MATRIMONIO ED EUCARISTIA

Dice il CCC al n° 1324 L’ Eucaristia è  “fonte e apice di tutta la vita cristiana”. “ Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiali e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa  sono ordinati. Infatti, nella Santissima Eucaristia è racchiuso  tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo nostra, nostra Pasqua”.

Cosa succede quando in uno specchio d’ acqua si butta un sasso? Dove cade cominciano ad allargarsi tanti cerchi concentrici,  fino a riempire tutta la superficie, così l’ Eucaristia si dilata e avvolge tutta la nostra vita cristiana. E, siccome la nostra vita cristiana si innesta nella vita che come persone conduciamo ogni giorno, con quello che siamo e proviamo l’ Eucaristia , che è il sacramento dell’ amore di Cristo penetra, sostiene, arricchisce e innalza l’ amore umano che  nasce fra l’ uomo e la donna.

Il n° 57 della Familiaris Consortio si esprime così:

L’Eucaristia è la fonte stessa del matrimonio cristiano. Il sacrificio eucaristico, infatti, ripresenta l’alleanza di amore di Cristo con la Chiesa, in quanto sigillata con il sangue della sua Croce (cfr. Gv 19,34). E’ in questo sacrificio della Nuova ed Eterna Alleanza che i coniugi cristiani trovano la radice dalla quale scaturisce, è interiormente plasmata e continuamente vivificata la loro alleanza coniugale.

In quanto ripresentazione del sacrificio d’amore di Cristo per la Chiesa, l’Eucaristia è sorgente di carità. E nel dono eucaristico della carità la famiglia cristiana trova il fondamento e l’anima della sua «comunione» e della sua «missione»: il Pane eucaristico fa dei diversi membri della comunità familiare un unico corpo, rivelazione e partecipazione della più ampia unità della Chiesa; la partecipazione poi al Corpo «dato» e al Sangue «versato» di Cristo diventa inesauribile sorgente del dinamismo missionario ed apostolico della famiglia cristiana.

Il cardinal Cafarra fa  questo bellissimo esempio! “Se vuoi scaldarti devi avvicinarti alla sorgente di calore. Più sei lontano, meno ti scaldi”. Cristo, il Signore Gesù è la sorgente stessa dell’ amore. L’ evangelista Giovanni scrive che:

“  Prima della festa di Pasqua, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine …” in cui quel sino alla fine non è una indicazione temporale, ma vuol dire che non vi  è un modo più grande di amare. Ci amò di un amore che non si può superare, fino alla perfezione dell’ amore. Del resto già lo stesso Gesù aveva affermato: “ Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i suoi amici”.

Allora se noi vogliamo imparare ad amare, se vogliamo lasciarci “scaldare” dal fuoco dell’ amore dobbiamo avvicinarci sempre di più a quella che è la sorgente! Questa sorgente è l’ Eucaristia in cui è realmente presente il Signore Gesù       “ … che dona lo stesso corpo che ha consegnato per noi sulla croce, lo stesso sangue che egli ha versato per molti in remissione dei peccati”, che viene in noi perché con Lui risorto anche noi possiamo vivere un “vita nuova” nel suo amore. Un amore che non rimane chiuso in se, altrimenti gli sposi vivrebbero un egoismo di coppia, ma che si dilata, partendo dalla loro famiglia  ai vari ambiti della vita: professione, condominio, scuola, tempo libero, volontariato e alle varie relazioni: genitori –figli, suoceri,  amici, conoscenti, ecc.

Pane e vino sono gli elementi che consacrati diventeranno il corpo e il sangue di Cristo. Vi è una caratteristica comune a questi due elementi che è quella che vengono ambedue schiacciati, triturati per poi diventare la farina necessaria per il pane e così gli acini per  il vino.  Allo stesso modo, anche l’amore umano ha bisogno di essere lavorato, impastato dalle mani di Dio perché sappia donarsi gratuitamente nel servizio umile e disinteressato. Questo accade in ciascuno di noi ogni volta che ci accostiamo all’Eucaristia, questo accade quando la coppia, i coniugi partecipano all’Eucaristia, quando la famiglia partecipa all’ Eucaristia.

L’evangelista Giovanni non racconta l’ istituzione dell’ Eucaristia, ma la lavanda dei piedi ( cfr. Gv 13).

Chinarsi, abbassarsi, non è facile … non è facile servire, molto più facile e gradevole farsi servire, piace a tutti!  Molto spesso è più difficile rendersi disponibili a servire, a chinarsi, su quelle persone che ci sono più vicine, più familiari. Nei loro confronti si è meno disponibili!

Gesù ai suoi dice, però, che “ come ha fatto lui, dobbiamo fare anche noi”. Anche noi dobbiamo saper vivere quell’ amore/carità che “Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.”, come ricorda S.Paolo nella sua lettera ai Corinti, (1Cor 13).

Questa capacità di amare viene continuamente accresciuta nella partecipazione all’ Eucaristia da parte degli sposi, nello stesso tempo viene accresciuta anche il loro sentirsi l’ uno/a  per l’ altro/a, si consolida sempre più il legame coniugale, la loro capacità di donarsi e il vincolo matrimoniale, diventando in Cristo “Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione”, e quella alla vita coniugale certamente è chiamata, ma forse perché è quella più diffusa per questo, forse, se ne è persa la consapevolezza, opponendola, a volte, a chiamate  a stati di vita particolari.

Quando parlo della vocazione ai miei bimbi del catechismo dico che sono diverse, particolari, tante quanti possono essere i colori di una tavolozza di un pittore. Il pittore, che è il Signore, amalgamando i colori ne dipinge una particolare per ciascuno di noi.

L’ amore  umano deve affrontare diverse insidie, tentazioni, è ciò che possiamo definire: concupiscenza, che possiamo spiegare così: “avere pensieri ed immagini che non sono in accordo con la volontà di Dio, non si limita alle cose sensuali ma riguarda tutto ciò che è contro Dio e la Sua Parola. È, in definitiva ciò che precede l’azione  concreta del peccato”.

La concupiscenza non è però qualcosa di ineludibile, alla quale non si può sfuggire. Il cristiani, salvato da Cristo ha la possibilità di non peccare. L’Eucaristia libera gli sposi da ciò che può inquinare il loro amore, da ciò che gli impedisce di amare nella bellezza e nella verità dell’ amore di Gesù Cristo, l’ amore perfetto!

Penultima osservazione! Il pane, che non è più pane, è diventato il corpo di Cristo, e questa realtà non è di “facciata” , ma rimane tale e si protrae tanto quanto rimangono la particole e le ostie consacrate. Così il sì dell’ amore umano nel giorno del matrimonio, diventa sacramento, cioè segno/ presenza permanente dell’ amore che unisce Cristo alla Chiesa, per tutta la vita dei coniugi. Ecco perché il matrimonio è, quando celebrato validamente e consumato, è  indissolubile.

Caratteristica, questa, che oggi nell’ attuale contesto del provvisorio, del uso/consumo, della difficoltà di assumersi impegni definitivi, di scarsa capacità di assunzione di responsabilità, dove le parole per sempre intimidiscono si fa fatica a comprendere.  Con l’ amore e la grazia di Dio non è impossibile che  due persone possano vivere l’ amore umano, alimentato dall’ amore divino, per tutta la vita.

Concludo con le parole del cardinal Cafarra:

“ … il rapporto che la persona coniugata ha con l’ Eucaristia è davvero singolare, in analogia alla singolarità che ha con l’ Eucaristia il sacerdote. Attraverso questo rapporto possiamo entrare nel mistero più profondo della vicenda umana. Questa vicenda alla fine si risolve dentro al grande dramma dell’ amore e quindi della libertà. Dio per liberare l’ uomo si manifesta come amore che si dona, e lo fa facendosi uomo. Così rivela anche l’ uomo a se stesso nella sua intera libertà e verità. Questo avvenimento è eucaristicamente sempre presente in questo mondo. Pertanto la celebrazione dell’ Eucaristia è il punto in cui si concentra tutta la storia, e che sostiene tutta la realtà.

E il segno visibile personale di ciò che accade quando celebriamo il sacramento dell’ Eucaristia è il sacramento del matrimonio.”

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Bibl.  Relazione Eucaristia e Matrimonio. Una breve catechesi. – Card Cafarra 2006

Eucaristia: passione di Dio per l’ uomo. – Don Carlo Gentiloni

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