Demoni

” Caratteristica dei demoni è di essere somigliantissimi agli angeli. Prima ancora di cacciarli, l’ apostolo deve chiedere il dono di saperli distinguere. Sono angeli decaduti, conservano in sé molte tracce dell’antica nobiltà e hanno molti parenti in Paradiso. Il demone dell’orgoglio è fratello dell’angelo della fierezza e del rispetto di sé. quello dell’individualismo anarchico e sobillatore rischia di essere scambiato per il suo gemello, l’ angelo dell’originalità e dell’indipendenza, che pure è un buon soldato del Regno. Quello del collettivismo soverchiatore e massificatore è uno zio arteriosclerotico dell’angelo della solidarietà. Il demone della lussuria è un ottuso e intristito cugino dell’angelo della gioia senza complicazioni. (…) Continue reading

Io credo che

” Io credo che l’ uomo non abbia bisogno di droga e di illusioni, ma di verità e di amore. Io credo che il vero benessere deve essere prima nell’ anima e poi nelle tasche. Io credo che l’ ingiustizia è inevitabile se uno non vede le cose come Dio ci ha insegnato a vederle”.

G. Papini

Una preghiera per benedire la porta della vostra casa

Benedici i nostri ingressi e le nostre uscite!

Sii benedetto, Signore Dio 

Sii benedetto, Signore Dio nostro, perché guidi i nostri passi. Tu benedici i nostri ingressi e le nostre uscite. Dalla nascita fino morte ti prendi cura di noi. Benedici questa porta, Signore, che consacriamo per questo tempo di preparazione.

Ogni giorno in cui passiamo per questo luogo, attiraci più profondamente verso la tua presenza e le meraviglie del tuo amore per noi. Tu sei la porta del Regno dei Cieli, la porta verso la vita eterna. Porta di eterna pace, nostro cammino vivo e nuovo, sciogli i nostri peccati e aprici la porta della salvezza.

O Dio, proteggi i nostri ingressi e le nostre uscite, e permettici di condividere l’ospitalità di questa casa con tutti coloro che ci fanno visita. I poveri trovino riposo tra queste mura e tutti coloro che soffrono la fame trovino sollievo in casa nostra.

Guidaci a te, Signore, per la tua misericordia, e portaci con te alla Patria celeste. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti

ALETEIA

 

A UN ANNO DAI “DUBIA” Burke: Amoris Laetitia, fare chiarezza per salvare la fede

A un anno esatto dalla pubblicazione dei Dubia sull’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”, proponiamo un’intervista a uno dei quattro cardinali firmatari, Raymond L. Burke, per fare il punto su quanto accaduto da allora. Così come i “Dubia” questa intervista esce contemporaneamente su La Nuova Bussola Quotidiana, Settimo Cielo (il blog di Sandro Magister) e il National Catholic Register.

Eminenza, è passato un anno da quando lei, il cardinale Walter Brandmüller e i due cardinali recentemente scomparsi, Carlo Caffarra e Joachim Meisner, avete pubblicato i “dubia”. A che punto siamo?
A un anno dalla pubblicazione dei “dubia” su “Amoris laetitia”, che non hanno ottenuto alcuna risposta dal Santo Padre, constatiamo che la confusione sull’interpretazione dell’esortazione apostolica è sempre maggiore. Per questo motivo si fa ancora più urgente la nostra preoccupazione per la situazione della Chiesa e per la sua missione nel mondo. Io, naturalmente, continuo ad essere in regolare contatto con il cardinale Walter Brandmüller per quanto riguarda questi gravissimi problemi. E tutti e due rimaniamo in profonda unione con i due cardinali defunti Joachim Meisner e Carlo Caffarra, che ci hanno lasciati nel corso degli ultimi mesi. Così, ancora una volta faccio presente la gravità della situazione, che continua a peggiorare.

Si è molto parlato dei pericoli della natura ambigua del capitolo 8 di “Amoris laetitia”, sottolineando che è aperto a molte interpretazioni. Perché fare chiarezza è così importante?
La chiarezza nell’insegnamento non implica alcuna rigidità che impedisca al popolo di camminare sulla via del Vangelo, ma, al contrario, la chiarezza dona la luce necessaria ad accompagnare le famiglie sulla via della sequela di Cristo. È l’oscurità che ci impedisce di vedere il cammino e ostacola l’azione evangelizzatrice della Chiesa, come dice Gesù: “Arriva la notte, in cui nessuno può lavorare” (Gv 9, 4).
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Dire «i bambini sono maschi e le bambine sono femmine» non è slogan discriminatorio

“Vince il buon senso e la libertà di espressione, siamo estremamente soddisfatti di questo risultato e stiamo già pianificando la prossima grande campagna pubblicitaria contro il Gender nelle scuole”. Così commentano l’esito del contenzioso con l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) i responsabili di CitizenGO e Generazione Famiglia.
A inizio ottobre lo IAP – che giudica la correttezza deontologica delle comunicazioni pubblicitarie diffuse sui canali delle società che si vincolano al suo controllo, cioè quasi tutte le reti televisive e radiofoniche e le agenzie di affissione stradale – aveva formalmente contestato la correttezza dei manifesti contro il Gender apparsi a Roma per pubblicizzare l’inizio del tour del Bus della Libertà, ingiungendo a CitizenGO e Generazione Famiglia di interromperne la diffusione. Continue reading

L’IMPEGNO ANTIMASSONICO Papa Luciani e la guerra di dottrina con i gesuiti

Nella seconda puntata su Albino Luciani abbiamo affrontato la sua adesione profonda all’enciclica così dibattuta del suo predecessore, l’Humanae vitae. Divenendo papa, Luciani sapeva benissimo che avrebbe dovuto prendere sulle spalle una croce molto pesante. Si presentò subito al popolo di Dio come egli era: un insegnante di catechismo per fanciulli ed un pastore. Per Luciani non vi era alcuna difficoltà a tenere insieme le due cose: il pastore non vuole che nessuna delle sue pecore vada dispersa, per questo è pronto ad indicare ad ognuna, con tutto l’amore e la pazienza possibili, la retta via dell’ovile.

Uno dei suoi pochi testi rimasti si intitola Catechetica in briciole, e contiene riflessioni come questa: Messo da parte il catechismo non saprete che mezzi adoperare per fare buoni piccoli e grandi. Tirerete in campo la “dignità umana”? I piccoli non capiscono che cosa sia, i grandi se ne infischiano. Metterete avanti “l’imperativo categorico”? Peggio che peggio… Si dice che anche la filosofia e la scienza sono capaci di far buoni e nobili gli uomini. Ma non c’è neppure confronto col catechismo, che insegna in breve la sapienza di tutte le biblioteche, risolve i problemi di tutte le filosofie e soddisfa alle ricerche più penose e difficili dello spirito umano“.

Per Luciani il catechismo ha anche il grande merito di mettere nel cuore il senso del peccato, il rimorso: “il rimorso non lascerà loro aver pace nel peccato e presto tardi li ricondurrà al bene”. In questo era del tutto fedele alla Tradizione della Chiesa, che lungi dal separare verità e amore, carità e giustizia, misericordia e castigo, tiene insieme queste realtà inscindibili. All’inizio d’anno del seminario, il 20 settembre 1977, Luciani si era rivolto così ai suoi giovani: “Vi raccomando invece l’amore alla Tradizione: non siate di coloro che, abbagliati e accecati, più che illuminati, da qualche lampo, pensano che ora soltanto è nato il sole e vogliono tutto rovesciare e cambiare“. Continue reading

IL CASO STARANZANO Capo scout gay, parroco scrive, Avvenire pubblica a modo suo

Si fa presto a dire Lettere al direttore. Ad Avvenire infatti sembrano esistere lettere e lettere. Ad esempio quelle “poco gradite” vengono pubblicate sì, ma addomesticate per fini editoriali. E’ quanto è successo al parroco di Staranzano don Francesco Maria Fragiacomo, il parroco che ha sollevato il caso del capo scout unito civilmente con il suo compagno. Don Francesco ha provato più volte a entrare in contatto con la redazione di Avvenire per spiegare le sue ragioni. E finalmente, dopo un po’ di anticamera anche lui ha potuto vedere pubblicata la sua missiva. Ma con alcuni aggiustamenti alla bisogna e alcuni tagli, ovviamente sempre giustificati per ragioni di spazio. Il tutto ovviamente studiato per far fare a don Francesco la figura del cane sciolto, dell’ultimo giapponese in lotta contro un nemico che non esiste più. Continue reading

CHIESA E OMOSESSUALITA’ “Prudente audacia”, l’ultima trovata pro-gay di Avvenire

“Prudente audacia”. Ecco il nuovo paradigma confezionato da Avvenire per dare una spallata inavvertita all’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità. Un neologismo ossimorico che deve riassumere il nuovo approccio della Chiesa italiana dove le parole peccato e disordine morale non esistono più e dove l’accompagnamento, da sempre indicato dalla Dottrina come cammino indispensabile verso la castità, diventa di fatto uno sdoganamento dello stile di vita gay. A farsene portavoce è il quotidiano dei vescovi che ieri ha alzato il tiro con due pagine fitte fitte confezionate da Luciano Moia e il vescovo di Parma Enrico Solmi in qualità di ex presidente della Commissione episcopale per la pastorale familiare e coordinatore nella sua diocesi di alcune esperienze sul tema. A far da contorno numerose lettere pubblicate dal quotidiano dei vescovi in cui, con toni e accenti spesso opposti Avvenire dà spazio alle opinioni dei lettori sul caso di Staranzano.

Riassumiamo le precedenti puntate. A Staranzano, in provincia di Gorizia, il locale capo scout è convolato a unione civile con il suo compagno. Il parroco, don Francesco Maria Fragiacomo si è chiesto se non fosse il caso per lui di lasciare l’incarico educativo vista la scandalosa condotta di vita e il fatto che continuasse a fare la comunione indisturbato. Ne seguì un duro dibattito, culminato con un intervento del vescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, riassumibile così: «Ascoltare lo Spirito, senza pretendere di trovare ricette preconfezionate nelle Scritture o nella tradizione canonica».
Risultato: il parroco è stato silenziato e il capo scout, Marco Di Just, non solo può continuare a fare come se nulla fosse successo, ma a settembre è stato anche riconfermato nello staff delle guide.
L’operazione di Avvenire è portata avanti partendo proprio dal caso di Staranzano, che viene soltanto accennato, senza ovviamente dire nulla sulla “battaglia in solitaria” del parroco. Si pubblicano diverse lettere sugli interventi precedenti di Avvenire culminati con l’intervento del vescovo: il lettore confuso, quello critico e quello entusiasta. Ma anche il genitore di un omosessuale; c’è chi ricorda che il Catechismo invita, correttamente, i gay alla castità, e chi giudica gli atti, ma non le persone e chi, omosessuale, si augura che la “Chiesa saprà valorizzare anche la mia scelta”. Continue reading

Coop: uno scaffale-arcobaleno di propaganda LGBT

L’11 ottobre in occasione del Coming Out Day, giorno in cui la comunità LGBT di tutto il mondo celebra l’importanza del coming out, ossia di “uscire dall’armadio”, dichiarando al mondo la propria omosessualità, la Coop ha deciso di omaggiare la ricorrenza creando uno speciale scaffale arcobaleno che, con un gioco di parole con i vocaboli inglesi “shelf” (scaffale) e “self” (stesso), recitava “Be proud of your shelf” (sii orgoglioso del tuo…scaffale).

Lo scaffale LGBT, come riporta l’Ansa, è stato allestito nel supermercato a marchio Coop di via Arona a Milano.

Francesco Cecere, Direttore Marketing e Comunicazione Coop ha così commentato l’iniziativa: Continue reading

Finché c’è vita …

“Finché c’è vita, c’è sempre un modo per raddrizzare ogni interiore situazione e per ritornare in amicizia con il Signore; ma il tempo non ci è dato all’ infinito; poi arriva il momento in cui l’ avventura si conclude, arriva il momento dopo il quale non c’è più rimedio”

Cardinal Giacomo Biffi