Portate frutto … e il vostro frutto rimanga riflessione su Matteo 21,33-43 e Isaia 5,1-7

 

In questo tempo autunnale in cui la vendemmia per gli agricoltori è una delle occupazioni principali, il Signore ci ripropone l’ immagine della vigna … Attraverso di essa ci interpella …Immaginiamo per un attimo un terreno incolto, pieno di sassi, di erbacce in pratica inutile … ma un agricoltore ha un sogno e sognando ad occhi aperti vede su quel terreno incolto fiorire una vigna che da frutti eccezionali, belli  e pregiati, capaci di dare un raccolto abbondante e un vino delizioso!

Siccome è un uomo pratico, oltre che essere portatore di un sogno che vorrebbe realizzare cosa fa?

Bonifica quel terreno, lo pulisce, lo dissoda togliendo i sassi, vi costruisce una torre, per difenderla e sorvegliarla contro le incursioni degli animali o di chiunque potesse danneggiarla!  Non è ancora contento, però, scava un tino e sceglie con cura le viti da piantare … non viti qualsiasi,  ma pregiate! Arriva il tempo del raccolto, si attende un raccolto ricco ma la vigna produce “… acini acerbi …”

Ecco il lamento del padrone della vigna …: “Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che non abbia fatto? Perché mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?

C’è solo un piccolo particolare che l’ immagine della Vigna rappresenta il popolo di Dio Israele, ora rappresenta  noi!  Dio si è preso cura di noi, si prende cura di noi. Prima di tutto con il dono della vita, si  fa conoscere attraverso la sua parola, attraverso  i suoi inviati, i profeti e attende che a tutta questa attenzione, a tutta questa bontà, a tutto questo amore corrispondano altrettanti frutti.

Al contrario la vigna produce solo “ acini acerbi”.

E noi? Guardiamo dentro noi stessi! Riflettiamo perché il Signore si è preso cura di noi anche questa settimana … quali sono i frutti che portiamo a questo incontro con Lui nell’ Eucaristia che stiamo celebrando? Credo che la cosa importante sia: “ Ce ne sono?” Perché il Signore che parla a tutti i cuori dona i suoi talenti come vuole, ma l’ importante è farli fruttificare e non seppellirli sotto terra … come purtroppo tante volte accade! La vigna è ingrata, ma il sogno del padrone della vigna continua! Anzi chiama dei collaboratori perché se ne prendano cura … sono i contadini del vangelo… , ma cosa accade? I contadini rifiutano di riconoscere il proprietario della Vigna e di consegnarli i frutti uccidendo i servi inviati e da ultimo il Figlio …

Noi assieme ad essere vigna siamo anche gli operai cui il Signore affida la grande “ vigna del mondo”  nel quale siamo mandati ad annunciare il Regno di Dio” , dal giorno del nostro Battesimo, anche noi tanto spesso misconosciamo il Signore e  ci disinteressiamo della Vigna oppure, quando i frutti arrivano, pensiamo che siano nostra proprietà dimenticando quello che dice l’ Apostolo: “ ma che cosa è mai Apollo? Che cos’è Paolo? Servitori attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio che fa crescere …” (1Cor 3,5 ss.)

Anche noi spesso non vogliamo riconoscere il Figlio che il Padre ci ha mandato illudendoci di essere gli artefici della nostra vita e della nostra esistenza “ … non potendo aggiungere nemmeno un attimo…”, e continuando a buttare fuori Gesù dalla vigna del mio cuore e della mia vita!Sembra proprio che per questa vigna non via sia più nulla da fare … sembra che il suo destino sia: o morire rinsecchita o essere  la preda di mercenari e ingannatori …

Ma il Signore oggi non ci fulmina, ma ci chiede e lo chiede ancora una volta a tutti quelli che chiudono il loro cuore: “ Che cosa potevo fare di più per te? Che cosa posso fare di più? Ho dato la mia vita per Te” Anzi Gesù si è affidato agli uomini e gli uomini come lo hanno ripagato: facendolo morire in Croce …Sembra proprio che non ci sia più niente da fare! Gesù è morto in croce … tutto finito!…

Invece no! Perché il Signore non si rassegna, “ non dà a mucchio” Il padrone della vigna è caparbio, come solo un Dio può esserlo e non smette di sognare e noi siamo il suo sogno!  Ecco che quando tutto sembra finito esplode “ una cosa nuova”: la Risurrezione.

Gesù risorto diventa la “pietra angolare”, cioè quella che regge tutto l’ edificio della nostra vita, della nostra storia, della storia e della vita del mondo … certo se noi lo vogliamo … ma se diciamo no vediamo che succede. L’ uomo trasforma Dio che è amore in Dio che è uccisore, come avviene in tanti paesi in cui i cristiani sono perseguitati e uccisi!Allora ringraziamo il Signore che  ricorda a tutti di non puntare al basso, ma di puntare all’ alto a Gesù che continua a fare ancora di più perché rimane con noi, in mezzo a noi nei sacramenti, nell’ ascolto della sua Parola, nella sua Chiesa, in tante persone che cercano di vivere l’ amore come ce lo ha insegnato Gesù ogni giorno in silenzio, anche nella sofferenza … attendendo i nostri frutti. Chiediamoci quindi ,e io lo faccio, sto con il Signore o non ne voglio proprio sapere? Il Signore che guarda la nostra vita, la nostra famiglia, i nostri gruppi, la nostra parrocchia sorride o sospira?

E se noi possiamo anche mollare il Signore, siamo certi  il Signore non ci molla mai, anche quando noi lo insultiamo!

(dqy)

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