L’ umiltà e la missione. Meditazione nella festa di S. Marco evangelista

 

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili….

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato…

In questa festa di S. Marco, inventore di quel genere letterario particolare che si chiama vangelo vorrei sottolineare due aspetti che oggi ci sono richiamati dalle letture e che in qualche modo dovrebbero essere ben presenti nella vita di ogni battezzato, uno è quello dell’umiltà, come richiama l’ apostolo Pietro nella sua prima lettera, l’ altro quello della missione come ci viene annunciato nel Vangelo .
Oggi quella che è la “ virtù” dell’ umiltà è un po’ in disuso, in un mondo dove tutti vogliono primeggiare, dove vi è il culto dell’ immagine, dell’ apparire, dell’ ostentare e del mettersi in mostra il tutto ben predicato dai grandi sacerdoti della comunicazione. Questo non solo per i personaggi importanti del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport, ma anche per ciascuno di noi nel nostro piccolo mondo in cui facciamo tanta fatica a riconoscere il buono, il bello, il positivo che vi può essere negli altri. Tant’ che quando vogliamo descrivere qualcuno, più che ciò che vi è positivo la prima cosa che ci vengono in mente sono i difetti.        Continue reading

“ Ecco io faccio nuove tutte le cose” – Meditazione con i ragazzi su Apocalisse 21,1-5a e Cv 13 31 ss. – V domenica di Pasqua C

 

È una frase della seconda lettura di oggi, tratta dal libro dell’ Apocalisse e proviamo a pensare al nostro mondo, alla nostra situazione e a un rinnovamento completo, totale. Un mondo dove non vi sia più guerra, più violenza, più invidia ed egoismo, più cattiveria, insomma tutte quelle cose che nascono dal peccato che è la più brutta e grave malattia che può colpire il cuore dell’ uomo, ma qual’ è il piano di Dio per fare questo rinnovamento? Qual è la ricetta, quale la medicina?
Come rendere possibile questo rinnovamento?
Il padre, (Dio) ha mandato suo figlio Gesù che lo ha già iniziato con la sua Passione/Morte/Risurrezione . La Risurrezione di Gesù ha già reso il mondo nuovo, diverso, ma l’ uomo non se ne è accorto e non ne vuole sapere. O meglio non tutti se ne sono accorti.
Nel Vangelo di oggi Gesù ci indica una strada da percorrere se noi vogliamo un mondo diverso, nuovo, appunto. Questa strada è quella indicata nelle parole di Gesù: “ Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”.

Voglio raccontarvi un fatto …         Continue reading

Dio sparisce dagli orizzonti degli uomini …

” … il vero problema è che Dio sparisce dagli orizzonti degli uomini e che con lo spegnersi della luce proveniente da Dio l’ umanità viene colta dalla mancanza di orientamento, i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più…”

Benedetto XVI, 10 marzo 2009

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli – V Domenica di Pasqua anno C

 

“Penso di doverti delle scuse, Signore. Sì perché c’è stato un tempo in cui ho creduto che essere tuo discepolo volesse dire soltanto venire a Messa, assolvere precetti, partecipare ai gruppi parrocchiali, magari fare catechismo. Un tempo in cui ho creduto che bastasse parlare di Te a voce alta senza paura di nessuno, ostentando quella fede e quello spirito di abnegazione di cui in fondo andavo orgoglioso. Un tempo in cui pensavo, riflettevo, cercavo nella mente la tua scintilla, le tue risposte, le tue ragioni. Un tempo in cui volevo limitare le mie passioni, i miei istinti, annullando sentimenti ed esigenze per dedicarmi totalmente ad essere perfetto come Te.
Eppure tu avevi detto: “ Non chi dice Signore, Signore … entrerà nel Regno dei cieli…”
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L’ONU, l’aborto e il pensiero unico dominante: di Generazione Voglio Vivere

 

Le leggi contro l’aborto sono una forma di tortura. Ad affermarlo è stato Juan Mendez, esperto delle Nazioni Unite che ha stilato l’ultimo rapporto ONU sul fenomeno della tortura.

Nel testo presentato al Consiglio per i Diritti Umani Mendez ha sostenuto che le leggi che proibiscono l’aborto sono responsabili di una sofferenza fisica ed emotiva “tremenda e duratura” e che le donne e le ragazze sottoposte a queste leggi subiscono “atteggiamenti umilianti e di giudizio”.      Continue reading

Fa o Signore possa camminare un giorno sulla terra nuova e sotto un cielo nuovo … ( V Domenica di Pasqua C)

 

Il fiume scorre perché desidera
l’ immensità del mare.

Il girasole volge la sua corolla
verso i raggi luminosi del sole.

L’ uomo in esilio
pensa costantemente alla sua patria.

Fa’, o Signore,
che anch’io cammini
con il cuore sempre orientato
verso di te, pienezza della mia esistenza.
Nulla mi distragga,
nulla mi occupi,
nulla mi appassioni
al di fuori di te
perché possa un giorno camminare
sulla terra nuova e sotto il cielo nuovo
che anche per me hai preparato.

Rafforza in me, Signore
Con la tua grazia,
questa speranza, radicata nella tua Pasqua.

Fa’, o Signore,
che il mio cuore resti inquieto
fino al mio Sabato senza vespro,
ogni giorno camminando
da vero figlio innamorato
di te e della tua chiesa, sempre impegnato
a tessere il mio vestito
anziché denudarmi nel peccato,
AMEN

( Averardo Dini – riadattato)

La Jihad non è nata con l’Isis, ma con l’islam

 

Ne ha parlato anche la stampa italiana, sia pure senza troppa enfasi, dei bambini brutalmente eliminati dalla ferocia islamica, perché portatori d’handicap. Nei territori siriani occupati dagli jihadisti, almeno 38 piccoli, di età compresa tra la settimana ed i tre mesi, affetti da sindrome di Down e da altre malattie congenite, sono stati uccisi, alcuni per soffocamento, altri con un’iniezione mortale, in ottemperanza alla terribile fatwa emessa contro di loro da Abu Said Aljazrawi, un giudice islamico di origine saudita.

A rivelare al mondo l’abominio consumatosi è stato un abitante di Mosul sul suo blog, dove ha pubblicato anche un video, che mostra un bambino di pochi anni, costretto sulla sedia a rotelle, mentre spiega di esser stato condannato a morte da un’altra fatwa, unicamente a causa della sua malattia. Fatti sconcertanti, senza dubbio. Di una crudeltà e di un’infamia inqualificabile. Che però, si noti, non sono accaduti per ragioni legate al terrorismo in quanto tale, bensì all’esecuzione “tecnica” di una fatwa ovvero di una sentenza giuridica conforme alla legge coranica, quindi basata esclusivamente sulla sharia.     Continue reading

Per molti o per tutti? ( Eucaristia)

 

Nessun dubbio che Gesù Cristo sia morto per tutti. Però i testi di riferimento per la consacrazione eucaristica parlano di Sangue versato per “molti” e così suona l’ originale latino: “ pro vobis et pro multis”. Invece in italiano ( e in altre lingue) “molti” è reso con tutti: “ per voi e per tutti”:
Innescata da Benedetto XVI avvampò una polemica e sembra che la CEI preferì restare su “tutti”, nonostante l’ invito ratzingheriano verso i “molti” ( con Pio XII non sarebbe mai successo!). Sta di fatto che nel NT si trovano citazioni come queste: “ molti sono chiamati, ma pochi eletti” (MT22,14); “così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza2 (1Cor 10,33); “ così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta” (Eb 9,28).

Che facciamo? Cambiamo anche la traduzione di questi versetti, oppure accettiamo che c’è un’intenzione universale di salvezza, ma una’ attuazione concreta verso i “voi” presenti e i “molti”?
Cambiamo anche questi versetti oppure accettiamo che all’ Eucaristia tutti sono chiamati ma non tutti sono in grado di accostarvisi?

Da Il Timone, Gennaio 2016

Eucaristia: il rispetto che sempre si deve.

 

La recente esortazione apostolica, Amoris laetitia, al capitolo ottavo si occupa della situazione irregolare di chi divorziato ha contratto un nuovo matrimonio. Questa tematica, credo, interpelli tutti su come accedere all’ Eucaristia con le disposizioni dovute. Il Catechismo della Chiesa cattolica al n° 1385 citando le parole che Paolo rivolge alla comunità di Corinto ( 1 Cor 11,27-29) richiama: “ Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione”.
Il Direttorio di Pastorale familiare, pur con una chiara trattazione sul discernimento pastorale, sull’ attenzione che “ i presbiteri e l’ intera comunità cristiana aiutino questi fratelli e sorelle a non sentirsi separati dalla Chiesa; li invitino e li sollecitino, anzi a prendere parte attiva alla sua vita” al n° 219 recita:
“ Fedele al suo Signore comunque non può ammettere alla riconciliazione sacramentale e alla comunione eucaristica i divorziati risposati. Sono essi stessi a non poter esservi ammessi dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita sono in oggettiva contraddizione con la fede annunciata e celebrata nei sacramenti, sono in aperta contraddizione con l’ indissolubile patto di amore tra Gesù Cristo e la sua Chiesa, significato e attuato all’ Eucaristia; sono in netto contrasto con l’ esigenza di conversione e di penitenza presente nel sacramento della riconciliazione.
Proseguendo al n° 220.
“ Solo quando i divorziati risposati cessano di essere tali possono essere riammessi ai sacramenti. È necessario, perciò, che essi, pentitesi di avere violato il segno dell’ alleanza e della fedeltà a Cristo siano sinceramente disposti ad una forma di vita non più in contraddizione con
l’ indissolubilità del matrimonio o con la separazione fisica e, se possibile, con il ritorno all’ originaria convivenza matrimoniale, o con l’ impegno per un tipo di convivenza che contempli
l’ astensione dagli atti propri dei coniugi. (…)

Queste le disposizioni, che non sono state abolite.

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