III Domenica di Avvento: Gaudete – Coraggio, non temete!

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Parola del Signore
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Il Vangelo di questa Domenica ci presenta ancora Giovanni Battista, questo uomo di carattere forte che non si adagia su come la pensano tutti, o di chi tace anche di fronte alle ingiustizie per quieto vivere, come accade spesso oggi. Giovanni segue la voce di Dio e denuncia l’azione cattiva di Erode denunciando per amore della verità e della giustizia che Erode aveva sposato la moglie di suo fratello, che era ancora in vita Filippo, per questo lo incontriamo oggi in carcere nella fortezza di Macheronte. Aveva osato riprendere in pubblico che non si poteva fare così! Poi sappiamo che fu ucciso.
Uomo forte Giovanni con una coscienza ben formata che non faceva sì che si piegasse ad imitare i cortigiani dei principi, che indossavano vesti morbide e preziose. Non seguiva quello che facevano la maggioranza degli Israeliti che adulavano i Farisei, molto potenti. – Pensavo. Noi cristiani abbiamo la stessa forza e una coscienza così ben formata per denunciare l’ingiustizia, per gridare la verità simile a quella di Giovanni Battista, disposti a pagare di persona o a volte ci accade di chiudere un occhio o anche tutti e due.
Cosa significa avere un carattere ben formato e una coscienza retta?
Carattere ben formato non è solo avere opinioni giuste e una retta coscienza significa fare con coraggio ciò in cui si crede. Per avere questo Giovanni ha dato spazio alla preghiera, al silenzio ed anche alla rinuncia, cosa che diventa così difficile per noi oggi.

Le querce sono alberi forti, non sono come le canne che si piegano al vento; lui il Battista era come una quercia. Chiediamoci se noi assomigliamo più alle canne, che come banderuole si piegano ai venti da qualsiasi parte provengano fino a toccare la terra o se vogliamo assomigliare alle querce, che fra le cose brutte del mondo, fra le varie ingiustizie resistono fondate su Gesù, sul Vangelo.

Un commentatore scrive: “Questi sforzi che noi facciamo per formare il nostro carattere sono la nostra vera penitenza quotidiana, la trasformazione, o la conversione. E proprio di ciò parliamo durante l’Avvento. Per il suo grande e forte carattere san Giovanni ottenne da Gesù un altissimo elogio: “Tra i nati di donna non vi è nessuno più grande di Giovanni”.
Neanche Pietro o un altro degli li apostoli ottenne un elogio simile. Giovanni è il patrono di tutti coloro che si sforzano di eliminare i propri difetti”

Oggi, durante la Messa chiediamo Gesù di aiutarci in questo attraverso l’intercessione di S. Giovanni Battista.

Deo gratias, qydiacdon.

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