NATALE AL FRONTE *

Nel dicembre 1914 inglesi e tedeschi si fronteggiavano dalle trincee separate da una striscia di terra brutta e piatta, divisa al centro da filo spinato. Di tanto in tanto alcune sagome si avventuravano nella terra di nessuno, ma la maggior parte dei soldati rimanevano nel fango e nell’acqua che stagnavano nelle trincee, intenti solo ad evitare il fuoco dei nemico. La Vigilia di Natale, l’aria era fredda e piena di nebbia. Improvvisamente alcuni soldati inglesi stupefatti videro delle luci avanzare lungo le trincee nemiche. Poi venne l’incredibile suono di un canto. I soldati tedeschi cantavano Stille Nacht. Quando il canto cessò i soldati inglesi risposero con First Christmas. Il canto da entrambe le parti durò per un’ora. Poi una voce invitò tutti a superare le linee. Un tedesco con grande coraggio uscì dalla trincea, attraversò la terra di nessuno e scese nella trincea inglese. Altri commilitoni lo seguirono con le mani in tasca per dimostrare che erano disarmati. “Io sono un sassone e voi

degli anglosassoni. Perché mai ci combattiamo?” chiese. Nell’alba limpida e fredda del giorno di Natale non ci fu nessuna sparatoria. Gli uomini avevano autonomamente stabilito un giorno di pace. “Uno spirito più forte della guerra era all’opera”, commentò un osservatore. I comandanti di entrambe le parti non approvarono. Sapevano che l’amicizia fra nemici dichiarati avrebbe impedito la guerra. Ma la tregua continuò. Perfino gli uccelli selvatici, che tanto tempo prima occupavano il rumoroso campo di battaglia, ritornarono e furono nutriti dai soldati. Sarebbero stati salvati 9 milioni di uomini, se quei soldati avessero potuto obbedire al loro desiderio di amicizia e di pace e la tregua non fosse finita subito dopo Natale. Un soldato inglese, che aveva preso parte a quella memorabile pace natalizia, morì all’età di 85 anni. Fino alla fine dei suoi giorni non poteva sentire “Stille Nacht” senza che le lacrime gli rigassero le guance. Si ricordava degli amici tedeschi che aveva avuto in quel giorno di Natale e che, per quanto ne sapeva, aveva poi ucciso nei giorni che seguirono.

*by Bruno Ferrero – piccole storie per l’ anima –

 

… E subito apparve con l’ angelo una moltitudine dell’ esercito celeste che lodava Dio e diceva: “ Gloria a Dio nell’ alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama” ( Vangelo di Luca 2, 13-14 ).

 Quel bimbo che nasce a Betlemme è il principe della pace: vieni Signore e dona la pace del cuore!

 

Signore Gesù, principe della pace,

ti preghiamo per la pace del mondo,

con la voce di tutti gli uomini.

Noi facciamo nostra la voce dei vivi e dei morti:

dei morti, caduti nelle tremende guerre passate,

sognando la concordia della pace nel mondo;

dei vivi, che a quelle sono sopravvissuti,

portando nei cuori la condanna

per coloro che tentassero di rinnovarle,

dei vivi che tuttora sono costretti a combattere

e che aspettano con ansia la pace;

di tutti i giovani del mondo che sognano, a buon diritto una migliore umanità.

Noi facciamo nostra la voce dei poveri, dei diseredati, dei sofferenti.

Di tutti coloro cha anelano

alla giustizia, alla dignità della vita,

alla libertà, al benessere, al progresso. Noi facciamo nostra la voce

che sale dal sangue di milioni di uomini,

da innumerevoli e inaudite sofferenze,

da inutili stragi e formidabili rovine, e ti preghiamo:

Mai più la guerra.

la pace guidi le sorti dei popoli

e dell’ intera umanità!*

 

*da: Pregare giovane, ed. LDC

 

 

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