• CORSI AD HOC IN AUSTRIA Divorziati “risposati”, il nuovo inizio sa di condanna

“Neu beginnen”, “nuovo inizio” è il nome dell’iniziativa della diocesi di Innsbruck per i divorziati “risposati”. A tenerla è una coppia irregolare. E al termine del percorso si deciderà se accostarsi alla comunione. È proprio di un’autorità malata lasciare alla decisione personale ciò che dovrebbe invece essere fermamente proibito.

Neu beginnen”, “nuovo inizio” è il nome dell’iniziativa della diocesi di Innsbruck per “camminare insieme” a quelle persone che hanno visto fallire il loro primo matrimonio e si sono riaccompagnate o risposate. Il progetto che prenderà il via nella prossima primavera è stato presentato dal Vescovo, mons. Hermann Glettler, insieme a tre collaboratori, lo scorso 25 gennaio. Si tratta di seminari di 4 incontri in alcune città del Tirolo tenuti da “un pastore d’anime” e da una coppia che accompagneranno i convenuti.

Ovviamente coppie che a loro volta hanno un matrimonio fallito alle spalle e che si sono riaccompagnate; perché secondo mons. Glettler occorre “ascoltare e imparare da coloro che hanno naufragato e che hanno vissuto un nuovo inizio”. Quale nuovo inizio? Un inizio che ha preso consapevolezza della necessità di mantenere fede al proprio matrimonio, nonostante tutto, e che quindi si sforza di vivere una vita di continenza? Macché, roba da Medioevo. Il nuovo inizio ce lo spiegano Brigitte Wasle-Kaltenegger e il compagno Bernhard Wasle, presenti in conferenza stampa insieme al Vescovo e responsabili di uno di questi seminari. Continue reading

• STATO-ISLAM No al concordato della Fratellanza musulmana

Dopo la visita del Papa ad Abu Dhabi ecco immediatamente i tentativi di approfittarne: l’Associazione Nazionale Musulmani italiani (ANMI) ha presentato a Nardò una proposta di concordato Stato-islam che presenta punti critici su poligamia e moschee clandestine. Inconciliabile con il nostro diritto.

La storica visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi ha certamente lasciato il segno, ma guai a non diffidare delle imitazioni. A Lecce, Nardò per la precisione, la febbre dell’interreligiosità deve essere particolarmente alta. Tanto che, in un chiostro di carmelitani, ha avuto luogo un evento alquanto singolare: la presentazione di un’idea di concordato tra Stato italiano e islam, su iniziativa di musulmani italiani convertiti, riuniti nell’autoproclamatasi Associazione Nazionale Musulmani Italiani (ANMI), e con la benedizione del sindaco della località pugliese.

La presentazione di questo presunto concordato necessita di alcune considerazioni di merito e di metodo.

La prima riguarda la questione della poligamia. I musulmani in Italia, per nascita o convertiti come gli esponenti della suddetta associazione, devono comprendere che non gli è dato “rinunciare alla poligamia”, come se fosse un beau geste per andare incontro allo Stato italiano nella sua laicità. La poligamia è infatti già proibita dalla Costituzione all’articolo 3, dove si stabilisce l’uguaglianza donna-uomo, di per sé l’antitesi della poligamia, che si fonda invece sulla sottomissione della componente femminile. Pertanto, la poligamia in Italia è del tutto illegale a prescindere e non può configurarsi alcuna “rinuncia” nei suoi confronti.  Continue reading

Il pontificato di Benedetto XVI è stato avversato duramente già dal Conclave del 2005

Indebolita da una forte crisi di fede, minata da correnti moderniste, anche nella gerarchia, che spingevano per una resa alla “modernità”, cioè alle ideologie mondane. La Chiesa si è trovata indifesa: erosa dall’interno ed esposta al grande gioco geo-politico. Il bersaglio di tutti gli attacchi è stato il papato. Il pontificato di Benedetto XVI ha subito un costante bombardamento dei media.

Nella messa che precedette il Conclave del 2005, l’allora cardinale Ratzinger, aveva così rappresentato la situazione del mondo cattolico: “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quanti correnti ideologiche, quante mode del pensiero … La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individalismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli, sull’ astuzia che tende a trarre nell’ errore (cfr. Ef 4,14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo”. E’ possibile leggere il testo completo al sito https://bit.ly/2y5QymE.

Stralciato da:  Il segreto di Benedetto XVI  – Antonio Socci ed. Rizzoli

Beati … – Lc 6, 17. 20-26 – 6 domenica ordinario anno C

Questo Vangelo di oggi, Gesù non posso proprio digerirlo così com’è. Vorrei poter prendere dal mio tavola la boccetta della scolorina e stenderla a profusione su tutto quello che non mi piace. Perché sono contento quando mi sento dire “Beato”, quando mi sento promettere la felicità, quando mi si annuncia  che Dio prende a cuore la sorte della mia vita.

Ma non posso accettare che ci siano anche dei “guai”, degli avvertimenti che incombono come delle minacce. Non posso accettare che si metta in discussione la mia situazione di benessere la mia tranquillità e la mia sicurezza, la mia sazietà ed i miei agi. Continue reading

Il Manifesto della Fede del Cardinale Gerhard Müller

 

«Non sia turbato il vostro cuore!» (Gv 14,1). E’ con questo versetto del Vangelo che si apre il “Manifesto della Fede” del cardinale Gerhard Cardinale Müller, diffuso domenica 10 febbraio in sette lingue.

Ciò che ha spinto il cardinale a offrire una testimonianza pubblica della Verità cattolica è stata la richiesta di «molti vescovi, sacerdoti, religiosi e laici della Chiesa cattolica», preoccupati per la «sempre più diffusa confusione nell’insegnamento della fede». «È compito proprio dei pastori» – afferma il cardinale – «guidare gli uomini loro affidati sulla via della salvezza, e ciò può avvenire solamente se tale via è conosciuta e se loro per primi la percorrono. A proposito ammoniva l’Apostolo: «A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto» (1 Cor 15,3)».

In un momento in cui «molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede, con un pericolo crescente di non trovare più il cammino che porta alla vita eterna», il cardinale Müller ritiene che la fonte più sicura di orientamento sia il Catechismo della Chiesa Cattolica, «scritto allo scopo di rafforzare i fratelli e le sorelle nella fede, una fede messa duramente alla prova dalla “dittatura del relativismo”».

I riferimenti al Catechismo costituiscono il filo conduttore del Manifesto, che si apre con una confessione di fede nella Santissima Trinità, «epitome della fede di tutti i cristiani», che «segna una differenza fondamentale nella fede in Dio e nell’immagine dell’uomo rispetto alle altre religioni». Il cardinale professa quindi la fede nella Chiesa, la cui autorità, «si estende a tutti gli elementi di dottrina, ivi compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono essere custodite, esposte o osservate».

«La Chiesa non è un’associazione creata dall’uomo, la cui struttura può essere modificata dai suoi membri a proprio piacimento: essa è di origine divina» ed è ancora valido «l’ammonimento dell’Apostolo secondo cui maledetto è chiunque proclami un altro Vangelo, “anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo”» (Gal 1,8). Compito del Magistero della Chiesa nei riguardi del popolo di Dio è quello di «salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti» affinché possa «professare senza errore l’autentica fede». Questo è particolarmente vero per quanto riguarda i sette sacramenti. «Per questo la Sacra Scrittura ammonisce riguardo alle condizioni per ricevere la santa Comunione: «chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore» (1 Cor 11, 27)». «Dalla logica interna del sacramento si capisce che i divorziati risposati civilmente, il cui matrimonio sacramentale davanti a Dio è ancora valido, come anche tutti quei cristiani che non sono in piena comunione con la fede cattolica e pure tutti coloro che non sono debitamente disposti, non ricevano la santa Eucaristia fruttuosamente, perché in tal modo essa non li conduce alla salvezza. Metterlo in evidenza corrisponde a un’opera di misericordia spirituale.»

L’osservanza della legge morale è necessaria a tutte le persone di buona volontà per conseguire la salvezza eterna. «Infatti colui che muore in peccato mortale senza pentimento rimarrà per sempre separato da Dio. Ciò comporta delle conseguenze pratiche nella vita dei cristiani, tra le quali è opportuno richiamare quelle oggi più frequentemente trascurate». Seguono a questo punto una serie di richiami ai numeri del catechismo che ricordano il Magistero della Chiesa in tema di difesa della vita e condanna dell’omosessualità e di altri peccati (cfr 2270-2283; 2350-2381). Continue reading

V Domenica ordinario C – 2019: “Eccomi Signore … manda me”

“Eccomi Signore manda me” è la risposta del profeta Isaia che ha visto la grandezza di Dio e, come accade sempre, quando l’uomo fa questa esperienza scopre tutta la sua inadeguatezza, la sua piccolezza e fragilità. Nello stesso tempo è anche consapevole di vivere “in mezzo a un popolo dalle labbra impure”. Un popolo dove dilaga la corruzione e che non ha più punti di riferimento.

Ecco, quindi, che alle parole: “chi manderò, chi andrà per noi”, dichiara di essere pronto ad andare. Il cristiano è un mandato un inviato come il profeta nel mondo per essere testimone della fede aderendo al Vangelo, annunciando che siamo in cammino verso un futuro che va oltre il tempo e oltre la storia e che è pienezza di vita. Per tanti aspetti sembra che il mondo di oggi non sia poi così dissimile da quello di Isaia. Il cristiano è chiamato a confrontarsi con un contesto difficile dove la fede viene confusa in una Babele di linguaggi e di proposte che riducono l’uomo a quello che non è, lo riducono solo alla dimensione umana, terrena, materiale, preda e vittima di passioni e istinti insensati. Linguaggi che negano la trascendenza e la dimensione interiore, spirituale che è presente in ciascuno di noi. Continue reading

Il pane che tieni per te …

” Il pane che tieni per te è dell’ affamato, il mantello che custodisci nel guardaroba e dell’ ignudo, le scarpe che marciscono in casa tua sono di chi è scalzo, il denaro che conservi nascosto è del bisognoso”

San Basilio

ORDINAZIONI Preti gay ok, ma casti. La Germania ora sfida il Papa

La Chiesa tedesca adesso sfida anche papa Francesco, il suo grande sponsor e amico. Lo fa in tema di ordinazione delle persone con tendenze omosessuali. L’arcidiocesi di Paderborn decide che l’omosessualità non sarà un criterio di esclusione per l’ordinazione sacerdotale. “Purché accettino il celibato”. Affermazioni in contraddizione con il magistero anche recente di papa Francesco.

La Chiesa tedesca adesso sfida anche papa Francesco, il suo grande sponsor e amco. Lo fa in tema di ordinazione delle persone con tendenze omosessuali; e questo a dispetto dei problemi che specialmente negli Stati Uniti, ma anche in Germania, sono emersi nel campo degli abusi correlati a questa tendenza. Nell’importante arcidiocesi di Paderborn è stato detto chiaramente che l’omosessualità non sarà un criterio di esclusione per l’ordinazione sacerdotale.

Il messaggio è stato dato in maniera molto ampio, con un’intervista alla televisione di Stato WDR. “Se si conformano al celibato, gli omosessuali saranno accettati per la loro ordinazione sacerdotale”, ha detto Michael Menke-Peitzmeyer, rettore del seminario di Paderborn. “Dobbiamo distinguere tra l’orientamento omosessuale di una persona e la pratica omosessuale”. In partica, quello che conta, ha detto mons Menke-Peitzmeyer, è che il candidato si impegni a vivere pienamente e fedelmente il suo celibato, qualcosa che, dopo tutto, obbliga ugualmente i sacerdoti eterosessuali. Anche se ora “Il fatto che qualcuno abbia relazioni omosessuali regolari è, credo, un criterio per escludere quella persona dal sacerdozio”. Continue reading