«La libertà religiosa è sinonimo di razzismo, sessismo, omofobia, islamofobia e intolleranza»

È quello che c’è scritto nel nuovo rapporto della Commissione americana sui diritti civili, organo del governo federale di Barack Obama

La “libertà religiosa” continuerà a essere un concetto «ipocrita» fino a quando «resterà un sinonimo di discriminazione, intolleranza, razzismo, sessismo, omofobia, islamofobia, supremazia cristiana e ogni altra forma di intolleranza». Trovare frasi del genere in un rapporto ufficiale della Commissione americana sui diritti civili è senz’altro una notizia.

“COESISTENZA PACIFICA”. Il glorioso istituto fondato nel 1957 e diretto da Martin Castro, nominato personalmente dal presidente Barack Obama, ha rilasciato settimana scorsa un nuovo rapporto di 296 pagine intitolato “Coesistenza pacifica: riconciliare i principi della non discriminazione con le libertà civili”. Dalla frase citata si capisce benissimo come la Commissione pensa di attuare quest’opera di riconciliazione: basta togliere alle “persone religiose” (leggere: cristiani) il diritto di dissentire attraverso parole, opere e omissioni dalle leggi che impongono i diritti civili.  

BUONI CONTRO CATTIVI. Secondo Castro, «in passato nel nostro paese la religione è stata usata per giustificare la schiavitù. Ora vediamo che l’argomento della “libertà religiosa” ritorna di nuovo nel nostro discorso politico e costituzionale nel tentativo di minare i diritti di molti americani. Questa generazione di americani deve alzarsi e far sentire la sua voce per assicurarsi che la religione non sia più usata per negare agli altri la piena promessa dell’America».
Le conclusioni estremiste e laiciste di Castro sono state condivise da tutta la Commissione di otto membri, tranne due commissari, tra cui Gail Heriot, docente di Legge all’università di San Diego. «La maggioranza della commissione», ha dichiarato, «ha preso un tema complesso e ha provato a renderlo semplice – fin troppo semplice. Non sono tante le questioni legali e costituzionali che si possono riassumere con il linguaggio “buoni contro cattivi”».

SCINDERE L’UOMO. La Commissione si addentra anche nella storia delle religioni e nel modo in cui dovrebbero essere trasmesse ai fedeli. Da un lato, «nel corso dei secoli, dottrine religiose accettate in un dato momento sono state viste in seguito come discriminatorie, con le religioni che sono cambiate di conseguenza»; dall’altro, «una dottrina che distingue tra credenze (che devono essere protette) e condotta (che dovrebbe essere sempre conforme alla legge) è più giusta e facile da applicare». I fedeli, quindi, secondo la Commissione dovrebbero diventare schizofrenici e scindersi: da una parte ciò in cui che credono, dall’altra ciò che fanno. Ad esempio, «un diritto civile di base importante come la libertà di sposarsi non dovrebbe essere soggetto a un credo religioso». La Chiesa cattolica non dovrebbe intromettersi.

CASTRO-OBAMA-CLINTON. La Commissione sui diritti civili fa capo al governo federale e infatti riflette in tutto e per tutto l’Obama-pensiero, come il caso finito alla Corte suprema delle suore che non vogliono pagare aborto e contraccettivi alle dipendenti dimostra. La linea di Castro sarà però anche quella di Hillary Clinton. Come scrive in un commento sul Wall Street Journal William McGurn, «il contributo di Castro è così pessimo da essere positivo. Perché conferma che l’argomento progressista consiste ormai nell’insultare gli americani che hanno un’idea diversa». Per questo, ad esempio, Clinton ha dichiarato in campagna elettorale sull’aborto che «i codici culturali, i credo religiosi e i pregiudizi strutturali radicati in profondità devono essere cambiati».

IL PRIMO DIRITTO CIVILE. Il cambiamento forse sarà imposto a colpi di sentenze della Corte suprema, come avvenuto per il matrimonio gay, resta il fatto che la libertà religiosa sarebbe ancora protetta dal «primo emendamento». Ma secondo McGurn, con Hillary Clinton futuro presidente d’America, come già avviene, «tutti coloro che non sono d’accordo» con l’opinione mainstream «saranno considerati non idonei» a esprimersi sulla «pubblica piazza». Clinton, infatti, «è palesemente d’accordo con con la lettura incostituzionale e astorica dei diritti che fa Castro». In attesa di sapere chi vincerà le elezioni, conclude il Wsj, «è triste vedere la Commissione americana sui diritti civili che stralcia il primo diritto civile contenuto nella Carta dei diritti».

LeoneGrotti in Tempi

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