varianti di virus, Variola major e Variola minor… Il rischio di morte dopo aver contratto la malattia era di circa il 30%, con tassi più alti tra i bambini.

“Spesso quelli che sopravvivevano avevano estese cicatrici della pelle, e alcuni rimanevano ciechi.

“I sintomi iniziali della malattia includevano febbre e vomito. Questo era seguito dalla formazione di ulcere nella bocca e da un’eruzione cutanea. Nel corso di un certo numero di giorni l’eruzione cutanea si trasformò in caratteristiche vesciche piene di liquido con un’ammaccatura al centro. I bernoccoli poi si incrostavano e cadevano, lasciando delle cicatrici… La prevenzione è stata ottenuta principalmente attraverso il vaccino contro il vaiolo. Una volta che la malattia si era sviluppata, alcuni farmaci antivirali possono aver aiutato.

“Nell’Europa del XVIII secolo, si stima che 400.000 persone morivano di questa malattia all’anno, e che un terzo di tutti i casi di cecità erano dovuti al vaiolo. Si stima che il vaiolo abbia ucciso fino a 300 milioni di persone nel XX secolo e circa 500 milioni di persone negli ultimi 100 anni della sua esistenza… Fino al 1967, si verificavano 15 milioni di casi all’anno.

“L’inoculazione del vaiolo sembra essere iniziata in Cina intorno al 1500. L’Europa adottò questa pratica dall’Asia nella prima metà del XVIII secolo. Nel 1796 Edward Jenner introdusse il moderno vaccino contro il vaiolo. Nel 1967, l’OMS ha intensificato gli sforzi per eliminare la malattia. Il vaiolo è una delle due malattie infettive ad essere stata sradicata, l’altra è la peste bovina”.

Una terza premessa (che trae una conclusione dalle prime due premesse): le misure prese per affrontare una malattia come il vaiolo e per affrontare una malattia come il COVID-19 sarebbero inevitabilmente molto diverse in scala e gravità, a causa dei diversi livelli di pericolo delle due malattie.

Cioè, di fronte a una malattia che uccide il 30% dei contagiati, e porta a un numero enorme di ciechi, sforzi molto grandi per arginare la malattia possono essere rapidamente comprensibili da tutti (incluso separare le persone, mettere in quarantena le persone, chiudere le aziende, imporre misure sanitarie obbligatorie alle persone).

Ma, di fronte a una malattia che appare in molte persone del tutto asintomatica – cioè, molte persone non si rendono nemmeno conto di essere state esposte al virus, e non hanno alcun sintomo… e di fronte a una malattia che colpisce alcune persone con grande gravità, e le uccide, ma che ha solo un tasso di mortalità inferiore all’1%, permettendo al 99% di vivere, apparentemente senza effetti persistenti, sforzi molto grandi per arginare la malattia, chiedendo grandi sacrifici alla popolazione, specialmente ai bambini, che sono il futuro, possono non essere rapidamente comprensibili da tutti.

Negli ultimi secoli si è verificato un certo “mission creep”, in cui i capi della Chiesa si sono sentiti sempre più chiamati a parlare di questioni scientifiche e sociali e politiche sulle quali, nella natura delle cose, possono avere un’opinione saggia, ma non possono ancora emettere alcun insegnamento vincolante – perché queste questioni sono per loro natura non dottrinali.

Si può essere separati dalla comunione dei fedeli se si rifiuta un punto di dottrina essenziale, un insegnamento essenziale su Cristo e il suo Vangelo.

Ma non si può essere esclusi per una differenza di opinione su qualsiasi altra questione.

C’è un vecchio detto, spesso erroneamente attribuito a Sant’Agostino, ma che ora si ritiene risalga solo a 500 anni fa:

“In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas” (comunemente tradotto come “unità nelle cose necessarie; libertà nelle cose dubbie; amore in tutte le cose” o più letteralmente come “nelle cose necessarie unità; nelle cose incerte libertà; in tutte le cose carità”).

Questo è un detto importante, chiave, un detto vero, un detto essenziale.

I capi della Chiesa devono permettere la libertà ai fedeli nelle questioni dubbie. Questo è il nostro credo, la nostra tradizione, la nostra dottrina.

E la questione del trattamento medico rientra nella categoria delle “questioni dubbie”, almeno fino a quando tutte le prove non siano state completamente completate e sia stata fatta piena chiarezza su tutti gli aspetti della questione – e anche quando ci sia apparentemente piena chiarezza sull’efficacia e l’innocuità di una procedura medica, non ci sarebbe ancora alcuna ragione sufficiente per fare di tale questione una questione di dottrina della Chiesa.

Ciò significherebbe estendere la dottrina della Chiesa in un ambito al di là del deposito della fede (“depositum fidei”) che è stato dato una volta per tutte al tempo di Cristo, e consiste, in ultima analisi, nella verità su Cristo, e solo nella verità su Cristo.

Sono consapevole anche mentre scrivo questo che alcuni si opporranno con forza alla mia argomentazione, alla mia affermazione, alla mia convinzione. Sono disposto a ricevere istruzioni e critiche su questo argomento. Spero anche che alcuni dei miei lettori possano essere d’accordo con me che questo è il nostro credo, e insegnamento, e possano mandarmi qualche segno che siano d’accordo con me.

 

Ecco, mi scuso per la lunghezza dell’articolo. Ma tutti questi elementi si stavano ammucchiando uno dopo l’altro, e mi è sembrato necessario, ad evitare che altri se ne aggiungessero, tracciare questo quadro. Buona lettura.

 

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