«La libertà religiosa è sinonimo di razzismo, sessismo, omofobia, islamofobia e intolleranza»

È quello che c’è scritto nel nuovo rapporto della Commissione americana sui diritti civili, organo del governo federale di Barack Obama

La “libertà religiosa” continuerà a essere un concetto «ipocrita» fino a quando «resterà un sinonimo di discriminazione, intolleranza, razzismo, sessismo, omofobia, islamofobia, supremazia cristiana e ogni altra forma di intolleranza». Trovare frasi del genere in un rapporto ufficiale della Commissione americana sui diritti civili è senz’altro una notizia.

“COESISTENZA PACIFICA”. Il glorioso istituto fondato nel 1957 e diretto da Martin Castro, nominato personalmente dal presidente Barack Obama, ha rilasciato settimana scorsa un nuovo rapporto di 296 pagine intitolato “Coesistenza pacifica: riconciliare i principi della non discriminazione con le libertà civili”. Dalla frase citata si capisce benissimo come la Commissione pensa di attuare quest’opera di riconciliazione: basta togliere alle “persone religiose” (leggere: cristiani) il diritto di dissentire attraverso parole, opere e omissioni dalle leggi che impongono i diritti civili.   Continue reading

La vera origine delle divisioni nella Chiesa

Informazioni, disinformazioni, verità, mezze verità, menzogne, sembrano mescolarsi nella strategia di comunicazione della Santa Sede. La storia della Chiesa viene scritta da interviste, discorsi improvvisati, articoli su blog paraufficiali, indiscrezioni mediatiche, lasciando il libero campo a tutte le interpretazioni possibili e facendo sorgere il sospetto che la confusione sia pianificata.      Continue reading

CATECHISMO E CONVIVENZE: «L’AMORE UMANO NON AMMETTE LA PROVA. ESIGE UN DONO TOTALE E DEFINITIVO»

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

2390 Si ha una libera unione quando l’uomo e la donna rifiutano di dare una forma giuridica e pubblica a un legame che implica l’intimità sessuale.

L’espressione è fallace: che senso può avere una unione in cui le persone non si impegnano l’una nei confronti dell’altra, e manifestano in tal modo una mancanza di fiducia nell’altro, in se stessi o nell’avvenire?

L’espressione abbraccia situazioni diverse: concubinato, rifiuto del matrimonio come tale, incapacità di legarsi con impegni a lungo termine. Tutte queste situazioni costituiscono un’offesa alla dignità del matrimonio; distruggono l’idea stessa della famiglia; indeboliscono il senso della fedeltà. Sono contrarie alla legge morale: l’atto sessuale deve avere posto esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre un peccato grave ed esclude dalla comunione sacramentale.

2391 Molti attualmente reclamano una specie di «diritto alla prova» quando c’è intenzione di sposarsi. Qualunque sia la fermezza del proposito di coloro che si impegnano in rapporti sessuali prematuri, tali rapporti «non consentono di assicurare, nella sua sincerità e fedeltà, la relazione interpersonale di un uomo e di una donna, e specialmente di proteggerla dalle fantasie e dai capricci». L’unione carnale è moralmente legittima solo quando tra l’uomo e la donna si sia instaurata una comunità di vita definitiva. L’amore umano non ammette la «prova». Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro.

Da Il timone

SAN TOMMASO: UN SACRILEGIO RICEVERE L’EUCARISTIA SE NON SI È IN GRAZIA DI DIO

da Dialogo sull’Eucaristia (Edizioni Studio Domenicano), di padre Roberto Coggi OP

 

[…] D. Chi si accosta all’Eucaristia riceve quindi dei grandi benefici. Ma chi può accostarsi all’Eucaristia?

R. Qualsiasi battezzato che abbia la retta fede e sia in grazia di Dio. Però gli effetti sono proporzionati alle sue disposizioni: se uno si accosta alla comunione con tiepidezza riceve poco. Se uno si accosta con fervore riceve molto.

D. Si sente dire spesso che l’Eucaristia è il “pane degli angeli “. Che cosa significa?

R. Propriamente parlando, non si può dire che gli angeli si nutrano dell’Eucaristia, perché questa è un sacramento, e i sacramenti non sono stati istituiti per gli angeli. Tuttavia, come già abbiamo detto più volte, l’Eucaristia è un sacramento speciale, perché contiene realmente e sostanzialmente Gesù Cristo vivo e vero. Ora, gli angeli in cielo vedono Gesù risorto e glorioso, quello stesso Gesù che è presente nell’Eucaristia. Questa visione caratteristica del cielo, del Paradiso, può essere considerata come un nutrirsi spiritualmente di Gesù; anzi, è un nutrirsi di Lui in un modo più perfetto di quello sacramentale. Quindi in questo senso si può dire che gli angeli si nutrono di Colui che è contenuto nell’Eucaristia in un modo più perfetto di come ce ne nutriamo noi nel sacramento. Per questo l’Eucaristia viene detta “il pane degli angeli” (S. T III, q. 80, a. 2).

D. Hai detto che per ricevere l’Eucaristia bisogna essere in grazia di Dio. E se la ricevesse un peccatore?

R. Il peccatore si ciberebbe del sacramento, ma in modo solo sacramentale, non spirituale. Cioè non ne riceverebbe alcun frutto. Anzi, commetterebbe una profanazione, un gravissimo sacrilegio (S. T. III, q. 80, a. 3).

D. Profanazione, gravissimo sacrilegio! Che parole forti! Ricevere l’Eucaristia in peccato mortale è dunque il più grave dei peccati?

R. Sentiamo che cosa ci dice S. Tommaso a questo proposito (S. T III, q. 80, a. 5):

«In due modi un peccato può essere più grave di un altro: primo, di per sé; secondo, per le circostanze. Di per sé secondo la sua natura, che viene desunta dall’oggetto. E sotto questo aspetto quanto più grande è ciò contro cui si pecca, tanto più grave è il peccato. E poiché la divinità di Cristo è superiore alla sua umanità, e l’umanità stessa è superiore ai sacramenti della sua umanità, i peccati più gravi sono quelli che vengono commessi direttamente contro la divinità, come i peccati di incredulità e di bestemmia. Al secondo posto per gravità si trovano invece i peccati commessi contro l’umanità di Cristo, per cui si legge [Mt 12, 32]: “A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro”. Al terzo posto infine si trovano i peccati che vengono commessi contro i sacramenti, i quali si ricollegano all’umanità di Cristo. E dopo di questi vengono gli altri peccati contro le semplici creature.

Per le circostanze poi un peccato è più grave di un altro in rapporto al soggetto che lo commette: un peccato di ignoranza o di debolezza, per esempio, è più leggero di un peccato fatto per disprezzo o con piena consapevolezza, e così si dica delle altre circostanze. E sotto questo secondo aspetto il peccato di cui parliamo in alcuni può essere più grave, come in coloro che si accostano a questo sacramento con la coscienza di un peccato per attuale disprezzo, in altri invece meno grave, come in coloro che ricevono questo sacramento con la coscienza di un peccato per paura di essere scoperti. Così dunque è evidente che questo peccato è per natura sua più grave di molti altri peccati, ma non è il più grave di tutti».

D. Supponiamo che uno sia in peccato mortale e desideri ricevere la comunione. Non potrebbe pentirsi, fare la comunione e confessarsi dopo?

R. No, ciò è esplicitamente escluso dalla disciplina della Chiesa, come afferma il Concilio di Trento e ribadisce il Diritto Canonico (can. 916). Solo in casi di stretta necessità (assai rari, per la verità) e nell’impossibilità di confessarsi ci si potrebbe comunicare dopo avere premesso un atto di dolore perfetto (o contrizione), cioè un atto di dolore fondato su motivi disinteressati di amore verso Dio, con il proposito di confessarsi poi al più presto. Ma purtroppo oggi si abusa troppo facilmente di questa facoltà. «Sentivo il desiderio di fare la comunione…», dice qualcuno. Ma bisogna vedere se questo desiderio si incontra con la volontà di Dio! Se Dio ha disposto certe norme, come si può entrare in “comunione” con Lui trasgredendole? Se c’è questo desiderio e non c’è il confessore, si fa la cosiddetta “comunione spirituale” (cioè senza ricevere il sacramento), col “desiderio” (questo sì) di confessarsi al più presto e fare poi la comunione sacramentale.

D. La Chiesa prescrive delle norme che riguardano il digiuno; quali sono esattamente?

R. Le norme attuali sono molto tolleranti e concilianti. Basta essere digiuni da un’ora prima della comunione. Le medicine e l’acqua non rompono il digiuno. Si aggiunga poi che dalla stretta osservanza del digiuno sono dispensati coloro che hanno compiuto i 59 annidi età, come pure coloro che soffrono di qualche malessere. Così pure sono dispensati i sacerdoti che celebrano una seconda o una terza Messa. Che differenza fra queste norme e il rigorosissimo digiuno dalla mezzanotte che è stato in vigore per tanti secoli! […]

da «Edizioni Studio Domenicano»

fonte: Il Timone

Gli 8 miti della propaganda omo-transgender

Il 19 agosto il quotidiano online statunitense “Accuracy in Media”, che si propone di monitorare scrupolosamente l’attendibilità e la serietà dell’enorme ed incessante flusso di notizie messo in circolo dal mainstream mediatico, ha pubblicato un interessante e documentato report, dal titolo Media Myths of the Homosexual-Transgender Agenda, del giornalista Peter LaBarbera presidente dell’associazione “Americans for Truth about Homosexuality” (AFTAH).
Obiettivo della relazione, come chiarisce l’autore nella premessa, è quello di esporre e smontare i principali miti e luoghi comuni esistenti attorno al tema dell’omosessualità, evidenziandone la debolezza e inconsistenza intrinseca.

MITO 1 – GLI OMOSESSUALI SONO IL 10% DELLA POPOLAZIONE AMERICANA
“Per decenni i giornalisti americani hanno fatto riferimento a tale affermazione del 10% – frutto di una lettura errata degli screditaty “Report” del sessuologo statunitense Alfred Kinsey. Il mito del 10 % ha raggiunto il suo scopo di dare un enorme forza politica alle istanze “gay” quando il movimento era ancora debole”.
I dati reali ovviamente dicono tutt’altro. Successivi, seri e più approfonditi, studi hanno stimato infatti una cifra totale della popolazione omosessuale-bisessuale inferiore al 5%.      Continue reading

LGBT – Immagine blasfema della Madonna sul sito di Gay.it scatena l’indignazione in rete

Non occorre fare grandi ricerche, per sapere cosa voglia dire «blasfemo». Il dizionario Garzanti specifica indicare tutto quanto «offenda con parole o atti ciò che per altri è divino o sacro». E propone come sinonimi «empio, sacrilego». Ora, raffigurare la Madre di Dio con le fattezze di un organo genitale femminile corrisponde con piena evidenza a tale definizione.       Continue reading

L’eugenetica contro le persone con sindrome di Down

 

Nel Regno Unito si sta portando avanti una nuova tecnica di screening prenatale che minaccia gravemente le persone con sindrome di Down, aggiungendo nuove discriminazioni.

Poiché l’eugenetica viene sempre più radicandosi nei nostri paesi occidentali, vorrei segnalarti la seguente petizione.

Una vittoria nel Regno Unito potrebbe essere d’esempio anche per gli altri paesi.    Continue reading

Altro “cavallo di troia” da Bruxelles per gender e utero in affitto

 

Sophia In’t Veld, eurodeputata olandese dell’Alliance of Liberals & Democrats for Europe ha consegnato un report d’iniziativa legislativa proponendo di mettere in piedi un sistema a punteggio per la valutazione di ciascun Stato membro.

A quale scopo? Per sanzionare quei popoli e paesi che non si conformano ai cosiddetti valori “democratici” imposti da Bruxelles.   Continue reading

Spagna, la benedizione di una coppia omosessuale contrasta con Amoris laetitia

 

Un prete della diocesi di Segorbe-Castellon (Spagna) ha effettuato una benedizione di una coppia omosessuale unita da poco in matrimonio civile ed è stato ripreso dalla curia diocesana.

La dichiarazione della curia indica che il p. José Garcia, che ha “benedetto” la coppia gay lo scorso 30 luglio, ha compiuto una cerimonia che è “gravemente in contrasto” con gli insegnamenti della Chiesa.     Continue reading