Succede anche a noi di ….

21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: «Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!»». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
( Vangelo di Luca cap 4 )

Succede anche a noi, Signore, di essere vittime di pregiudizi, invidie o malignità.
Succede anche a noi di avere ottime intenzioni che non vengono capite, perché abituati a vederci in un altro ruolo.
Succede anche a noi di portare una notizia positiva che qualcuno disprezza perché non ne è l’ unico beneficiario.
Succede anche a noi di constatare l’ inadeguatezza di chi ci sta accanto, avendo l’ onestà intellettuale di farlo presente, in spirito di correzione fraterna, non di giudizio inappellabile.
Succede anche a noi di trovarci oppositori che vorrebbero usare ogni mezzo per toglierci di torno. A noi, però, succede anche di reagire con rabbia, sdegno, violenza. Quantomeno decidiamo di troncare ogni ponte con chi ci ha fatto uno sgarbo, fino a quando si umilierà con le sue scuse. Siamo indietro, Signore, rispetto a te, e ti chiediamo perdono, insieme alla forza di cambiare.
La tua reazione è fatta di silenzio, di assenza di giudizio, di risolutezza nel prendere il cammino. La tua scelta è la verità, le reazioni altrui sono secondarie. Passasti in mezzo ai tuoi nemici, né offeso, né irato. Avanti la vita ci attende, altre persone hanno bisogno di noi.

(S. Messina e P. Raimondo in: Suo Padre uscì a supplicarlo, ed. Effatà )

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