C’era un volta un bimbo: nei giorni pari è maschio Gli alchimisti gender colonizzano il teatro ragazzi

Il comma 16 della riforma della scuola e gli otto disegni di legge volti ad introdurre l’educazione di genere negli istituti di ogni ordine e grado non hanno ancora trovato un sbocco concreto all’interno dei corsi curriculari. Ma in Italia spesso quello che esce dalla porta rientra dalla finestra, ed è così che le strategie di indottrinamento stanno facendo leva sulla grande capacità dell’esperienza teatrale di influire sull’immaginario collettivo dei ragazzi. I simboli, le immagini, la scena e gli attori in carne ed ossa stimolano molte più forme di apprendimento di un semplice testo scritto.

D’altra parte i genitori, in genere, si fidano della scuola frequentata dal figlio e, ai più, spettacoli dal titolo un po’ stravagante come ‘Fa’afafine’ o ‘Di che famiglia sei?’ non destano alcun sospetto per il quale valga la pena di negare l’autorizzazione a mandare il ragazzo a teatro.      Continue reading

Il vescovo di Sulmona-Valva ultima vittima del “gender diktat”

Il gender diktat ha fatto una nuova vittima illustre. E’ ora infatti il turno del vescovo di Sulmona-Valva, don Angelo Spina, il quale si trova, suo malgrado, al centro di una furiosa polemica a causa di alcune sue dichiarazioni “politically uncorrect,” rilasciate in un’intervista apparsa sul sito web “La Fede Quotidiana”.

L’intervista “incriminata”
L’unica colpa del vescovo molisano è stata quella di aver espresso le proprie considerazioni, anche in virtù del suo ruolo di pastore della Chiesa cattolica, riguardo l’indiscutibile profondacrisi nella quale versa oggi l’istituto della famiglia.
Interrogato a tale riguardo, don Spina ha puntato il dito contro due responsabili principali:
«Direi che i problemi sono due e interagiscono. Politica e clima culturale ostile remano contro la famiglia naturale fatta da uomo e donna. Partiamo dalla politica. Penso che non le attribuisca la cura che merita. In quanto al clima culturale è negativo e spesso addirittura ostile».

In particolare, ciò che ha fatto sobbalzare i paladini del verbo LGBT sono state le sue parole di denuncia nei confronti dell’asfissiante clima culturale odierno, monopolizzato da unapotente e danaruta lobby, interessata ad imporre il proprio diktat ideologico con il decisivo supporto di media e stampa compiacenti:
«Oggi il mondo è impregnato da una ideologia che spaccia per diritti quelli che in realtà sono arbitrio. La stessa politica in Italia ne ha dato prova correndo per approvare la legge sulle unioni civili che certamente non erano la priorità, ma sono figlie di potenti e ricche lobby. Io non discuto i diritti individuali, ma non è possibile accostare come è stato fatto, la famiglia naturale composta da uomo e donna aperti alla vita con altri tipi di unione. Spiacevolmente anche la stampa e i media spesso danno una pessima informazione, orientata a far credere che tutto sia lecito e permesso nel nome di una falsa libertà».    Continue reading

Germania: Natale “cancellato” dalla scuola materna di Kassel

Ci sono casi, che più e meglio di qualsiasi discorso, mostrano come i numeri siano destinati a cambiare non solo la demografia, bensì anche le usanze, i costumi, le tradizioni e addirittura il volto delle nostre comunità e della nostra gente.

Siamo in Germania, a Kassel, città appartenente al Land dell’Assia. Qui circa il 12% dei residenti è straniero; per esser più precisi, è nato proprio all’estero.           Continue reading

Le ambigue dichiarazioni di Papa Francesco su gender e omosessualità

Le recenti contrastanti dichiarazioni di Papa Francesco nel suo ultimo viaggio apostolico in Georgia e Azerbaijan sul tema dell’omosessualità, ferma condanna dell’ideologia gender, da un lato, e accoglienza delle persone omosessuali e trans dall’altro, hanno riportato, prepotentemente, al centro del dibattito il delicato rapporto tra Chiesa ed omosessualità.

Dalla ormai celebre frase, “Se una persona è gay chi sono io per giudicarla?”, pronunciata dal Papa il 29 luglio 2013 sul volo di ritorno dal Brasile, la comunità LGBT ha riposto grandi speranze ed aspettative in Jorge Mario Bergoglio, identificandolo come l’atteso Papa dell’innovazione e dell’apertura all’omosessualità nella chiesa cattolica.

Il Papa sul gender

Le affermazioni sul tema del gender di Papa Francesco, immediatamente riprese da tutti i media internazionali, sono state estrapolate nell’ambito di una sua riposta ad una domanda di una donna georgiana di nome Irina che nel rivolgere la sua “testimonianza” nella chiesa dell’Assunta a Tbilisi aveva manifestato le proprie vivide preoccupazioni riguardo le “nuove visioni della sessualità come la teoria del gender”.      Continue reading

Mons. Bonny (Anversa) propone un rituale in Chiesa per le coppie omosessuali

Sarà pubblicato in Belgio l’11 ottobre prossimo il libro “Puis-je ? Merci. Désolé” (Posso? Grazie. Mi dispiace), ultima fatica del vescovo di Anversa, monsignor Johan Bonny, in collaborazione con Roger Burggraeve e Ilse Van Halst. Si tratta di un dialogo sui temi del matrimonio e della famiglia, ambito in cui più volte il vescovo si è mostrato all’avanguardia e con forti tonalità riformatrici rispetto all’attuale prassi e dottrina della Chiesa Cattolica.

In un passo significativo del testo monsignor Bonny si chiede se la Chiesa non dovrebbe pensare ad una forma rituale per le coppie omosessuali. «Non dovremmo evolvere», si domanda il vescovo, «verso una diversità di rituali nei quali potremmo riconoscere le relazioni fra gli omosessuali a partire da una prospettiva ecclesiale e credente?».    Continue reading

Brutta figura di Papa Bergoglio in Colombia

In Ungheria la popolazione ha premiato la linea di buon senso perseguita dal governo in fatto di immigrazione: al referendum, il 98% dei votanti ha detto, infatti, plebiscitariamente “no” alle quote dei “rifugiati” nei Paesi dell’Unione Europea. Certo, la consultazione non è giuridicamente vincolante, poiché l’affluenza alle urne si è fermata al 43,42% degli aventi diritto. Tuttavia il messaggio è già così molto chiaro. Tanto che il primo ministro, Viktor Orbán, intende farlo proprio per via parlamentare, nonostante il gran vociare delle opposizioni, sempre pronte ad invocare le dimissioni del premier.

In Colombia, no: la gente ha clamorosamente bocciato l’abbraccio letale tra governo e Farc, le cosiddette Forze Armate Rivoluzionarie. Col 51,3% dei “no” ed il 49,77% di “sì” il Paese ha respinto l’accordo, voluto fortissimamente dal suo presidente Juan Manuel Santos, uomo di sinistra. Un risultato eclatante, specie tenendo conto delle forti pressioni, anche internazionali, giunte affinché passasse l’intesa. Al punto da spingere due ex-presidenti della Colombia, Uribe e Pastrana, a rivolgere un accorato appello ai Capi di Stato stranieri contro qualsiasi interferenza «negli affari interni» del Paese. Sconvolto ogni pronostico, sono stati 65 mila i voti, che hanno fatto la differenza.     Continue reading

Dall’invasione migratoria alla guerra civile

Ormai anche i più riluttanti cominciano ad aprire gli occhi. Esiste un piano organizzato per destabilizzare l’Europa attraverso l’invasione migratoria. Questo progetto viene da lontano. Fin dagli anni Novanta, nel libro 1900-2000. Due sogni si succedono: la costruzione, la distruzione (Fiducia, Roma 1990), descrivevo questo progetto attraverso le parole di alcuni suoi “apostoli”, come lo scrittore Umberto Eco e il cardinale Carlo Maria Martini.

Eco scriveva: «Oggi in Europa non ci troviamo di fronte ad un fenomeno di immigrazione. Ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio (…) e come tutte le grandi migrazioni avrà come risultato finale un riassetto etnico delle terre di destinazioni, un inesorabile cambiamento dei costumi, una inarrestabile ibridazione che muterà statisticamente il colore della pelle, dei capelli, degli occhi delle popolazioni». Il cardinale Martini, da parte sua, riteneva necessaria «una scelta profetica» per comprendere che «il processo migratorio in atto dal Sud sempre più povero verso il Nord sempre più ricco è una grande occasione etica e civile per un rinnovamento, per invertire la rotta della decadenza del consumismo in atto nell’Europa occidentale».       Continue reading

Kosovo: un’altra cappella resa toilette con discarica

Incredibile! Una cappella, recentemente ristrutturata, è stata trasformata in un bagno pubblico con annessa discarica: è accaduto presso il cimitero cristiano di Pristina, per ordine delle autorità locali, musulmani albanesi in una regione, quella del Kosovo, a schiacciante maggioranza islamica di rito sunnita. Le stesse autorità, che hanno imposto di non ripulire le tombe, benché letteralmente ricoperte dalle erbacce. L’accaduto, già grave in sé, rappresenta un segnale inquietante, poiché sintomo di un silenzioso, ma costante tentativo di eliminare qualsiasi richiamo al Cristianesimo ed ai valori della civiltà cristiana, epurazione in corso da anni nella zona.     Continue reading

“Non ci vuole un dottorato per evidenziare le ambiguità di Amoris laetitia”

L’esortazione apostolica Amoris laetitia, scrive Jessica M. Murdoch sulla rivista Usa First Thing, «ha suscitato più polemiche di ogni altro documento papale». Il campo è diviso tra coloro che «sono a favore di un cambiamento nella visione della Chiesa», e accolgono con favore le aperture dell’esortazione, e quelli che, invece, «cercano di sostenere la tradizionale disciplina circa l’indissolubilità del matrimonio» e mettono in evidenza le ambiguità del testo.

Le controversie, secondo la teologa della Villanova University, sono ben lungi dal dissiparsi in breve tempo, a causa di “problemi nevralgici” al centro del testo.      Continue reading

Ecco le conseguenze della Riforma di cui si celebrano i 500 anni!

– La cristianità è spaccata contro l’ esplicito comando di Gesù che ordina l’ unità.
– Viene a formarsi uno sconosciuto assolutismo sconosciuto nell’ Europa cattolica. La libertas ecclesia è annullata per decreto di un autorità spirituale.
– Inizia una campagna furibonda d’ odio contro Roma e la sua civiltà.
– La guerra contro Roma è portata avanti con tutti i mezzi non solo con le armi, anche con una propaganda menzognera che riscrive la storia dell’ Occidente e della Chiesa a partire dalla volontà di potere del mondo protestante.
– La Germania è privata delle sue radici culturali e religiose (col tempo sprofonderà nella mitologia pagana nordica).
– In opposizione alla Chiesa cattolica, cioè universale, come universale è il messaggio di Gesù, si formano chiese nazionali.
– Nasce la prima internazionale quella protestante anticattolica.
– La possibilità dei principi di appropriarsi “ legalmente” dei beni della Chiesa scatena la guerra civile in Germania dove la popolazione non accetta che ad arricchirsi siano solo i principi e, a seguire, la guerra nella maggior parte dell’ Europa centro settentrionale dove, con la scusa della conversione al credo protestante sono molti ad avanzare pretese sui beni cattolici.
– Nel 1525 nasce la Prussia frutto della privatizzazione dei territori appartenenti all’ordine teutonico e al loro maestro Alberto di Hohenzollern.
– La gestione privatistica dei beni della Chiesa porta ad un impoverimento della popolazione: con la riforma protestante arriva il pauperismo.

A.P. ne: Il Timone