XXXI Domenica ordinario C – Contro il puntare il dito la tenerezza di Dio

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore

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Un altro personaggio con cui ci incontriamo oggi nel Vangelo, dopo quelli delle domeniche precedenti: Zaccheo.
Se volessimo descrivere con delle caratteristiche dei nostri giorni potremmo proprio dire che Zaccheo è un leader, un arrivato dal punto di vista economico, visto che ha ricevuto l’incarico di riscuotere le tasse da parte dell’invasore romano. Un grande astuto come i coccodrilli dell’alta finanza che non si fanno scrupoli di fronte a nessuno. Guardate che ci sono ancora oggi e hanno nomi e cognomi. Eccone alcuni, conosciuti e altri meno:
I PIÙ RICCHI DEL MONDO CLASSIFICA 2022
ELON MUSK
JEFF BESOS
BERNARD ARNAULT
BILL GATES
WARREN BUFFET
LARRY PAGE
SERGEY BRIN
LARRY ELLISON
STEVE BALLMER
MUKESH AMBANI


Siccome la moneta è stata inventata per facilitare gli scambi, servendo da misura per la compra-vendita (S. Th., I-II, q. 9, a. 1), per natura essa è uno strumento (e non un fine) ordinato ad aiutare l’uomo a procurarsi i beni sufficienti richiesti per sé e per la sua famiglia affinché possano vivere virtuosamente. La moneta e la finanza sono serve o strumenti dell’economia. Invece oggi ne sono diventate i padroni, mentre le famiglie (economia) e lo Stato (politica) sono divenuti gli schiavi.
Se Zaccheo è rispettato e temuto dai suoi concittadini, ma per questo anche odiato, è un uomo solo, perché la ricchezza e il potere se ti danno possibilità di altro tipo ti precludono amicizie e rapporti veri, sinceri.
Con ogni probabilità Zaccheo ha sentito parlare di Gesù, è incuriosito, vuole vederlo, però lui è piccolo di statura e la folla che accoglie Gesù è come un muro che gli sta davanti e gli impedisce di vedere, ecco allora che si arrampica su un albero: un sicomoro, che è una specie di albero di fico, molto longevo, da lì riesce a vedere Gesù e pensa di non essere visto. Noi, però, siamo sempre sotto gli occhi del Signore e allora cosa succede?
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
Ma come farà Gesù a conoscere il suo nome? Ma che scherzi che fa questo Gesù, che sorprende sempre. Ecco però la cosa bella! Zaccheo scende subito, chissà cosa sarà passato nel suo cuore quando è stato chiamato per nome. Anche noi siamo stati chiamati per nome nel giorno del nostro Battesimo ed anche a noi il Signore ha detto: “Voglio fermarmi a casa tua”, che è il nostro cuore, la nostra vita che forse non è stata sempre bella e luminosa, esattamente come quella di Zaccheo.
Gesù non ha problemi ad incontrarci, anzi è venuto per questo e non ha paura di essere giudicato da quelli “che si ritengono giusti”, per riprendere la parole della scorsa Domenica.
Questo ci deve sempre riempire di speranza anche quando intorno a noi si fa tutto buio, perché noi comunque siamo cercati.
Scrive un commentatore che io apprezzo molto: “Zaccheo siamo noi: travolti dal delirio quotidiano, concentrati a riuscire, frustrati perché non riusciti ( o non riconosciuti, o non apprezzati o umiliati – NdR ). Zaccheo sono io che do retta alle sirene intorno a me, sirene che mi chiedono sempre di più, sempre il massimo: al lavoro, a casa, nell’ aspetto fisico. La fede non importa poi molto, sì, un po’ di curiosità, qualche solletico Nee Age che tratta Dio come una serva e mette me, io, ego sempre al centro dell’ universo. Eppure Dio ti ripesca lì dove credi di essere arrivato!”

Allora facciamo come il nostro pubblicano Zaccheo, scendiamo dall’ albero, non importa gli errori che possiamo aver commesso, o anche se siamo solo curioso di scoprire che cosa ha da dire questo Rabbì, Lui vuole restare con noi.

Qydiacdon

 

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