Di fronte a certi fatti di cronaca, accidentali o causati dell’ uomo, noi spesso rimaniamo interdetti e ci chiediamo il perché. Esattamente come accade nel Vangelo di oggi che ci riporta due fatti di cronaca accaduti al tempo di Gesù.
La mentalità del tempo riteneva che le disgrazie che accadevano fossero il risultato di qualche grave peccato commesso dalle vittime.
Questa mentalità non è poi scomparsa del tutto anche oggi, quante volte sentiamo dire: “ ma cosa ho fatto di male, o cosa hanno fatto di male per meritare questo?”
Ricordiamo la domanda che viene posta a Gesù davanti al cieco nato: “… e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”. Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio.” Continue reading
Author: maprampo
E ora chi difenderà il matrimonio, la famiglia e i figli, che hanno diritto ad un padre e una madre?
Dopo l’ approvazione delle Unioni Civili ricevo questa lettera che pubblico, perché ancora una volta, di fatto si è voluto dare l’ ennesima spallata alla famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna a scapito anche dei figli che hanno diritto ad avere un padre-maschio e una mamma-femmina.(dqy)
Cari amici
Lasciatecelo dire: ieri sera è stata scritta una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana.
Una prima considerazione è di metodo: da ieri sera abbiamo chiaro che su qualsiasi legge è possibile annullare il dibattito parlamentare e imporla a suon di maggioranza, anche su temi delicatissimi come quelli etici che chiederebbero un dibattito democratico.
Una seconda considerazione è sul merito: è stata approvata una legge che si scrive Unione Civili ma fondamentalmente è un matrimonio gay e lo stralcio dell’articolo 5 (stepchild adoption) a nulla è servito perché basterà un semplice giudice per dare legalità alle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Le convenienze, gli accordi, gli interessi personali e il potere hanno avuto la meglio sul buon senso, sulla verità e sulle coscienze.
Una terza considerazione: il popolo pro-family e pro-life non ha rappresentanza politica, è rimasto solamente un manipolo di coraggiosi che hanno strenuamente difeso la causa fino alle fine.
A cosa siamo chiamati oggi?
Continuare senza sosta a difendere il matrimonio uomo-donna, la filiazione, la famiglia, cellula fondamentale di ogni società, luogo per eccellenza della solidarietà, fonte di tutte le risorse umane ed economiche della società.
Ieri è stata promulgata la legge? E’ stata detta l’ultima parola? La speranza deve scomparire? La sconfitta è definitiva? No!
Il Family Day ha innescato un vero e proprio movimento popolare che non si fermerà, semplicemente perché è nato da un rifiuto innato, profondo, di una legge basata su una menzogna.
Le generazioni future dipendono da tutti noi!
Anche se tutti dovessero cedere, noi dell’Associazione Generazione Famiglia – LMPT Italia non indietreggeremo neanche di una virgola.
Generazione Famiglia
Domani potrebbe essere troppo tardi …
“Il dolore e la morte sono due campanelli, che ci suonano costantemente affinché ci ricordiamo che siamo in un mondo provvisorio e segnato dal peccato: oggi è il tempo di accogliere l’ invito di Dio, oggi è tempo di conversione e di frutti degni di un autentica conversione del cuore.
Domani potrebbe essere troppo tardi!”
Card. Angelo Comastri
Fare Penitenza è migliorare la nostra vita.
“ Credete che quei galilei fossero più peccatori di tutti i galilei? … O che quei diciotto fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?” … “No vi dico, ma se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo” ( Vangelo di Luca cap13).
Ecco, dunque, il punto al quale Gesù vuole portare tutti i suoi ascoltatori: la necessità della conversione. Non la propone in termini moralistici, bensì realistici, come l’ unica risposta adeguata ad accadimenti che mettono in crisi le nostre certezze umane. Di fronte a certe disgrazie- Egli avverte- non serve scaricare la colpa sulle vittime. Vera saggezza è piuttosto lasciarsi interpellare dalla precarietà dell’ esistenza e assumere un atteggiamento di responsabilità: fare penitenza e migliorare la nostra vita. ( Benedetto XVI)
Il brutto anatroccolo (quaresima)
L’estate era iniziata; i campi agitavano le loro spighe dorate, mentre il fieno tagliato profumava la campagna. In un luogo appartato, nascosta da fitti cespugli vicini ad un laghetto, mamma anatra aveva iniziato la nuova cova. Siccome riceveva pochissime visite, il tempo le passava molto lentamente ed era impaziente di vedere uscire dal guscio la propria prole… finalmente, uno dopo l’altro, i gusci scricchiolarono e lasciarono uscire alcuni adorabili anatroccoli gialli.
– Pip! Pip! Pip! Esclamarono i nuovi nati, il mondo è grande ed è bello vivere!
– Il mondo non finisce qui, li ammonì mamma anatra, si estende ben oltre il laghetto, fino al villaggio vicino, ma io non ci sono mai andata. Ci siete tutti? – Domandò.
Mentre si avvicinava, notò che l’uovo più grande non si era ancora schiuso e se ne meravigliò. Si mise allora a covarlo nuovamente con aria contrariata.
– Buongiorno! Come va? – Le domandò una vecchia anatra un po’ curiosa che era venuta in quel momento a farle visita.
– Il guscio di questo grosso uovo non vuole aprirsi, guarda invece gli altri piccoli, non trovi che siano meravigliosi?
– Mostrami un po’ quest’uovo. – Disse la vecchia anatra per tutta risposta. – Ah! Caspita! Si direbbe un uovo di tacchina! Ho avuto anche io, tempo fa, Questa sorpresa: Quello che avevo scambiato per un anatroccolo era in realtà un tacchino e per questo non voleva mai entrare in acqua. Quest’uovo è certamente un uovo di tacchino. Abbandonalo ed insegna piuttosto a nuotare agli altri anatroccoli! Continue reading
Islam e Cristianesimo: quale dialogo?
Oggi, spesso, quando si parla di Islam, della sua matrice violenta e conflittuale esortando alla prudenza, valutando quale dialogo sia possibile, senza rinunciare alla propria identità culturale e religiosa, si è tacciati di islamofobia. Ma quale dialogo è possibile e a quale prezzo? Riporto alcuni stralci di un’ intervista dal quotidiano on line In Terris al prof. Massimo De Leonardis, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’enciclica Pacem in terris, la prima di un papa rivolta a tutti gli uomini di buona volontà, afferma che la pace tra i popoli si fonda su verità, giustizia, amore e libertà. E’ questa una possibile chiave di lettura per cambiare la storia di conflittualità tra cristiani e musulmani?
“Il Magistero costante della Chiesa non ha mai predicato la pace a qualunque prezzo. Recentemente Joseph Ratzinger ha richiamato tale dottrina. ‘La pace e il diritto, la pace e la giustizia sono inseparabilmente interconnessi. Quando il diritto è distrutto, quando l’ingiustizia prende il potere, la pace è sempre minacciata ed è già, almeno in parte, compromessa. Certamente la difesa del diritto può e deve, in alcune circostanze, far ricorso a una forza commisurata. Un pacifismo assoluto, che neghi al diritto l’uso di qualunque mezzo coercitivo, si risolverebbe in una capitolazione davanti all’iniquità, ne sanzionerebbe la presa del potere e abbandonerebbe il mondo al diktat della violenza’. Un ‘dialogo’ sul tema della pace tra Cattolicesimo e Islam può certamente ricercarsi sulla base del principio che non bisogna uccidere in nome di Dio, ma andare oltre su un piano teologico mi pare arduo. ‘Se la pace è un dono del cielo, una grazia’, l’utilità di preghiere per la pace che accomunano rappresentanti di diverse religioni può forse essere politica o diplomatica, ma non certo avere un valore soprannaturale”.
E’ possibile e vale la pena riscoprire elementi comuni tra Cristianesimo e Islam nell’attuale mondo secolarizzato?
“In effetti, abbiamo una situazione con alcuni elementi contraddittori. Nei Paesi musulmani i cristiani sono soggetti a vari gradi di persecuzione o emarginazione, tanto da essere costretti a espatriare. Allo stesso tempo il Cattolicesimo e l’Ortodossia condividono con l’Islam la difesa di alcuni fondamenti del diritto naturale e l’opposizione ad alcune degenerazioni come appunto i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Tuttavia l’Islam ammette le pratiche anticoncezionali, ad esempio attivamente promosse in Iran, e la distruzione degli embrioni in soprannumero a fini di ricerca sulle cellule staminali, mentre la condanna dell’aborto non è per nulla totale. Ritengo quindi che in alcune sedi internazionali dove si manifesta virulento il pensiero laicista possano verificarsi convergenze tattiche tra Santa Sede e Paesi islamici in opposizione ad esso, il resto è tutto da costruire”.
Essere consapevoli della nostra identità che ha le sue radici nel cristianesimo è il miglior servizio per un dialogo franco e rispettoso da indicare e promuovere alle giovani generazioni, evitando ogni genere di Sincretismo, come oggi, purtroppo, si tende fare. (dqy)
Come tenere unita la famiglia
Il male più grave
La Famiglia un bene necessario …
La famiglia è un bene necessario per i popoli, un fondamento indispensabile per la società ed un grande tesoro degli sposi durante tutta la loro vita.
È un bene insostituibile per i figli che devono essere frutto dell’ amore, della donazione totale e generosa dei genitori.
Solo la roccia dell’ amore totale e irrevocabile tra uomo e donna è capace di fondare la costruzione di una società che diventi una casa per tutti gli uomini .
Benedetto XVI
Unioni civili, cosa dice davvero l’Europa
La necessità di una configurazione in termini di status anche dei rapporti di coppia tra persone dello stesso sesso non trova fondamento nell’ordinamento dell’Unione Europea o nell’adesione del nostro Paese ad altre organizzazioni internazionali, segnatamente alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Infatti, ai sensi dell’art. 9 della Carta dei diritti fondamenti dell’Unione Europea “il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia sono garantiti secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio”. Secondo l’art. 12 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, poi, “l’uomo e la donna hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia secondo le leggi fondamentali che regolano l’esercizio di tale diritto”. Continue reading