Preghiera degli sposi – A SAN RAFFAELE ARCANGELO (Protettore del matrimonio cristiano)

 

Divina guida, San Raffaele, tu che hai trovato una compagna di vita per il giovane Tobia guidaci nei nostri desideri e nelle nostre incertezze.
Numerosi pericoli sono sul cammino: sii la nostra luce.
Fa’ che grazie alla tua potente intercessione possiamo incontrarci e riconoscerci come le persone che Dio ha pensato per fondare una vera unione cristiana,
per renderGli gloria e trovare la nostra felicità quaggiù e nell’eternità.
Amen.
San Raffaele prega per noi

 

 

Cristiani perseguitati: “Non abbiamo nessuno che ci difenda. Non abbiamo diritti. E non abbiamo speranze.”

 

A New York il Congresso WeAreN2016 (“Siamo tutti Nazareni”) sta terminando. Dove è stato presentato il documentario CitizenGO “Insha Allah – Il sangue dei martiri”; e sono state presentate le firme dei sottoscrittori a difesa dei cristiani perseguitati e per riaffermare l’importanza del diritto alla libertà religiosa presso le Nazioni Unite.

Delle tantissime testimonianze raccolte durante questi giorni di lavori del Congresso, eccone alcune, fra le più forti.

Carl e Marsha Mueller hanno partecipato alla sessione di giovedì 28 presso la sede dell’ONU, promossa assieme all’Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. La loro storia è davvero terribile: la loro figlia Kayla (di 26 anni), che lavorava in Siria in aiuto alle vittime della guerra, viene rapita dall’ISIS, ridotta in schiavitù e violentata ripetutamente. “Ci dissero che l’avevano torturata, che era proprietà personale di Al-Baghdadi e che l’avevano data in sposa a quest’ultimo. Abbiamo capito subito cosa significava”. Quattro mesi prima di venire uccisa, nel febbraio 2015, Kayla ha scritto una lettera commovente ai genitori, riaffermando la sua fede e concludendo così “Non abbiate paura. Se Dio vuole, saremo di nuovo insieme.” La loro richiesta, per la comunitù internazionale, è molto semplice: “Bisogna stare uniti e trovare una soluzione a tutto questo. Dobbiamo chiedere con forza ai governi di risolvere questa situazione”.

Samia è una ragazzina yazida di 15 anni. Senza sapere una parola di inglese, senza essere mai uscita dalla sua comunità, ha trovato il coraggio di venire a New York e descrivere, tra le lacrime, come durante 6 mesi di prigionia da parte dell’ISIS, a 13 anni, è stata ripetutamente violentata. “CI facevano cose orribili. Violentavano bambine anche di 7 o 8 anni. Uccidevano le nostre mamme perché erano troppo vecchie per i loro gusti. Volevano solo le bambine per utilizzarle come schiave sessuali.” Elisa von Joeden-Forgey, esperta di Studi sul Genocidio dell’Università di Stockton, ha spiegato che “la violenza sessuale è parte integrante della tattica genocida”, perché “danneggia irreparabilmente l’individuo e la società” e, in combinazione con gli stermini e le altre volenze, mira a distruggere “non solo i corpi, ma le anime e le identità”. Samia grida aiuto: “Siamo in pericolo di essere sradicati dalla nostra terra. Non abbiamo risorse e forze per difenderci da soli”. Non far sentire sole le vittime di questo orrore, come spiega l’avvocata Jacqueline Isaac, è fondamentale per permettere loro di superarlo.

Ancora ragazze giovanissime fatte schiave dai terroristi. Sono quelle rapite da Boko-Haram. Ce lo racconta monsignor Joseph Bagobiri, arcivescovo di Kafanchan, in Nigeria (Paese dove sono morti circa 11.500 martiri negli ultimi 8 anni). “Boko-Haram è diventato il peggior gruppo terrorista del mondo.” Monsignor Bagobiri non ha quasi più speranza di rivedere vive le circa 200 ragazze ancora nelle mani dei terroristi, perché, ci spiega, “non solo le utilizzano come schiave sessuali, ma anche come bombe suicide”. E ancora un grido di aiuto: “I cristiani nigeriani non hanno nessuno che li difenda, non hanno diritti nè speranza di sopravvivere.”

Padre Douglas lo avevamo incontrato in Iraq in febbraio, quando abbiamo visitato il suo campo profughi cristiani ad Erbil. Padre Douglas ha ancora speranza per la comunità cristiana irachena, a patto che si riformi profondamente la Costituzione del Paese: “I politici iracheni parlano in pubblico citando il Corano e pregano nei loro interventi, (…) e la Costituzione irachena mescola principi democratici e precetti coranici”. Questo non può assicurare una convivenza pacifica quando, come sta accadendo ora, “un gruppo vuole radicare le sue idee considerando noi altri come schiavi”. Riconoscere ufficialmente il genocidio in corso è “il primo passo per porre rimedio. Se non lo chiamiamo così, non stiamo dicendo la verità.” Padre Douglas è stato sequestrato dai terroristi per nove giorni: è stato torturato, gli hanno rotto il naso e i denti con un martello. Per il fatto di essere cristiano.

Sorella Maria Guadalupe, una suora argentina che sta vivendo da 18 anni in missione in Medio Oriente, crede che di tutto quello che succede in Siria e Iraq non si parla abbastanza. “Avete presente gli attentati di Parigi? Da noi cose così succedono tutti i giorni. Ma non ci sono reazioni dell’opinione pubblica occidentale”. In alcune occasioni, quando i media occidentali parlano della Siria, finiscono per manipolare i fatti: “come quando”, racconta sorella Maria Guadalupe, “è stata scambiata una manifestazione pro-Assad con una protesta contro di lui”. “Non che Assad fosse un santo, ma quello che sarebbe venuto dopo era molto peggio”.

Come commentare tutto questo? Delle tante reazioni che mi vengono in mente, una cosa è certa: dobbiamo continuare a darci da fare per difendere le vittime di persecuzioni religiose, per svegliare le coscienze dell’opinione pubblica e delle istituzioni occidentali. Per far sentire la loro voce, come abbiamo fatto finora e come continueremo a fare, finché sarà necessario.

Ci hanno chiesto: “Non dimenticatevi di noi.” Non li abbiamo dimenticati. E non li dimenticheremo.

Voglio terminare con le parole di speranza di Eisham, figlia minore di Asia Bibi, anche lei ospite al Congresso. Nel raccontare la storia della madre, tra le lacrime e nella commozione di tutti i presenti, ha concluso così: “So che con l’aiuto dei cristiani, mia mamma tornerà a casa.”

Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO

Vi lascio la pace, vi do la mia pace …

“  La famiglia Mauri, di Como, muore a Bologna nell’ attentato del 1980 alla stazione: muoiono padre, madre e bambino. Sei mesi dopo muore il padre del giovane sposo resta solo la signora Giuseppina Mauri di anni 60. ( Noi avremmo subito detto o pensato, ma cosa sta facendo Dio, oppure, ma cosa ha fatto di male quella famiglia lì, la nostra fede avrebbe un po’ vacillato). Entra nella clausura della Visitazione a Como. Intervistata da un giornalista risponde: “ scriva solo che sono serena”. Perché nella luce di Cristo aveva trovato la pace e la liberazione da ogni paura: anche la liberazione della paura della morte” ( Testimonianza riportata dal card. A. Comastri in: Una buona notizia per te ciclo C)

” Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” ( Gv 14, 27a)

Ma che pace è questa?

È quella pace che nasce dalla certezza che Gesù ci ama e non ci abbandona, quella pace che ci permette di essere sereni anche nei momenti brutti della nostra vita, che ci permette di essere dei veri operatori di pace. È la pace che nasce dalla fede e dall’ abbandono al Signore certi che egli conduce la nostra vita, la nostra storia e quella del mondo. Una pace che il mondo non può dare e fatica a comprendere.
È la pace di un cuore sicuro di essere amato da Dio che vince anche il timore della morte. ( dqy)

 

Paura e coraggio – meditazione con i ragazzi, VI Domenica di Pasqua C

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Volevo chiedervi ragazzi, voi avete mai provato paura nella vostra vita?
Molti bambini hanno paura di essere abbandonati dai loro genitori, i ragazzi che terminano le medie hanno timore delle nuove scuole che dovranno affrontare … i giovani a volte hanno paura del loro futuro. Oggi i grandi hanno paura di perdere il lavoro altri di non trovarlo.

Oggi vi voglio parlare di un prete, un po’ particolare, grande e grosso un omone, si chiamava Camillo, ed era tanto amico di Gesù che Gesù spesso parlava con lui….
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A coloro che non trovano pace

Carissimi,
l’idea di rivolgermi a voi mi è venuta stasera quando, recitando i vespri, ho trovato questa invocazione: «Metti, Signore, una salutare inquietudine in coloro che si sono allontanati da te, per colpa propria o per gli scandali altrui».
Per prima cosa mi son chiesto se, nel numero delle mie conoscenze, ci fosse qualcuno che poteva essere raggiunto da questa preghiera.
E mi sono ricordato dite, Giampiero, che, dopo essere passato per tutta la trafila dei gruppi giovanili della parrocchia, un giorno te ne sei andato e non ti sei fatto più vedere.
L’altra sera ti ho incontrato per caso. Pioveva. Eri fermo sul marciapiede e ti ho dato un passaggio. In macchina mi hai chiesto con sufficienza se durante la quaresima continuavo a predicare le «solite chiacchiere» ai giovani, riuniti in cattedrale. Ci son rimasto male, perché mi hai detto chiaro e tondo che tu ormai a quelle cose non ci credevi più da un pezzo, e che al politecnico stavi trovando risposte più utili di quelle che ti davano i preti.    Continue reading

Quando dico Ave Maria

 

Quando dico Ave Maria, il Cielo esulta, la terra si riempie di stupore.
Quando dico Ave Maria, Satana fugge, trema l’inferno.
Quando dico Ave Maria, il mondo perde valore, il cuore si strugge di Amore per Dio.
Quando dico Ave Maria, sparisce l’accidia, ogni istinto si placa.
Quando dico Ave Maria, sparisce la tristezza, il cuore si riempie di gioia.
Quando dico Ave Maria, si accresce la devozione, inizia il pentimento dei peccati.
Quando dico Ave Maria, il cuore è colmo di speranza e di consolazione.
Quando dico Ave Maria, l’anima è forte e ricolma di Amor di Dio.

Beato Alano della Rupe, Il Salterio di Gesù e di Maria, il Santissimo Rosario, libro IV

Meditazione per l’ inizio del mese di Maggio, pregando i Misteri Gaudiosi (2016)

 

Sì, è stata lei la prima a posare gli occhi sul corpo nudo di Dio.
E l’ha avvolto immediatamente con lo sguardo.
Prima ancora di avvolgerlo in fasce.
Anzi, l’ha coperto subito nei panni, quasi per comprimere la luce di quel corpo e non rimanerne accecata.
Eccolo lì, l’’atteso delle genti lambito dagli occhi di Maria, come agnello tremante sfiorato dalla lingua materna. I patriarchi ne avevano spiato l’’arrivo fin dai secoli remoti. Ma, pur inarcando i sopraccigli canuti, non ebbero la gioia di vederlo.
I profeti, con vaticini carichi di mistero, ne avevano disegnato il volto. Ma i loro occhi si erano chiusi senza poterlo fissare da vicino.
I poveri avevano provato mille soprassalti a ogni stormire di notizie. Ma si dovettero accontentare ogni volta di inseguirlo nei sogni.    Continue reading

Il Cardinal Biffi su: Immigrazione: “ Lo stato non può sottrarsi al dovere di regolamentarla positivamente con progetti realistici”

 

La questione dell´immigrazione

Sull´immigrazione mi limito a richiamare schematicamente quanto ho avuto occasione di dire lo scorso anno.

Alle comunità cristiane proponevo tre persuasioni semplici ed essenziali.

Non è per sé compito della Chiesa e delle singole comunità risolvere i problemi sociali che la storia di volta in volta ci presenta. Noi non dobbiamo perciò nutrire nessun complesso di colpa a causa delle emergenze anche imperiose che non ci riesce di affrontare efficacemente.
Dovere statutario del popolo di Dio e compito di ogni battezzato è di far conoscere Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio morto per noi e risorto, e il suo necessario messaggio di salvezza. E´ un preciso ordine del Signore e non ammette deroga alcuna. Egli non ci ha detto: “Predicate il Vangelo a ogni creatura, tranne i musulmani, gli ebrei e il Dalai Lama”.

Allo stesso modo, è nostro dovere l´osservanza del comando dell´amore. Di fronte a un uomo in difficoltà – quale che sia la sua razza, la sua cultura, la sua religione, la legalità della sua presenza – i discepoli di Gesù hanno il dovere di amarlo operosamente e di aiutarlo a misura delle loro concrete possibilità.

Tre convincimenti esprimevo anche nei confronti dello Stato italiano.      Continue reading

San Francesco e la sua profezia sugli ultimi tempi

 

Sulla vita del santo di Assisi è stato scritto molto e molti sono gli aneddoti. Un aspetto certamente poco conosciuto di questo santo è quello della profezia. Nel 1226 egli previde tempi di grande tribolazione per la Chiesa a causa di un decadimento morale e spirituale, la figura di un papa non canonicamente eletto, e la convivenza di due papi, la moltiplicazione degli scandali, la divisione nella chiesa e l’ intensificarsi dell’ azione del demonio. Ecco il testo.

“Fratelli agite con forza e fermezza in attesa del Signore. Un periodo di grandi tribolazioni e afflizioni in cui grandi pericoli e imbarazzi temporali e spirituali accadranno; la carità di molti si raffredderà e l’iniquità dei malvagi abbonderà. Il potere dei demoni sarà più grande del solito, la purezza immacolata della nostra comunità religiosa e altri saranno appassiti al punto che ben pochi fra i cristiani vorranno obbedire al vero sommo Pontefice e alla Chiesa Romana con un cuore sincero e perfetta carità.      Continue reading

Raymond Arroyo di EWTN pone domande difficili su Amoris laetitia

 

La scorsa settimana Raymond Arroyo, direttore di EWTN, il potente network fondato da Madre Angelica, in una delle trasmissioni live più seguite del canale televisivo cattolico americano, ha affrontato il tema dell’esortazione Amoris laetitia. Per l’occasione ha convocato in studio un affermato canonista, P. Gerlard Murray, e Robert Reale, presidente del Faith and Reason Institute e noto opinionista. La discussione in studio, pur rispettosa, non ha esitato ad affrontare gli aspetti più problematici del testo post-sinodale.

Sul paragrafo 3, quello che parla di soluzioni non preconfezionate ma da cercare “in ogni paese o regione” in modo da inculturarle con attenzione alle diverse “tradizioni e alle sfide locali”, Murray ha detto: “E’ un’affermazione pericolosa, soprattutto perché si sta parlando della legge universale della Chiesa sull’amministrazione dei Sacramenti”. Pensare che l’inculturazione fatta in Germania possa essere diversa da quella fatta in Polonia o in Africa “è veramente inquietante, perché i Sacramenti non sono un possesso di alcuna cultura”.     Continue reading