MARIA DONNA DELL’ ATTESA * Tonino Bello

… Attendere: ovvero sperimentare il gusto di vivere.

Hanno detto addirittura che la santità di una persona si commisura allo spessore delle sue attese. Forse è vero.. Se è così, bisogna concludere che Maria è la più santa delle creature proprio perché la sua vita appare cadenzata dai ritmi gaudiosi di chi aspetta qualcuno. (…)

 L’ attesa di lui, per nove lunghissimi mesi. L’attesa degli adempimenti legali festeggiati con frustoli di povertà e gaudi di parentele. L’attesa del giorno, l’ unico che lei avrebbe voluto rimandare, in cui suo figlio sarebbe uscito di casa senza farvi ritorno mai più. L’ attesa dell’ ora: l’ unica per la quale non avrebbe saputo frenare l’ impazienza e di cui, prima del tempo, avrebbe fatto traboccare il carico di grazia sulla mensa degli uomini. L’ attesa dell’ ultimo rantolo dell’ unigenito inchiodato al legno. L’ attesa del terzo giorno, vissuta in veglia solitaria, davanti alla roccia. 

Attendere: infinito del verbo amare. Anzi nel vocabolario di Maria, amare all’ infinito( …).

 Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza. Se ne sono dissecate le sorgenti. Soffriamo una profonda crisi di desiderio. E, ormai paghi dei mille surrogati che ci assediano, rischiamo di non aspettarci più nulla neppure da quelle promesse ultraterrene che sono firmate col sangue del Dio dell’ alleanza.(…)

 Santa Maria, Vergine dell’ attesa, donaci un anima vigiliare. (…) Ci sentiamo purtroppo più figli del crepuscolo che profeti dell’ avvento. Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore la passione di giovani annunci da portare al mondo, che si sente già vecchio. Portaci, finalmente, arpa e cetra, perché con te mattiniera possiamo svegliare l’ aurora.

 

Stralcio da: Maria donna dei nostri giorni – EP

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