Domenica in Albis e della Misericordia- I doni del Risorto

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

Kairos: Domenica "in Albis" o della "Divina Misericordia" 2014

Scrive il Cardinal Comastri commentando la figura di Tommaso: “ Tommaso non era presente all’ incontro con Gesù Risorto. Gli apostoli gli parlano di Gesù, gli raccontano di averlo visto, ma Tommaso non crede alla loro parola. Probabilmente le parole degli apostoli non avevano ancora la forza di attirare a Cristo: Tommaso ad ogni modo non restò convinto della loro testimonianza”

Purtroppo è quello che succede anche oggi per tante persone perché guardando a noi cristiani, clero e laici, tante volte non riconoscono la presenza di Cristo. Non si vede nella nostra vita, nelle nostre azioni, nelle nostre parole in filigrana la presenza di Gesù, che con amore grande ha donato la vita, ma che è il risorto, il vivente. Cristo risorto non si annuncia a parole, ma con i fatti. Inoltre noi siamo impregnati da una cultura che non si radica più nella tradizione cristiana, ma nell’ illuminismo e nel razionalismo. Tanto spesso però facciamo l’ esperienza che non siamo nè razionali, nè illuminati e ci dimentichiamo di quella che è una componente fondamentale: quella spirituale. Se guardiamo dentro di noi con umiltà e sincerità vediamo che c’è ed  è un cuore pulsante che ci interpella.

Io vorrei però soffermarmi in breve su quelli che sono i doni che il Risorto porta con se, quando viene in mezzo ai suoi.

1. Pace a voi
2. La missione, dono e impegno
3. Lo Spirito Santo
4. Il perdono dei peccati 

Pace a voi. Attenzione che è una pace molto diversa dalla concezione che ne abbiamo noi. E’ completezza dei desideri, delle attese. Questo mi suggerisce che la pace non viene dallo sforzo dell’uomo, dalle chiacchere che l’uomo fa sulla pace. E’ quella pace che nasce dall’ incontro di Dio con l’uomo, che pervade il cuore dell’uomo anche nei momenti più difficili. Anche per chi la cerca in un modo non sempre consapevole, perché nasce dall’ abbandono. Cosa difficilissima da fare, che richiede un lungo cammino, non semplice, fatto anche di dubbi, perplessità interrogativi che ci scavano nel profondo.

La missione. Il credente è un mandato, in questo ha una grave responsabilità. Certamente è mandato ad annunciare, ma soprattutto è mandato a testimoniare, come ha fatto Gesù, che si è chinato a lavare i piedi, che ha donato la vita. Difficile donare la vita, essere nella prospettiva del dono di sé , e mi vengono alla mente  tante donne, madri che lo fanno quotidianamente in silenzio e senza tanti riconoscimenti, e anche senza aiuti da parte di noi uomini.

Lo Spirito Santo associato al perdono dei peccati. Oggi per la maggior parte delle persone i peccati non esistono. Parlare di peccato presume, però essere nell’ ottica della fede, se no si può parlare di un male generico. Il male c’è, lo vediamo, esiste ma da dove nasce? Dal cuore. Ma chi ha il potere di cambiare il cuore? Il Signore ha cambiato il mio tanti anni fa, c’è riuscito solo lui, senza sfondare la porta del mio cuore, ma bussando con insistente delicatezza.

Beati quelli che non hanno visto. Il vangelo di Giovanni dice: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.”

Noi vorremo vedere Dio, vorremmo vedere Gesù,  come lo hanno visto i dodici vivo risorto dopo la sua morte. Magari quante volte ci siamo posti la domanda: Dio c’è? Ma se c’è perché permette certe cose? Perché non si fa vedere? Questo è il desiderio non solo del credente, ma dell’uomo in quanto tale. A questo desiderio la risposta è quella che troviamo nel testo del Vangelo, quella Beatitudine che viene regalata a noi, ma non solo: “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

E’ l’altro grande regalo che il Signore fa. Felici di credere un mistero. Il mistero di Dio presente e allo stesso tempo nascosto in un po’ di pane che è l’Eucaristia che stiamo celebrando.

In questo momento così difficile, in cui per molti è facile essere presi dallo scoraggiamento, dalla paura e dalle facili soluzioni, come pensare che la scienza medica, di per se imperfetta, possa essere la soluzione di tutto, custodiamo questi doni che il Signore ci dona e restiamo saldi.
In Lui io non ho paura.

 

DOMENICA IN ALBIS DEPOSITIS – II DI PASQUA - Nuova Citeaux

 

 

Deo gratias qydiacdon

 

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