Belgio, il silenzio dei vescovi genera mostri.

Di fronte al primo caso di eutanasia al mondo su un minorenne, la scorsa settimana in Belgio, non si sa se provare più orrore per il fatto in sé o per le reazioni di tanti autorevoli opinionisti, anche in Italia, che ne danno una giustificazione teorica e vorrebbero approfittare del caso belga per spingere la legge sull’eutanasia anche nel nostro paese (vedi l’oncologo Umberto Veronesi).

Ma c’è anche una domanda che sorge spontanea, leggendo questi scienziati che denunciano il presunto “ritardo” del nostro paese dandone la colpa al bigottismo tipico di un paese di tradizione cattolica.     Continue reading

Vescovo Sigalini: auguri alla prima coppia gay romana unita civilmente

Qualche giorno fa Francisco e Luca sono stati la prima coppia gay ad essere uniti civilmente nella capitale. Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e segretario della Commissione episcopale per le Migrazioni della Cei, seppur dichiarando che questa nuova coppia non è una famiglia fa loro gli auguri di una vita felice: «Faccio gli auguri a questi giovani ed auguro a loro felicità. Che due amici si vogliano bene e che abbiano pari diritti di qualsiasi altra coppia è fuori discussione. Però la loro non potrà essere la vita impostata come quella di una famiglia. Non si tratta di discriminare o disprezzare la scelta di due persone che si vogliono bene. La nuova coppia possa anzi vivere bene ma sapendo che si tratta di una vita in salita. A Francisco e Luca dico perciò di vivere il loro amore facendone dono agli altri».

Ricordiamo al vescovo cattolico che per il Magistero le unioni omosessuali non devono essere incoraggiate, nè tanto meno ricevere riconoscimento giuridico e che non si può parlare di “amore” per le coppie omosessuali.

Da L’Osservatorio sul Gender de LaNuovaBQ

Certo che se questa è la voce dei Pastori, non si può non rimanere, come minimo, perplessi, per non dire altro! dqy.

I vescovi di Alberta (Canada): la comunione per i divorziati risposati solo se praticano la continenza

Sulle linee di interpretazione del capitolo VIII di Amoris laetitia proposte dai vescovi della regione di Buenos Aires, abbiamo avuto l’importante risposta del Santo Padre. Il quale, come sappiamo, ha espresso che oltre quella dei vescovi argentini “non c’è altra interpretazione”.

Tuttavia, come richiesto dall’esortazione apostolica, altre diocesi dell’orbe cattolico stanno proponendo linee guida, che, in alcuni casi, approdano ad interpretazioni diverse da quella indicata dai presuli di Buenos Aires.     Continue reading

Congregazione della dottrina della fede, S. Giovanni Paolo II, e Catechismo della Chiesa cattolica sull’ Eutanasia

Quanto è accaduto in Belgio, l’ eutanasia pratica su un minore, vale la pena richiamare uno stralcio della Dichiarazione sull’ Eutanasia, della Sacra Congregazione della dottrina della fede del maggio del 1980 le parole di S. Giovanni Paolo II nell’ Evangelium Vitae e il Catechismo della Chiesa Cattolica

 
(…) Per trattare in maniera adeguata il problema dell’eutanasia, conviene, innanzi tutto, precisare il vocabolario.
Etimologicamente la parola eutanasia significava, nell’antichità, una morte dolce senza sofferenze atroci. Oggi non ci si riferisce più al significato originario del termine, ma piuttosto all’intervento della medicina diretto ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, talvolta anche con il rischio di sopprimere prematuramente la vita. Inoltre, il termine viene usato, in senso più stretto, con il significato di “procurare la morte per pietà”, allo scopo di eliminare radicalmente le ultime sofferenze o di evitare a bambini anormali, ai malati mentali o agli incurabili il prolungarsi di una vita infelice, forse per molti anni, che potrebbe imporre degli oneri troppo pesanti alle famiglie o alla società.
È quindi necessario dire chiaramente in quale senso venga preso il termine in questo Documento.
Per eutanasia s’intende un’azione o un’omissione che di natura sua, o nelle intenzioni, procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore. L’eutanasia si situa, dunque, al livello delle intenzioni e dei metodi usati.
Ora, è necessario ribadire con tutta fermezza che niente e nessuno può autorizzare l’uccisione di un essere umano innocente, feto o embrione che sia, bambino o adulto, vecchio, ammalato incurabile o agonizzante. Nessuno, inoltre, può richiedere questo gesto omicida per se stesso o per un altro affidato alla sua responsabilità, né può acconsentirvi esplicitamente o implicitamente. Nessuna autorità può legittimamente imporlo né permetterlo. Si tratta, infatti, di una violazione della legge divina, di una offesa alla dignità della persona umana, di un crimine contro la vita, di un attentato contro l’umanità.
Potrebbe anche verificarsi che il dolore prolungato e insopportabile, ragioni di ordine affettivo o diversi altri motivi inducano qualcuno a ritenere di poter legittimamente chiedere la morte o procurarla ad altri. Benché in casi del genere la responsabilità personale possa esser diminuita o perfino non sussistere, tuttavia l’errore di giudizio della coscienza – forse pure in buona fede – non modifica la natura dell’atto omicida, che in sé rimane sempre inammissibile. Le suppliche dei malati molto gravi, che talvolta invocano la morte, non devono essere intese come espressione di una vera volontà di eutanasia; esse infatti sono quasi sempre richieste angosciate di aiuto e di affetto. Oltre le cure mediche, ciò di cui l’ammalato ha bisogno, è l’amore, il calore umano e soprannaturale, col quale possono e debbono circondarlo tutti coloro che gli sono vicini, genitori e figli, medici e infermieri. (…)
( Congregazione della dottrina della Fede 1980)

Le parole di S. Giovanni Paolo II:

(…) “In conformità con il Magistero dei miei Predecessori e in comunione con i Vescovi della Chiesa Cattolica, confermo che l’ Eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale”. (…)

Catechismo della Chiesa Cattolica

L’eutanasia
2276 Coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare. Le persone ammalate o handicappate devono essere sostenute perché possano condurre un’esistenza per quanto possibile normale.
2277 Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l’eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile.
Così un’azione oppure un’omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un’uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L’errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest’atto omicida, sempre da condannare e da escludere. 

dqy

Eutanasia sui minori: Belgio e Usa forza tutta

In fondo era solo questione di tempo. In Belgio ieri si è assistito al primo caso di eutanasia su un minore e di fatto questo è un record che il Paese europeo potrà vantare nel mondo. A questo ha portato la legge approvata nel 2014 alla quale è stata dato un punto di non ritorno. La notizia è stata riportata dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad che nell’articolo ha iniziao così l’articlo: “In silenzio e nella discrezione più assoluta per la prima volta nel nostro Paese un minorenne è morto per eutanasia”.

Nel testo non vengono riferiti né il nome né i dettagli sul bambino, neppure l’età, ma solo che è avvenuto nelle Fiandre. La dolce morte in Belgio consente di sopprimere la vita dei figli minorenni considerati malati terminali dopo averne fatto richiesta al medico curante, il quale deve sottoporre il caso e ricevere l’autorizzazione del ‘Dipartimento di controllo federale e valutazione dell’eutanasia’. La legge specifica che anche il minore deve esprimere una forma di consenso. Ma in fondo si tratta di una morte annunciata perché l’approvazione della legge aveva bisogno solo di un evento scatenante, che è avvenuto. Ma ci sono Paesi dove il dibattitto sull’eutanasia per i minori è in corso e si serve di storie che facciano presa secondo la ben nota tecnica radicale del caso limite per sensibilizzare l’opinione pubblica. Uno di questi Paesi sono gli Stati Uniti.     Continue reading

Eutanasia infantile, eutanasia del diritto

Primo atto eutanasico su un minore in Belgio. Esiste davvero un diritto dei genitori di disporre della vita e della morte dei propri figli?

E’ notizia recentissima che in Belgio si sia appena consumato nelle Fiandre il primo atto eutanasico su minore, come riportano le principali agenzie stampa, secondo quanto prevede la procedura legalizzata dalla legge belga del 2014.
Purtroppo i dettagli circa la patologia e l’età del minore non sono ancora conosciuti, tuttavia delle riflessioni di carattere giuridico ed etico possono essere proposte considerando la gravità dell’evento.      Continue reading

AMORTH, IL NEMICO DEL DIAVOLO

Padre Gabriele Amorth è stato prima di tutto un grande sacerdote della famiglia dei Paolini, un vero consacrato timorato di Dio e poi il Signore ha fatto di lui un grande esorcista, unico e incredibile. Ho avuto molte occasioni di stargli accanto e sempre ho respirato quella sua profonda umanità connessa alla grande fede per Gesù e una devozione sconfinata per la Vergine Maria che era impressionante. Padre Gabriele aveva una capacità di accogliere chiunque dando la precedenza ai più disperati, alle tante persone disturbate perché possedute dalle forze del male. Per ognuna delle vittime che incontrava aveva una grande e particolare compassione. Dal momento che il Cardinale Poletti gli affidò l’incarico di esorcista accanto a padre Candido, oggi servo di Dio, iniziò per lui una inaspettata missione per liberare le tante anime prigioniere del demonio.      Continue reading

Commenti dagli Stati Uniti dopo la lettera del Papa ai vescovi argentini

Dopo la lettera che il Papa ha inviato ai vescovi di Buenos Aires a proposito della interpretazione del capitolo VIII di Amoris laetitia, alcuni commentatori hanno mostrato le loro perplessità rispetto alla situazione che si è venuta a creare. Per alcuni il dibattito è finalmente concluso, per altri la nebbia si infittisce ed è tutt’altro che scomparsa.

Due autorevoli commentatori statunitensi, Robert Royal, redattore capo di Catholic Thing, e Elliot Milco, vicedirettore di First Thing, hanno mostrato la loro perplessità in due articoli intitolati rispettivamente “Una bizzarra mossa papale” e “La risposta adeguata alla lettera argentina di Francesco”.     Continue reading

Palermo, il prete chiama all’altare la coppia gay

7 settembre alle 18,00, Elisabetta e Serenella si uniranno civilmente a Villa Trabia. Ad officiare la cerimonia sarà il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Ma la prima emozione – “forte e inaspettata”, raccontano a Repubblica – l’hanno già vissuta domenica scorsa. A San Saverio, la chiesa dell’Albergheria. Qui, Padre Cosimo Scordato, all’inizio della messa ha presentato la coppia, annunciando la data di domani e chiedendo ai fedeli di “accoglierle nella comunità e di pregare per la loro vita insieme”. Una scelta “che guarda al futuro”, dice lui. Immortalata da decine di scatti e commenti positivi su Fb e ripresa dalle telecamere della casa di produzione Stand By Me che segue la coppia dallo scorso 26 agosto per un documentario sulle unioni civili (in onda su Rai 2 nei prossimi mesi).     Continue reading

Maradiaga: “Nessuno nasce omosessuale”

Il cardinale Oscar Maradiaga, capo del Consiglio dei nove cardinali istituito da Papa Francesco per rinnovare la curia, è intervenuto in un incontro con alcuni bambini di una scuola di Monaco di Vestfalia. In quell’occasione così si espresso sull’omosessualità: “Nessun uomo nasce omosessuale. Ognuno nasce uomo o donna per amare l’altro, questo è il piano di Dio”.

Poi ha aggiunto che l’orientamento sessuale naturale è modificato solo da influenze negative durante l’infanzia o l’adolescenza come l’abuso sessuale, la pornografia, etc. Ha infine così concluso: “Nessuno dovrebbe essere schiavo delle sue passioni sessuali, ma deve imparare a gestirle con responsabilità e con autostima. Quindi abbiamo bisogno di formazione, non solo informazioni”.

L’Osservatorio sul Gender de LaNuovaBQ