La famiglia Chiesa Domestica. ( incontro con i genitori dei bimbi del catechismo di quarta elementare )

Quella che vi propongo stamattina è una riflessione che facciamo assieme sulla famiglia perché è questo il primo ambito in cui i bimbi, i ragazzini sperimentano e verificano quanto gli proponiamo noi adulti, anche per quello che riguarda la fede, ma questo non è la prima volta che me lo sentite dire!

I vostri bimbi stanno facendo un percorso all’ interno della comunità cristiana: la Chiesa, alcuni hanno già celebrato il Sacramento della prima comunione, altri si stanno preparando lì sperimentano cosa significhi accogliersi, ascoltarsi, perdonarsi, aiutarsi e sostenersi, comprendersi. Lì si impara il rispetto, la condivisione, la gratuità ….

Dice un pedagogista:

“ Nella famiglia si imparano lo spirito della cooperazione e la conseguente logica della solidarietà, che implica l’ attenzione e la gratuità nei confronti dei membri più deboli; si impara che l’ amore non è retorica o sentimentalismo, bensì un impegno quotidiano, assunzione di un carico di responsabilità verso l’ altro. Qui, infatti, non sono in gioco fini uguali, ma un unico fine comune a tutti: un matrimonio fallito, o un figlio che si droga, sono un problema per tutti i membri della famiglia”

( Giuseppe Savignone)

In famiglia si fa anche, almeno dovrebbe essere così, esperienza della relazione con Gesù,  il sentirsi parte attiva di una comunità che è la Chiesa, di preghiera, insomma i rudimenti di quella che dovrebbe essere una fede viva, non roba da museo, né qualcosa di vago o indefinito senso di spiritualità. Aggiungo io!

Voi tutti sapete che il termine famiglia oggi viene riferito a vari tipi di unioni 

e non solo più alla Famiglia classica, o tradizionale. Quella per intenderci in formata da un uomo e una donna uniti da un vincolo, quello matrimoniale, che diventano poi genitori e quindi con la presenza di figli – la famiglia del mulino bianco – per intenderci ultima espressione coniata ad indicare la famiglia tradizionale.

Oggi il termine famiglia viene allargato a :

  • Unione di persone con orientamento diverso diverso dall’ eterosessuale. ( Unioni omosessuali)
  • Un gruppo di persone che non hanno rapporti di parentela sanguigna, ma che  sono unite da relazioni affettive (gruppo famigliare)
  • Esistono famiglie composte da madri e figli, senza padri referenti, così come, anche se in misura minore, vi sono padri che sono a capo di una famiglia senza una madre, sono quelle chiamate monoparentali.
  • Si parla anche di famiglie ricomposte, allargate …

Insomma il termine famiglia non è più un termine univoco, varia molto ed è in atto un processo che riferisce questo termine a forme diverse di unioni.

Vorrei, allora, partire ponendovi una domanda, poi magari se ci riusciamo, se ve la sentite possiamo condividere le risposte:

Se voi doveste definire la famiglia in senso generale come la definireste?  ( Pensando anche alla vostra famiglia, ovviamente)

Adesso vorrei proporvi anch’ io una definizione che in realtà non è mia e che avrete già sentito: La famiglia Chiesa domestica.

 Dal direttorio di  Pastorale Familiare

Secondo l’autorevole insegnamento del Vaticano II[1], la famiglia cristiana può essere chiamata «Chiesa domestica», poiché essa è, a suo modo, «viva immagine e storica ripresentazione del mistero stesso della Chiesa»[2]. In virtù di questa sua connotazione, essa partecipa alla fecondità della Madre Chiesa e si presenta insieme come comunità salvata dall’amore di Cristo che le è donato e come comunità che salva perché chiamata ad annunciare e a comunicare lo stesso amore di Cristo ed è  messa in grado di rispondere a questa sua chiamata[3].Affonda, inoltre, le sue radici in questo mistero la missione della famiglia cristiana nei confronti sia della Chiesa sia della società e del mondo intero. Gli sposi, infatti, che già per il Battesimo sono partecipi della vita e della missione della Chiesa, in forza del sacramento del matrimonio da essi celebrato, sono chiamati a ravvivare e a vivere costantemente i loro impegni battesimali in forme e contenuti nuovi, secondo uno stile coniugale e attraverso le realtà proprie della loro esistenza[4].

 

                Così pure la famiglia intera – chiamata a configurarsi come comunione-comunità di fede, nella quale la fede viene accolta, vissuta, annunciata, testimoniata e trasmessa da tutti i suoi membri[5] – «è posta al servizio dell’edificazione del Regno di Dio nella storia mediante la partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa»[6]. Con il suo stesso esistere, prima che attraverso specifiche attività, in quanto stato particolare di vita cristiana, è annuncio del Vangelo e partecipa così alla missione evangelizzatrice di tutta la Chiesa.

Nello stesso tempo e condividendo l’unica missione della Chiesa, «in quanto “piccola Chiesa”, la famiglia cristiana è chiamata, a somiglianza della “grande Chiesa”, ad essere segno di unità per il mondo e ad esercitare in tal modo il suo ruolo profetico testimoniando il regno e la pace di Cristo, verso cui il mondo intero è in cammino»[7]. Per altro, tale missione, che può e deve essere vissuta secondo diverse forme e modalità, trova certamente nella fisionomia di “Chiesa domestica” nuove sottolineature, ragioni e contenuti; ma essa sgorga dalla caratteristica nativa di ogni famiglia quale cellula primaria e originaria della società. La famiglia, infatti, «è la società naturale in cui l’uomo e la donna sono chiamati al dono di sé nell’amore e nel dono della vita. L’autorità, la stabilità e la vita di relazione in seno alla famiglia costituiscono i fondamenti della libertà, della sicurezza, della fraternità nell’ambito della società. La famiglia è la comunità nella quale, fin dall’infanzia, si possono apprendere i valori morali, si può incominciare ad onorare Dio e a far buon uso della libertà. La vita di famiglia è un’iniziazione alla vita nella società»[8].

 Testi un po’ complicati dai quali noi  cercheremo di trarre alcuni spunti

  • Famiglia- Chiesa . Credo che questa sia una bella novità, non soltanto papa, Vescovi, preti religiosi-religiose, fedeli singol, ma famiglia.

“ La Chiesa è chiamata corpo  mistico di Cristo. Pensiamo a  questo nostro corpo. Esso è il dono più grande che Dio ci ha dato per poter comunicare, per poter generare vita, per trasmettere qualsiasi bene sia nella coppia, sia nella famiglia con i figli sia nella società. Proprio per questo Dio  si è incarnato. ( …) Noi, cristiani, chiamati ad essere il suo corpo, diventiamo la sua bocca per leggere e proclamare la sua Parola, le sue braccia per compiere le opere di salvezza e guarire; noi siamo i piedi con cui Egli va vicino alle persone.” (1) Io con la mia persona divento lo strumento, se voglio, per compiere il bene, per continuare a dare la vita, per collaborare e rendere presente quell’ opera di salvezza che Gesù è venuto a compiere.

  •  Egli ha voluto il matrimonio come strumento per compiere il bene. Attraverso  la paternità e la maternità diventiamo “procreatori” donando la vita. Che cosa succederebbe, ma in parte sta già succedendo nel nostro mondo occidentale se per dieci- venti- trent’anni i genitori facessero sciopero?
  • Egli affida ai genitori le nuove creature. “ I genitori sono l’ arco e i figli sono le frecce che scagliamo nel cielo della vita. Dio è l’ arciere che per mezzo nostro, (l’arco) spinge le frecce, (cioè i nostri figli) nel cielo verso quelle mete che Lui solo conosce”. Vedete come Dio vuole la nostra collaborazione? La nostra casa è un luogo dove Dio è all’ opera continuamente.

Ma perché Chiesa e Chiesa domestica?

Chiariamo subito e non confondiamo Chiesa con Clero, e con il tempio, l’ edificio caratteristico che indichiamo con questo termine.

Qualcuno afferma che vi è vita di Chiesa quando si vivono le tre dimensioni: profetica, sacerdotale regale.

Profetica.

I genitori in ascolto della Parola del Signore aderiscono ai suoi insegnamenti e si rendono disponibili a servirlo aderendo alle verità di fede. Questo in famiglia, ma non solo in ogni ambito della società toccato dalla sua presenza.

Sacerdotale.

È l’ offerta della propria vita, di quanto si vive nel quotidiano a Dio, come fa Gesù al Padre, diventando dono a Dio e ai suoi. Non dimenticando la dimensione della preghiera individuale e familiare.

Regale.

Che deriva dal verbo reggere, governare, quando il genitore sa guidare “ nella pazienza e nell’ amore di Cristo” la propria famiglia, ma anche quelle attività che gli competono sia nel lavoro che nella società.

Perché domestica?

Perché in casa si è Chiesa in un modo diverso: vi è uno stile casalingo, meno formale forse, che non significa meno consapevole, meno sacrale – penso ad esempio all’esperienza della preghiera assieme -.

Certamente la famiglia è Chiesa nella partecipazione all’ Eucaristia, alla Messa domenicale, il giorno del Signore.

Se in quel momento punto di riferimento sono il parroco o il Vescovo, in casa i punti di riferimento sono il Padre e la Madre. La Chiesa Domestica è la famiglia in tutte le ore della settimana, quando viviamo bene, cioè seguendo Gesù, assieme a Lui, nelle consuete ordinarie occupazioni. È necessario prendere coscienza di questa realtà; ringraziare Dio perché ci vuole suoi collaboratori in un opera grande; perché stiamo portando avanti la Chiesa, il Regno di Dio oggi nel mondo, nei giorni feriali.

Forse tanti non ci pensano, ma lo fanno senza rendersi conto, con l’ impegno quotidiano, per tra la fatica, pur tra qualche lacrima .. e talvolta con qualche impazienza.   

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1)Bibliog. Venite in disparte e riposatevi un po’ – Comunità di Caresto – ed- Gribaudi      (Dqy)

[1]Cf Lumen gentium, n. 11; Apostolicam actuositatem, n. 11.

[2]Familiaris consortio, n. 49.

[3]Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 47.

[4]Cf Ivi.

[5]Cf Comunione e comunità nella Chiesa domestica, n. 19.

[6]Familiaris consortio, n. 49; cf Deliberazioni conclusive della XII Assemblea Generale della CEI. Criteri fondamentali della pastorale matrimoniale, n. 1.

[7]Familiaris consortio, n. 48.

[8]Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2207.

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