III Domenica di Quaresima anno A: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva»

Immagini: una samaritana, l’acqua di un pozzo, un’acqua viva che disseta per sempre, un cibo diverso che per Gesù è fare la volontà del Padre: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».

Scena: Gesù affaticato siede presso il pozzo.

La Samaria era una regione considerata eretica per gli ebrei, questo emerge anche nel dialogo fra Gesù e la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. La donna che arriva è una donna che è una pubblica peccatrice, con la quale è meglio non avere nulla a che fare, eppure Gesù le rivolge la parola. Egli va oltre quelle che sono le nostre incapacità di accogliere le persone che vivono anche una situazione di peccato, senza giustificarlo, non passa sotto silenzio quello che è il peccato della donna. Egli risveglia, però, nella donna una sete, più che una curiosità, che alla fine poi diventa un cammino di apertura alla fede.
Questa donna si sente accolta anche se la sua situazione è quella di una peccatrice pubblica in un modo che forse non ha mai sperimentato.

Dobbiamo allora riflettere sulle nostre chiusure, sulle nostre cattiverie, ma soprattutto sull’ amore del Signore che non esclude mai nessuno e che tutti ama e cerca, perché anche io sono un peccatore! Continue reading

IL CORONAVIRUS E I MERCENARI CHE ABBANDONANO LE PECORE Per la prima volta in duemila anni l’Italia, il centro della Cristianità, resterà totalmente senza le Messe con partecipazione di popolo (stiamo vicini ai tanti buoni pastori, che pure ci sono, pronti a dare la vita)

Si dicevano rivoluzionari e si sono svelati tanti pavidi don Abbondio. Niente più ponti, ma muri e molto alti, invalicabili. […]
Non si vede in giro nessun san Carlo Borromeo. Tutti rintanati nelle Curie. I “medici” che avrebbero dovuto curare le anime hanno abbandonato il gregge, addirittura aderendo senza nulla obiettare al decreto governativo che sospende in tutta Italia, fino al 3 aprile, le messe con la presenza di fedeli. Un fatto senza precedenti. […]
Per la prima volta in duemila anni il paese che è il centro della cristianità resterà totalmente, e per giorni, senza messa.
Un evento che potrà lasciare indifferenti atei e agnostici, ma per milioni di cattolici è un vero choc. Non solo perché vengono privati del sacrificio eucaristico proprio in una tragica situazione epidemica, nella quale più si avverte il bisogno di pregare, ma anche per quello che la messa è di per sé. Padre Pio da Pietrelcina diceva: “il mondo potrebbe stare senza sole, ma non potrebbe stare senza la Santa Messa”.
Un paradosso con cui il santo mistico intendeva far capire l’infinito potere di intercessione e protezione che è – per l’umanità intera – il rinnovarsi quotidiano del sacrifico di Cristo sulla croce: il grande esorcismo che protegge il mondo dal male e dall’autodistruzione.

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LA PREGHIERA PER L’EPIDEMIA DEL CORONAVIRUS, DIFFUSA DALLA CHIESA DI HONG KONG

O Dio, tu sei la sorgente di ogni bene. Veniamo a te per invocare la tua misericordia.
Tu hai creato l’universo con armonia e bellezza, ma noi con il nostro orgoglio abbiamo distrutto il corso della Natura e provocato una crisi ecologica che colpisce la nostra salute e il benessere della famiglia umana. Per questo ti chiediamo perdono.
O Dio, guarda con misericordia alla nostra condizione oggi che siamo nel mezzo di una nuova epidemia virale. Fa che possiamo sperimentare ancora la tua paterna cura. Ristabilisci l’ordine e l’armonia della Natura e ricrea in noi una mente e un cuore nuovo affinché possiamo prenderci cura della nostra Terra come custodi fedeli.

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La potente preghiera per difenderci dalle epidemie e dalle calamità

Signore, Ti chiediamo con la nostra preghiera che nasce sempre dall’ascolto della Tua parola, dal cuore e non dalle sole labbra, di guardar tutta l’umanità contagiata dalla pestilenza di questo tempo che semina morte, stendi la Tua mano,  ferma questo male che sta dilagando in tutto il mondo, siamo i Tuoi figli Signore, e un Padre non può non ascoltare le nostre preghiere. Te lo chiediamo invocando l’intercessione della Tua e nostra Madre Maria. Amen

Schema di Preghiera per chi a causa del corona virus non può partecipare all’ Eucaristia. III Domenica di Quaresima ciclo A

Preghiera

Dio misericordioso, fonte di ogni bene,
tu ci hai proposto a rimedio del peccato
il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna;
guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria
e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe,
ci sollevi la tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

In ascolto della Parola

Es 17,3-7
Dacci acqua da bere.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatto salire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?».

Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».

Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d’Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà».

Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d’Israele. E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Parola di Dio
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II Domenica di Quaresima anno A: Ascoltatelo …

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La nostra vita è fatta di luce e di ombre, come questo momento che stiamo sperimentando in cui sembra prevalere il buio in una situazione che l’ uomo non riesce a gestire. Eppure anche in questa situazione vi è una luce, una speranza presente nella vita dei credenti.

La prima di lettura ci presenta Abramo che confidando nel Signore si mette in cammino senza conoscere la meta. Allo stesso modo anche noi dobbiamo porci in cammino nella grande avventura della vita, anche se dopo la venuta di Gesù noi sappiamo qual è la nostra meta, ma anche il nostro cammino. “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” dice il Signore.

Oggi noi, purtroppo, viviamo tanti momenti di dubbio, di incertezza, in cui facciamo esperienza di limitatezza e anche di morte, pensiamo ancora a quello che il mondo sta vivendo.
In questa situazione noi cristiani dobbiamo percorrere le strade
dell’invisibile, che non significa non reale, ma che va oltre quello che la nostra limitatezza umana e anche spirituale può sperimentare. Come Abramo ci mettiamo in cammino rispondendo al Signore anche se la meta non ci è conosciuta, se non dopo la rivelazione che ci ha portato Gesù. Continue reading

Gli angeli, don Marcello: “Esistono, ecco le prove”. Padre Pio e Natuzza Evolo, cosa nasconde la Chiesa

“Gli angeli esistono, io ho le prove”. L’intervista di Don Marcello Stanzione al Quotidiano nazionale è, come minimo, spiazzante. Definito “il più grande studioso delle figure celesti” e in prima linea nella lotta a sette, magia e occultismo, il fondatore della Milizia di San Michele Arcangelo vuole riportare sulla retta via i giovani che “attratti da esperienze soprannaturali e dalla new age, si lasciano irretire dall’astuto diavolo”. Gli angeli, spiega, don Marcello, “sono esseri soprannaturali immortali, impegnati costantemente nella lotta invisibile contro i demoni, gli angeli malefici, che abitano i principati e le potestà dell’aria”.

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Preghiera alla B.V: della Rondine

Salve, o Vergine Maria, Salve
Madre e Regina del cielo, volgi il tuo sguardo e abbi pietà dei tuoi figli.
Volgi, o Vergine della Rondine
uno Sguardo sui tuoi figli:
liberali dai pericoli
infiammali di santo amore.

Tu vestita di sole,
tu di stelle incoronata,
tu speranza, tu avvocata
del popolo fedele.

Maria, salva i tuoi devoti,
da’ soccorso e consiglio
per il Sangue di tuo Figlio
sparso sulla Croce
che ci aprì la via al cielo.

Madre, infiamma i nostri cuori
di fede, di amore e di speranza;
se i nostri errori furono grandi
sia maggiore la tua pietà.

Liberamente trasposta da un canto alla Vergine della Rondine

 

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I Domenica di Quaresima ciclo A – Domenica delle tentazioni

“Ricordati uomo che sei polvere e che polvere ritornerai / Convertiti e credi al Vangelo” sono queste le due frasi che accompagnano l ‘ imposizione delle ceneri.

Siamo polvere… Nel delirio di onnipotenza che ha tante volte attraversato la storia dell’umanità, in tanti potenti che pensavano di essere i depositari del destino del mondo ci si è scordato di questa verità. “il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.” Leggiamo nel libro della Genesi. Le vicende di questo tempo in cui sperimentiamo tutta la contraddizione e il limite di questa vanagloria umana ci dovrebbero spingere ad “andare anche noi nel deserto”. A raccoglierci in noi stessi per ascoltarci, ma soprattutto per ascoltare Lui, il Signore e chiederci quali cristiani vogliamo essere.Noi spesso oggi veniamo sedotti e cediamo ritenendo che siano i beni materiali a riempire la nostra vita,  sedotti dal fascino del potere e da un’immagine di Dio che ci semplifichi la vita mettendosi al nostro servizio, come il genio della lampada di Aladino.

All’inizio di questo cammino quaresimale ecco che siamo chiamati a verificarci, nel deserto luogo del silenzio esattamente in contrasto con il nostro tempo che è il luogo della confusione, delle troppe parole che non lasciano spazio al nostro riflettere, ma che non lasciano spazio neanche alla Parola di Dio che diventa così volatile  al punto che da una Domenica all’altra non la ricordiamo più. Andiamo nel deserto per comprendere che noi, se è pure vero che siamo polvere, siamo polvere illuminata. Illuminata dalla parola e dall’ aiuto misericordioso di Dio che giunge a noi attraverso il Signore Gesù.

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio…Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo…Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”

Tutte le risposte che Gesù dà al tentatore sono un sì a Dio in antitesi a quanto era avvenuto all’inizio e che ci è stato descritto nella prima lettura, che è poi in definitiva la grande tentazione che ha sempre accompagnato la storia dell’uomo: quella di non fidarsi di Dio, di non affidarsi a Lui affinché la sua vicenda storica e personale sia per il suo bene e non contro di lui. Il serpente fa credere che Dio sia geloso dell’uomo che viene spinto alla sfiducia nei confronti del Creatore e i nostri progenitori si lasciano sedurre dal miraggio di diventare Dei loro stessi. Il risultato è un disastro!

Non è così per Gesù, che non dimentichiamo è pienamente uomo. “Il racconto dice che Gesù ha vinto la tentazione in modo umano, confidando totalmente nella Parola di Dio. E l’obbedienza alla volontà del Padre accompagnerà sempre la sua storia, perché ne costituisce la vita intima: «Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la sua opera» (Gv 4,34). Questa lotta di Gesù contro il male e la sua vittoria contro il «diavolo» (detto anche «il tentatore» o «satana») sono anche il nostro cammino personale (nel brano di Mt 4,1-10 troviamo tutti e tre i termini, mentre ricordiamo che «satana» nella sua etimologia indica quanto è d’intralcio per far cadere). Confidando nella vittoria di Gesù, suo Signore, il cristiano prega sempre perché il Padre «non lo induca in tentazione”

Chiamato a scegliere definitivamente e liberamente Dio, nell’esercizio di questa libertà l’uomo tende verso di Lui attraverso un cammino, all’interno del quale è posto fra il bene e il male. Qui trova spazio il mistero della tentazione, che non dovrebbe essere vista come un trabocchetto, ma la strada concreta per giungere alla pienezza dell’amicizia con Dio. Dio ci ha creato liberi per amare, perché solo nell’amore ricambiato liberamente si ha la perfezione dell’amore: la comunione d’amore fra gli uomini è un riflesso, una somiglianza della stessa misteriosa comunione che unisce le Persone divine, del Padre, del Figlio e dello Spirito santo (cf Catechismo della Chiesa Cattolica 1701). ( padre Valerio Mauro, docente di Teologia sacramentaria)

 Concludendo: è una questione di libertà. Dio ci ha lasciato liberi: convertiti e credi al Vangelo. Convertirsi significa accettare Gesù nel nostro cuore e nella nostra vita riponendo la nostra fiducia in Lui! Il tempo di Grazia della Quaresima è un’occasione per aprire il nostro cuore alla sua azione di grazia, ma che richiede la nostra disponibilità, a noi accettarla o respingerla.

Qydiacdon

 

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“Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste”- VII domenica ordinario A

Domenica scorsa Gesù, proseguendo il discorso della montagna ci proponeva un cambio di passo importante nel vivere il nostro rapporto di fede: “Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.”

Gesù chiede di andare oltre un rapporto formale nel vivere la nostra fede, pur mantenendo la validità di quelle regole che il Signore stesso ha indicato, ma che devono avere come anima il cuore ed esserne l’espressione.

Oggi Gesù alza ancora l’asticella con quel: ““Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste”.

Le cose che Gesù propone sembrano anacronistiche, non conciliabili con la vita pratica in un mondo in cui il più grande vuole ingoiare e mangiare il più piccolo. Espressioni come: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. (…) amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”. Non suonano bene ai nostri orecchi e, forse, anche al nostro cuore.

La legge di Mosè non era riuscita a tradurre l’amore al prossimo come universale, considerando il prossimo solo coloro che appartenevano al popolo di Israele. Ma anche per noi queste
indicazioni ci sembrano paradossali e irrealizzabili: chi può mai pensare di potere eguagliare Dio nella sua perfezione?

Gesù ci propone come una stella polare che deve guidare e orientare tutto il nostro agire, un cammino in una direzione che Lui stesso ha tracciato e che ha come riferimento lui stesso il Dio incarnato che ci rivela quella giustizia di Dio che è la misericordia. Gesù ci dà come modello l’amore di Dio che: “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?”

Occhio per occhio e dente per dente

La legge del taglione che tanti vorrebbero fosse applicata anche oggi, come accade nei paesi islamici. In realtà è una legge limitativa alla vendetta. Ma in quello che il Signore ci ha detto ci viene indicata una strada da intraprendere verso “la perfezione”, (tra virgolette), che non si limita di limitare e di regolare la proporzione fra il male subito e la giustizia che deve essere applicata, ma si tratta di eliminare la mentalità della vendetta. Il male si vince con il bene
Quella mentalità di vendetta che è ancora presente fra gli uomini, anche nel cuore di tanti cristiani e non e che crea tanti disastri e tragedie. Magari succede che ci si senta anche nel giusto, ma se il Signore facesse sorgere il sole solo sui buoni e non su tutti perché abbiano la possibilità di potere contemplare la bellezza della luce, dei colori della vita e convertirsi?

Cosa difficile da realizzare, una meta, un faro che sta davanti a noi a cui approdare nel mare tempestoso delle nostre emozioni e sentimenti.

Porgere l’altar guancia …

Rispondere alla violenza con la non violenza! Quando si parla di questo tanti che si dimenticano di essere cristiani ricorrono a Ghandi, ma io vorrei ricordare un cristiano anche se non cattolico come Martin Luther King ricordando quello che diceva. “”Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d’animo. Fateci quello che volete, e noi continueremo ad amarvi.

Noi non possiamo, in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non-cooperazione col male é un obbligo morale non meno della cooperazione col bene.
Metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora.

Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora.
Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case, nell’ora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora.

Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire”

Le frasi dell’altra guancia e del mantello descrivono un orientamento, Gesù con mitezza e fermezza nella sua passione chiede conto della prepotenza e della violenza subita. ( cfr. Gv18,32)

Queste parole del Signore non devono essere prese come pretesto per non denunciare l’ingiustizia.
Scriveva il cardinal Biffi: “Niente è più contrario al vero spirito del Signore, soprattutto perché in questo modo viene lasciate senza difesa la fede dei più piccoli e dei più deboli, che non avrebbero nessuna protezione di fronte alle insidie del male e sarebbero scandalizzati dal silenzio e della acquiescenza della Chiesa davanti all’ errore e all’ empietà”

Chiediamo al Signore in questa Eucaristia di camminare con lui che fà sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti e perché ci renda capaci di amare tutti e pregare per tutt i, anche per quelli che sono ingiusti con noi! Amen

qydiacdon

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