MILANO La pastora “celebra” messa. Ecumenismo? No, profanazione

Milano. In occasione della Giornata per l’unità dei cristiani un parroco apre le porte della chiesa a una pastora battista che diventa una concelebrante tanto da partecipare sull’altare alla consacrazione. In più: le viene affidata la proclamazione e il commento del Vangelo e la distribuzione della comunione. Lo sconcerto di alcuni fedeli che escono dalla chiesa. E lo sfogo di uno di loro alla Nuova BQ: “Una enorme tristezza”. 

Una messa davvero insolita. E’ quella che si è svolta domenica scorsa a Milano nella parrocchia di San Giovanni in Laterano. Ad affiancare il parroco anche una pastora battista che ha letto e commentato il Vangelo, partecipato alla consacrazione e distribuito la comunione. Tutto normale? Non proprio dato che alcuni fedeli se ne sono andati mentre altri hanno deciso di scrivere alla Nuova BQ per segnalare il grave episodio nell’ambito della campagna #salviamolamessa. Quello che trovate qui sotto è il racconto del nostro lettore, che ci ha chiesto di rimanere anonimo. In seguito abbiamo sentito il parroco (ecco qui la sua replica) perché ci confermasse la notizia. Purtroppo vera. E abbiamo capito che questa moda delle commistioni ecumeniche si sta affermando sempre più con scandalo grave dei fedeli i quali non sanno più in che cosa consista la nostra fede. E’ con questo spirito che domani, nel rispondere alle giustificazioni del parroco faremo un appello vibrato all’arcivescovo di Milano Mario Delpini.

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Buongiorno,
Vi scrivo aggiungendo la mia recente esperienza alla lista di nefandezze che accadono ormai nelle chiese italiane, di cui da qualche tempo tenete traccia. La speranza è che chi di dovere prenda conoscenza, verifichi e intervenga. Scriverò anche alla curia milanese per evitare omissioni.
Mi sono trasferito da un mese a Milano dopo recente matrimonio. Con mia moglie domenica 20 gennaio, per la prima volta ci siamo recati alla messa delle 11 in quella che dovrebbe essere la nostra parrocchia, San Giovanni in Laterano, via Pinturicchio 35 – Milano.

All’inizio della messa il sacerdote ha annunciato che avrebbe partecipato alla messa una Pastora evangelica della chiesa relativa locata a Milano, che infatti è rimasta seduta di fianco a lui per tutta la celebrazione, e che la stessa avrebbe letto e commentato il vangelo. Questo perché era la settimana per l’unità dei cristiani.

La Pastora ha infatti sia letto il Vangelo (all’ambone) che commentato (alla sede) al posto del celebrante rimasto di lato. Ironia vuole, considerando le credenze degli evangelici sulla Madonna, che fosse previsto l’episodio delle nozze di Cana, uno dei pochi in cui è descritta la presenza di Maria che addirittura interviene parlando. Non voglio dire nulla su quanto spiegato dalla Pastora dato che si può immaginare quanto le cose affermate fossero coerenti con la fede cristiana cattolica. Ovviamente conclusione dell’omelia a briglie sciolte, su quanto è anacronistico e irragionevole che le chiese cristiane siano oggigiorno ancora separate quando professiamo le stesse cose.

In realtà ancora più grave è il fatto che, dopo che alla Consacrazione delle specie eucaristiche la signora era rimasta ben ritta dietro al prete, quest’ultimo al momento della distribuzione della Comunione (secondo me con sorpresa pure della stessa Pastora) abbia dato la pisside con la ostie consacrate alla donna, che si è posta al centro della navata al posto del sacerdote (che ha ripiegato sul lato sinistro). La Pastora ha distribuito l’Eucaristia ad un gran numero di fedeli, più o meno ignari, chissà. Tralasciando anche tutto il resto, ma per un prete di 70 anni è così improbo capire che una persona che non crede al Sacramento e alla presenza reale di Cristo nel pane consacrato non può distribuirlo? Speriamo valga la “benedetta ignoranza” per quest’uomo.

Al termine, prima della benedizione, ringraziamenti di rito del celebrante alla Pastora e comunicazione all’assemblea dell’indirizzo milanese della chiesa evangelica. All’uscita il sacerdote si è poi “dimenticato” di genuflettersi verso il tabernacolo ed è tornato in sacrestia chiaccherando con la signora.

Inutile dire la mia tristezza per l’accaduto. Per la cronaca, un signore seduto davanti a noi si è alzato ed è uscito dopo l’inizio dell’omelia, rientrando alla fine, ed una signora se ne è andata via dalla chiesa durante la predica.

Grazie e cordiali saluti.
D.S.

La NBQ – Ecclesia

5 thoughts on MILANO La pastora “celebra” messa. Ecumenismo? No, profanazione

  1. Io ero presente alla Messa quel giorno e devo dire prima di tutto che nessuno si è scandalizzato né è fuggito come ho letto in articoli sullo stesso argomento comparsi in altri siti. La partecipazione della pastora alla Messa era stata comunicata dal parroco con grande anticipo e la cosa era anche stata pubblicata sul giornalino parrocchiale. Chi ha deciso di recarsi comunque alla Messa lo ha fatto consapevolmente, sapendo che chi avrebbe tenuto l’omelia sarebbe stato di fede protestante. L’evento si è svolto nell’ambito della ricerca di un colloquio con le altre professioni cristiane che prima di tutto vanno conosciute, altrimenti nessun dialogo sarà mai possibile. Inoltre devo precisare che la pastora non ha celebrato per nulla, si è limitata a rimanere seduta su una panca accanto all’altare come qualunque chierichetto.

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    1. Questo non è consentito perchè non vi è interscambio dei sacramenti. Si poteva organizzare un incontro diverso, comunque il parroco ha commesso un abuso. Vi sono regole da rispettare per non creare confusione nei fedeli! Per non dire la concessione dell’omelia che non può essere concessa!

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  2. Einstein ha scritto: chi non ha la mente aperta dovrebbe tenere chiusa anche la bocca.

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    1. Non si tratta di avere una mente chiusa, ma di consapevolezza e identità su ciò che afferma la Chiesa Cattolica e quello che affermano i protestanti o riformati, o evangelici, che per altro non hanno neppure il Sacramento dell’ordine.

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    2. Qui non si tratta di non avere la mente aperta, ma di affermare ciò che è consentito e quello che non lo è. La verità va affermata, le regole rispettate e con umiltà parliamo. Prima Carità è la Verità.

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