Il potere delle parole!

Un maestro stava tentando di spiegare a una folla il modo in cui gli esseri umani reagiscono alle parole, di come si nutrono di parole piuttosto che di realtà. Uno degli uomini si alzò e protestò, dicendo: “ Non sono d’ accordo sul fatto che le parole abbiano un effetto di questa portata su di noi”.
Il maestro rispose: “ Siediti, figlio di puttana”. L’ uomo divenne livido di rabbia e disse: “ Tu ti definisci una persona illuminata, un maestro, ma dovresti vergognarti di te stesso”. Il maestro allora rispose: “ Perdonami, mi sono lasciato trasportare. Non volevo. Chiedo scusa”. L’uomo si calmò. Allora il maestro disse: “ Sono bastate poche parole per scatenare la tempesta dentro di te; ne sono bastate poche altre per farti calmare nuovamente, non è vero?”

Ecco come ogni essere umano crea il proprio inferno e il proprio paradiso sulla terra. L’ uomo del racconto nega che le parole influenzino i vari stati d’ animo, e forse lo pensiamo anche noi. Ma come ci sbagliamo! Una cosa è dire: “Io non mi offendo facilmente e poi restare indifferenti quando qualcuno ci tratta scortesemente”…
Basta l’espressione di un volto, di una situazione, a farci precipitare “dalle stelle alle stalle” per risollevarci quindi, poco dopo al settimo cielo.
(Da: 100 racconti di A. De Mello a cura di Elsy Franco, ed. PIEMME)

Dalla lettera di S. Giacomo capitolo 3 ( trad. TILC)
4Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e spinte da venti gagliardi, con un piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota. 5Così anche la lingua: è un membro piccolo ma può vantarsi di grandi cose. Ecco: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! 6Anche la lingua è un fuoco, il mondo del male! La lingua è inserita nelle nostre membra, contagia tutto il corpo e incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geènna. 7Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dall’uomo, 8ma la lingua nessuno la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. 9Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. 10Dalla stessa bocca escono benedizione e maledizione. Non dev’essere così, fratelli miei! 11La sorgente può forse far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? 12Può forse, miei fratelli, un albero di fichi produrre olive o una vite produrre fichi? Così una sorgente salata non può produrre acqua dolce.

 

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