8 per mille all’islam e non alla Chiesa

 

Per ora è solo una proposta, ma con l’aria che tira non vi sarebbe di che stupirsi, se divenisse prima o poi realtà.

L’on. Emma Petitti (nella foto), divenuta parlamentare nelle fila del Pd alle politiche del 2013 e l’anno dopo assessore alle pari opportunità della Regione Emilia-Romagna, ha lanciato l’idea di inventarsi un 8 per mille pro islam. I soldi raccolti, secondo lei, dovrebbero permettere alle comunità musulmane – come ha scritto sul suo profilo Facebook – di «costruire moschee, favorire integrazione e inclusione, alternative alla creazione di enclave generatrici di odio: credo sia questa la strada giusta, su cui serva lavorare», ha commentato. Secondo lei, ciò basterebbe, per rendere «l’islam europeo più aperto e moderno rispetto a quello fondamentalista che viene da certi Paesi». Resta da capire come finanziare le loro attività possa tradursi automaticamente in «integrazione e inclusione», trattandosi di campi tra loro totalmente impermeabili, di grandezze non comparabili: in «certi Paesi» non risulta che il tifone della jihad si sia scatenato a causa di licenze non concesse, di permessi non rilasciati o di cantieri interrotti per mancanza di fondi.   Continue reading

Quando il cardinal Biffi suggerì …

 

Quando il cardinal Biffi suggerì di importare immigrati cristiani, facilmente integrabili, fu subissato, ma da noi comandano i catto-comunisti e, altrove, i relativisti del pensiero politicamente corretto amerikano.
Bene, allora; tanto, a rimetterci è la povera gente in metropolitana o al parco-giochi, mica le teste fini che, con libere votazioni, abbiamo messo a comandarci. Nei talkshow si continua a dibattere sulla psicologia del jihadista: disagio, rabbia, sradicamento etc., poverini. Ma nessuno si chiede perché le altre minoranze immigrate (cinesi, sikh, filippini etc.) non fanno problema. Chiederselo, infatti, è vietato.

Rino Cammilleri, in La nuova Bussola Quotidiana: Perché contro il jihad sono vietate le maniere forti.  

 

Il pane buono ( Eucaristia)

 

Tempo fa’, sul far della sera di un sabato qualunque, in una bella e profumata giornata primaverile, stavo innaffiando l’erba e i fiori del piccolo giardino che adorna la nostra casa, assorto nei lieti pensieri del dolce far niente. Davanti al cancello, all’improvviso, appare la figura di una ragazzina. Chiaramente una Rom, una zingara: il suo volto ed il suo cencioso abbigliamento non lasciavano certo spazio a dubbi in tal senso.
Con un italiano piuttosto stentato mi chiama e mi dice: “Dio ti benedica te e tua famiglia, mi dai pane vecchio per mangiare?”.     

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Come facciamo a sapere che il Signore è risorto?

 

Catechismo trenta ragazzi, chiassosi, rumorosi, irrequieti e agitati, come tanti gruppi di catechismo. Entra la catechista, suor Celeste, la madre superiora, esattamente dopo Pasqua, e consegna dei foglietti sui quali vi è scritto questa domanda : Come facciamo a sapere che Gesù è risorto? Provate a rispondere sul foglio .Immediatamente un silenzio generale piombó nella sala. Giovanni, uno dei più irrequieti borbottò a bassa voce al suo amico Andrea: “ Adesso ci fanno fare anche le verifiche di catechismo”. Ma un occhiata di suor Celeste bastò per fargli chinare la testa sul foglio.
“A proposito avete un quarto d’ ora non di più”. “Ci mancavano anche le domande a cronometro”, pensò Giovanni senza alzare la testa.    Continue reading

La Risurrezione: un annuncio difficile. – Incontro con i genitori dei bambini di 2 elementare ( 2016)

 

Come introduzione leggiamo il testo degli Atti degli Apostoli:

Paolo, mentre li attendeva ad Atene, fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli. 17Frattanto, nella sinagoga, discuteva con i Giudei e con i pagani credenti in Dio e ogni giorno, sulla piazza principale, con quelli che incontrava. 18Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui, e alcuni dicevano: «Che cosa mai vorrà dire questo ciarlatano?». E altri: «Sembra essere uno che annuncia divinità straniere», poiché annunciava Gesù e la risurrezione. 19Lo presero allora con sé, lo condussero all’Areòpago e dissero: «Possiamo sapere qual è questa nuova dottrina che tu annunci? 20Cose strane, infatti, tu ci metti negli orecchi; desideriamo perciò sapere di che cosa si tratta». 21Tutti gli Ateniesi, infatti, e gli stranieri là residenti non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime novità.
( …)
Allora Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: 
«Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. 23Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: «A un dio ignoto». Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. (…)
30 Ora Dio, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, ordina agli uomini che tutti e dappertutto si convertano, 31perché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare il mondo con giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti». 
32Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «Su questo ti sentiremo un’altra volta». 33Così Paolo si allontanò da loro. 34Ma alcuni si unirono a lui e divennero credenti: fra questi anche Dionigi, membro dell’Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.

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Nel credo diciamo:  “Credo in un solo Signore Gesù Cristo (…) fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto, il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture …”, la stessa professione di fede è stata fatta quando avete battezzato i vostri figli “ nella fede della Chiesa” e vi siete presi l’ impegno ad educarli a questa fede.

Non è facile parlare di Risurrezione anche se a questo proposito dice papa Benedetto XVI: “ L’ evento della morte e della risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede, leva potente delle certezze, vento impetuoso che spazza via qualsiasi paura e indecisione, qualsiasi dubbio e calcolo umano.”      Continue reading

“ Abbiamo visto il Signore” (2016) – ottava di Pasqua C – meditazione con i bambini

 

Abbiamo ascoltato il vangelo: Gesù viene in mezzo ai suoi, Tommaso non c’è. I Discepoli gli dicono . abbiamo visto il Signore, ma Lui non crede. Non è mica facile, si può rimproverare Tommaso? Non lo so, certo forse avrebbe dovuto credere subito, aveva conosciuto Gesù, era stato con Lui, aveva visto quello che aveva fatto, ma lo aveva anche visto morire in Croce, eppure non riesce a credere che Gesù è risorto.

Allora adesso immaginate ….     Continue reading

Le pillole di saggezza della Cirinnà

“Dobbiamo lavorare sull’arretratezza dell’Italia, sui gap culturali, sul familismo del mulino bianco: mamma, papà, figli”. Sì, avete letto bene: un nucleo composto da papà, mamma e figli è considerato un rottame della storia, un’immagine buona solo per spot pubblicitari. Infatti, precisa subito dopo la Sacerdotessa dei diritti civili, “ci sono ancora influenze religiose, perbenismo, provincialismo. Per fortuna i ragazzi si liberano più facilmente di queste ragnatele”. ( rilasciate al quotidiano “ La Tribuna” – Treviso riportate nell’ Osservatorio sul gender de: La nuova Bussola Quotidiana )

Ma Gesù è morto o vivo?

 

“Ma Gesù è morto o vivo?”, chiese la piccola Lucia alla nonna. A dire il vero, era un po’ che le frullava in testa questa domanda, il parroco era arrivato alla scuola materna e aveva spiegato a lungo che Gesù era stato crocifisso e sepolto.
La nonna capì molto bene la domanda della sua nipotina, andò ad aprire il vangelo, le lesse alcuni fatti:

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Emmaus

 

Mentre il sole già volge al declino,
sei ancora il viandante che spiega
le scritture e ci dona il ristoro
con il pane spezzato in silenzio.
Cuore e mente illumina ancora
perché vedano sempre il tuo volto
e comprendano come il tuo amore
ci raggiunge e ci spinge più al largo.

David Maria Turoldo

CONTINUA LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI A LIVELLO GLOBALE, i numeri.

 

L’ultima World Watch List, il rapporto annuale redatto dall’associazione Porte Aperte, parla chiaro: la persecuzione di cristiani a livello globale, in 12 mesi, è cresciuta di 2,6 punti. Oltre 7.100 persone sono state trucidate a motivo della loro fede (circa il 61% in più dell’anno precedente, quando furono 4.344) mentre le chiese assalite sono state 2.400 (il 125% di attacchi in più rispetto ai 1.062 accertati nel 2014). Coprendo il periodo che va dal 1 Novembre 2014 al 31 Ottobre 2015, la WwList ha dunque misurato il grado di libertà dei cristiani nel vivere la loro fede in 5 sfere della vita quotidiana: nel privato, in famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella comunità che frequentano e nella vita pubblica del Paese in cui vivono.       Continue reading