Non so rispondere … ma so che nel Vangelo c’è la soluzione!

Non so rispondere ai terribili perché che gli avvenimenti mi presentano, so però che Cristo deve trionfare, che la sua parola deve purificare i nostri cuori, animare gli spiriti.
So che nel Vangelo c’è tutta la vita, tutta la vita di cui ha bisogno l’ umanità per ascendere e compiere i mirabili disegni cui Dio l’ha destinata, so che nel Vangelo vissuto in tutta la sua integrità, c’è la soluzione di tutti i più gravi problemi della nostra vita contemporanea.

Primo Mazzolari

Ciò che ci protegge.

Ciò che ci protegge non è la cattiveria, ma l’ umanità: la capacità di amare gli altri e di accettare l’ amore che gli altri vogliono offrirci.
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che desiderare agli latri di scaldarci.
La vera forza dell’ uomo è la sua tenerezza!

Da: Solo il vento lo sa. – B. Ferrero, LDC

Accetta l’ amore e la tenerezza di Gesù!

 

 

Ricordati chi sei: una persona speciale!

La sensazione di essere maledetti spesso colpisce più facilmente che la sensazione di essere benedetti.
Dobbiamo riscoprire il senso e la bellezza della benedizione.
E quando le cose sono difficili e la vita è pesante ricordati chi sei: sei una persona speciale, sei profondamente amato da Dio …

Da: Solo il vento lo sa; B. Ferrero ed. LDC  

 

Portare la croce…

 

 

Signore Gesù, come capisco i tuoi apostoli che non capiscono. Mi sento molto uno di loro in fatto di lontananza dalla Croce, di istintivo rifiuto a tutto ciò che porta l’ amaro sapore della sofferenza. Trovo più facile sentire parlare della Croce, meglio se un discorso elegante, o parlarne io stesso. Però il discorso rimane alla periferia della mia vita, ne parlo come un oggetto da trattare. Oppure mi piace vedere la Croce, tanto meglio se artistica o comunque di pregevole fattura. Ce ne sono tante, di tutte le dimensioni, di tutti i colori, di tutti i materiali di tutti i prezzi. Sì, perché le croci si possono anche comprare.
Al massimo riesco a portare la croce attaccata alla giacca o al collo … Ma la Croce non è fatta per il bavero di una giacca, ma per il cuore; deve stare dentro, conficcata nel profondo. Questo mi riesce difficile da fare, anche solo da capire; usando solo la ragione, mi sembra un controsenso.
Figuratevi poi portare la Croce degli altri! Tante volte nemmeno la vedo, e quando la scorgo o intravedo, trovo più scomodo scantonare, fingendo di non averla vista.
Signore perdona la mia fuga dalla Croce!

Mauro Orsatti in Servizio della Parola

Ubriachi … di Spirito Santo

C’è gente che, come gli apostoli il giorno di Pentecoste, sembrano alla corta vista umana “ ubriachi di vin dolce” e sono autenticamente posseduti dallo Spirito. Ma c’è gente, e sono molto di più, che sembrano ubriachi e sono proprio ubriachi.

Cardinal Giacomo Biffi

Dio ci guarda anche dal basso …

“Notate un particolare: quando Gesù lavò i piedi agli apostoli la sera del Giovedì Santo, Egli li guardò dal basso in alto. Noi talvolta cerchiamo Dio … nella luna, mentre sta lavandoci i piedi”

Cardinal Angelo Comastri

Andare a Gerusalemme …amore e egoismo, bene e male; XXV Domenica ordinario B

Ap 21,2 E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Ap 21,10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio…

Così è descritta la meta finale che ci attende nel libro dell’ Apocalisse, incontrarci con il Signore ed essere sempre con Lui. Una meta luminosa di bellezza e di grandezza unica, ecco uno dei motivi per cui la nostra vita viene spesso paragonata ad un viaggio. Nella Bibbia il verbo che indica andare a Gerusalemme è salire. Ed è proprio così. Gerusalemme, infatti, si trova a circa 750 mt di altezza, ma andare a Gerusalemme significa anche andare all’ incontro con Dio che ha il suo trono nel tempio. Non ci si va da turisti, ma da pellegrini. Gli ebrei vi andavano cantando quelli che sono i salmi di pellegrinaggio o “ delle salite”.

Gesù sta andando a Gerusalemme consapevole pienamente di ciò che l’ attende, ma nello stesso tempo determinato a fare di se e di tutta la sua esistenza un dono d’ amore per l’ uomo, per quelli del suo tempo, per quelli del nostro tempo, per me e per voi un dono d’ amore che è la Croce, ma anche un dono di vita che è la Risurrezione.
Se Gesù è consapevole, lo sono meno i suoi discepoli, che hanno bisogno ancora di essere educati e che si stanno perdendo in tanto altro. Essi stanno discutendo cercando di stabilire chi fra loro sia il più grande, sono ancora alla ricerca di un potere e di una supremazia umani … davvero il Signore è un Dio paziente con loro … e con noi.

Ogni volta che noi veniamo a Messa viviamo quello che è il cammino che Gesù ha percorso andando a Gerusalemme e quello che là è accaduto, in questo si dovrebbe rispecchiare poi il cammino della nostra vita fino alla Gerusalemme nuova, quella dell’ Apocalisse …, ma nello stesso tempo la domanda che viene posta da Gesù ai dodici viene posta anche a noi.
“ Di che cosa state discutendo? ” e se andiamo a vedere sia a livello politico, sociale, economico, ma anche personale forse ci troviamo nella stessa situazione dei discepoli.
“ Come essere più grandi ”, magari più grandi di Dio stesso, se potessimo.
“ Di che cosa stiamo discutendo?”
Di vacuità, di cose umanamente necessarie e altre appariscenti, appaganti, ma sempre limitate, ma occorre stare attenti come ammonisce Qòelet:
Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. ( Qo 1,14 ).

Credo che per ognuno di noi sia importante e significativo conoscere qual’ è il ruolo che ricopre nella scala gerarchica degli affetti, delle relazioni, della società, della comunità ecclesiale, del nostro grande piccolo mondo, insomma. Vi è un pericolo, però, grande, quello di esaurirsi e di sciupare tutte le nostre forze dentro questo orizzonte, pronti lottare strenuamente per difendere lo status raggiunto.      Continue reading

ECCO PERCHE’ IL GENDER ESISTE Hortensia Honorati – set 17, 2015

Gender: una parola, sei lettere, una rivoluzione. La teoria messa a punto dal dr. John Money ha scosso le fondamenta scientifiche, morali e psicologiche del pensiero umano sulla sessualità. Dopo anni di ricerche ha ipotizzato che ogni individuo possa definire la propria identità di genere in base al contesto socio-culturale e non più secondo una realtà biologica; le persone – sempre secondo questa dottrina – potranno stabilire il proprio sesso con la stessa facilità con cui si sceglie un vestito da indossare. Tutto ciò senza però considerare che psiche e corpo non sono separate tra loro, ma vivono in una comunione che se interrotta può rivelarsi drammatica.

Il problema è che questi studi non sono rimasti tali ma si sono concretizzati in un vero progetto educativo. Mimetizzandosi dietro i termini burocratici di un atto amministrativo, la teoria gender è arrivata tra i banchi di scuola scatenando una guerra mediatica e dividendo il Paese tra sostenitori, oppositori e chi ne nega l’esistenza. La novità è che non solo genitori ed insegnanti hanno urlato il loro disappunto, ora anche il mondo della scienza scende in campo; uno schiaffo a chi pensa che quella del gender sia una battaglia portata avanti solo da una Chiesa bigotta. E’ il caso di 18 psicologi delle Marche che si sono ribellati all’Ordine regionale e a quanto dichiarato dal loro presidente, Luca Pierucci. Quest’ultimo ha detto molto chiaramente: “Non esiste l’ideologia del gender” e criticando quanti scesi in piazza San Giovanni a Roma il 20 giugno scorso, ha ammonito: “Non si possono e non si debbono utilizzare e distorcere informazioni basate su ricerche e studi scientifici a fini propagandistici e confusivi”.

Per questo motivo il gruppo di professionisti ha redatto una nota in cui prende le distanze dalle affermazioni di Pierucci, il quale oltretutto ha spiegato che l’Ordine continuerà a promuovere le iniziative sul tema. Tra i primi firmatari del documento compare il nome di Paolo Scapellato, psicologo e psicoterapeuta maceratese e docente di Psicologia Clinica presso l’Università Europea di Roma. La prima importante chiarificazione da fare è se il gender sia una teoria o un’ideologia: “Una teoria – dice il dott. Scapellato – è un sistema di conoscenze riguardanti un aspetto particolare dell’esistenza che ne spiega la natura e i contorni; in genere una teoria si basa su assiomi di partenza e la sua forza dipende proprio dal grado di dimostrabilità di questi assiomi. Un’ideologia invece è una visione generale di temi più o meno specifici che in genere si basa più su aspettative culturali relative che su una ricerca scientifica”.
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Testimonianze: Gabriele Moreno Locatelli

Gabriele Moreno Locatelli, vagabondo del vangelo, parte dalla Lombardia e non pianta la sua tenda da nessuna parte, obbedendo a due sole regole: “ Seguire Gesù e servire tutti coloro che ci passano accanto in questa breve vita”, Era stato nell’ Azione cattolica, aveva studiato teologia a Napoli e Friburgo, aveva provato per cinque anni a fare il francescano tra Assisi, Napoli e la Sicilia. Aveva anche bussato alla porta dei Piccoli Fratelli di Gesù a Spello. Era persino vissuto      Continue reading

Preghiera per la Pace di Paolo VI

Signore, Dio di pace,
che hai creato gli uomini,
oggetto della tua benevolenza,
per essere familiari della tua gloria,
noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie
perché ci hai inviato Gesù,
tuo figlio amatissimo,
hai fatto di lui,
nel mistero della sua Pasqua,
l’ artefice di ogni di salvezza,
la sorgente di ogni pace il legame di ogni fraternità.
Noi ti rendiamo grazie
per i desideri, gli sforzi,
le realizzazioni
che il tuo spirito di pace
ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l’ odio con l’ amore,
la diffidenza con la comprensione,
l’ indifferenza con la solidarietà.
Apri ancora di più i nostri spiriti
e i nostri cuori
alle esigenze concrete dell’ amore
di tutti i nostri fratelli,
affinché possiamo essere sempre più
dei costruttori di pace.
Ricordati, o Padre di misericordia,
di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono,
nel sorgere di un mondo più fraterno.
Che per gli uomini di ogni razza
e di ogni lingua
venga il tuo regno di giustizia,
di pace e di amore.
E che la terra sia ripiena della tua gloria!