Risollevativi e alzate il capo … nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto -XXXIII Domenica Ordinario C, 2016

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita»

Vangelo di Luca 21,5-19

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Le parole della prima lettura dette dal profeta, le parole stesse del Vangelo gettano una luce fosca e suscitano una certa angoscia nei nostri cuori, anche perché il momento che stiamo vivendo è veramente attraversato da grandi catastrofi, il terremoto che ha colpito recentemente le nostre regioni centrali, un ordine mondiale economico, ma non solo, che appare incerto, un degrado etico e morale che è sotto i nostri occhi ogni giorno … oggettive e palesi condizioni di ingiustizia. Davvero di fronte alla domanda,: “ Qual è il futuro che ci attende”, viene da sospirare, scoraggiati e chiederci ci sarà una speranza? Una speranza che a volte sembra sbriciolarsi e allora?

Non solo. Oltre ad ammonirci con parole che annunciano catastrofi naturali, il sorgere di “falsi messia”, il Signore ammonisce richiamando la persecuzione che vi sarà nei confronti di coloro che lo seguono! Una persecuzione che è in atto sia in modo cruento, sia in un modo più subdolo e strisciante.    

Quella cruenta è sotto gli occhi di tutti noi attraverso l’ uccisione sistematica di tanti cristiani sia da parte del sedicente Stato Islamico e dei suoi tagliagole,  sia per che accade in tanti altri  paesi del mondo.

Vi è, poi quella persecuzione che avviene sul piano culturale, etico cercando di zittire e di cancellare ogni riferimento al vangelo nella vita delle persone e nell’ educazione dei giovani.

Pensiamo ad esempio alla battaglia che, ancora fra un po’, si scatenerà su presepe sì o presepe no. La vera e propria persecuzione che colpisce Vescovi, come in Spagna che si oppongono all’ ideologia gender, oppure negli Stati Uniti, in Francia e non vengono risparmiati neppure religiosi e laici. Ne sa qualcosa quel ex ministro francese condannata ad una multa di 5ooo euro, più altri 2000 per aver definito le relazioni omosessuali ricorrendo alle parole della Sacra Bibbia. Mi chiedo se fra un po’ ci verrà imposta la censura del testo sacro e del Catechismo della Chiesa Cattolica che definisce: “le «relazioni omosessuali» come «gravi depravazioni», «atti intrinsecamente disordinati» e «contrari alla legge naturale», in nessun caso da approvarsi (n. 2357).”
Che dire poi di chi difende la famiglia formata da un uomo, una donna e rispettivi figli secondo il disegno di Dio.
Dell’ attentato alla vita con il propugnare il diritto all’ Eutanasia, di cui anche illustri personaggi di cui si è celebrato il funerale laico in questa settimana erano sostenitori.

Anche all’ interno della stessa comunità cristiana sembrano, a volte, mancare quelle parole chiare che vengono dalla fedeltà al vangelo e al tesoro della fede.

Neppure gli affetti famigliari saranno risparmiati! Gesù fa questo discorso guardando il Tempio di Gerusalemme, una costruzione imponente che voleva richiamare la grandezza di Dio, ma non saranno le pietre dei templi o delle costruzioni umane che salveranno, quando ciò che abbiamo conosciuto sembra sprofondare e l’ angoscia e la paura attagliano il nostro cuore. Non saranno le pietre delle nostre umane sicurezze a realizzare salvezza! Ma  il Signore ci rassicura.

Già con quelle parole pronunciate da Geremia: “Dice il Signore:
Io ho progetti di pace e non di sventura; voi mi invocherete e io vi esaudirò, e vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi”. (Ger 29,11.12.14) (Riportate nell’ antifona d’ ingresso)
Dio non vuole la sventura o il male per noi. I suoi sono progetti di pace, ma di una pace che nasce dalla sicurezza di sentirci amati e non abbandonati. Da chi risorto dice ai suoi “Pace a voi”. Per coloro che ubbidiscono a Dio, a quanto Egli propone, come ci ricorda il profeta Malachia, “ sorgerà con raggi benefici il Sole di giustizia”.

Qual è questo sole?

È la forza di Dio che risana: Tutti coloro che obbediscono alla sua volontà, – hanno timore del suo nome- ne beneficeranno. Siamo quindi già invitati a ritrovare quella speranza che di fronte agli accadimenti oscuri sembra tante volte vacillare se non spegnersi.

Dio è intervenuto nella storia, interviene e interverrà, ne siamo certi, ce lo garantisce ancora una volta nel vangelo quando dice: ” io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere”.  Occorre, però,  da parte nostra che abbiamo fiducia, che crediamo in Lui, che crediamo in Gesù Cristo!

Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.

Virtù non facile la perseveranza, cioè quella fedeltà che si misura col tempo e nel tempo, si misura ogni giorno, nella trama quotidiana dell’ esistenza e non solo nei gesti eroici che a volte vengono richiesto in determinate circostanze. Si misura credendo che il bene è più forte del male, riponendo la nostra fiducia in Gesù, nel Vangelo e orientando la nostra vita in una direzione diversa da quella che ci viene proposta dallo spirito del mondo, dalle mode, dai falsi profeti che gridano sono io la felicità, sono io la realizzazione piena della vita dell’ uomo …
Non andate dietro a loro!”

Virtù difficile la perseveranza perché richiede la forza della fede e la pazienza. Oggi viene celebrata la giornata del ringraziamento che ha come tema una frase del salmo 104: «Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra».

Impariamo da chi lavora la terra la pazienza e la fiducia. Chi semina sa che non vedrà subito il frutto, ma semina nella speranza di potere vedere spuntare dalla terra quanto ha seminato, attendendo con pazienza, pur non vedendo ancora, non fa mancare le cure necessarie perché questo avvenga.

Anche noi non facciamo mancare le cure necessarie della preghiera, dei Sacramenti, della Parola del Signore, della testimonianza generosa della carità; impariamo da Gesù che ci ha insegnato cosa sia la perseveranza nel grande abbraccio della croce!

Deo gratis, qydiacdon

 

 

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