In Europa continua l’ attacco al cristianesimo

 

Via croci e nomi cristiani da strade e cimiteri. Non è lo Stato islamico, ma la Spagna

Eliminare tutte le croci e le immagini sacre dai cimiteri municipali, proibire ai consiglieri comunali di manifestare la propria fede pubblicamente, addirittura cambiare i nomi delle vie che presentano riferimenti al cristianesimo. Più che una mozione per il rispetto della laicità, è l’indizione di una crociata anti-cristiana quella appena approvata dal comune di Lalín, in Galizia (Spagna).     Continue reading

Parte la crociata Lgbt all’assalto della Chiesa Avvenire è la punta, ma anche l’Osservatore…

 

È primavera e nella Chiesa pare proprio sbocciato l’amore, ma quello omosessuale. Dal centro alla periferia ormai è tutto un inno ai rapporti gay. Non si fa in tempo a stupirsi del nuovo spazio dedicato dal settimanale diocesano Verona Fedele alla nuova rubrica “La Porta Aperta”, che debutta l’1 maggio con un’intervista-propaganda a una persona omosessuale che decanta il suo amore, che il 3 maggio si scoprono porte aperte anche all’Osservatore Romano che lancia il suo nuovo magazine dedicato alle donne. 

Il giornale vaticano ovviamente è molto più prudente, ma per valorizzare «quella rivoluzione intellettuale che le donne hanno operato nella cultura cattolica a cominciare dal secolo scorso» assolda in redazione intellettuali cattoliche del peso di Daria Bignardi, attuale direttore di Rai 3, firmataria dell’appello al parlamento del 21 febbraio scorso in favore delle unioni gay, e Melania Mazzucco, autrice del libro “Sei come sei”, in cui si racconta in modo particolareggiato come un adolescente scopre e sperimenta la sua omosessualità . Come si ricorderà il libro divenne un caso perché fu adottato al liceo Giulio Cesare di Roma, provocando una dura reazione da parte di alcuni studenti e genitori.       Continue reading

Si dimentica forse una donna del suo bambino … (Isaia 49,15) , Maggio 2016

Nella galleria del grande centro commerciale, fra le gente che andava e veniva per fare compere, altra che curiosava guardando le vetrine ad un certo momento di sentì una voce disperata: “ Mamma, mamma” e poi singhiozzi disperati. Nessuno può resistere ad un bimbo che piange, subito una piccola folla di persone si avvicinò per consolarlo. “ Che cos’hai piccolo?”; “ Cosa ti è successo”; “Come possiamo aiutarti?”.
Ma il bambino ascoltava solo il suo pianto e continuava a guardarsi intorno, continuando a piangere ancora più forte. Finalmente arrivò una donna poliziotto, che si avvicinò e si rivolse a lui con voce dolce, lo accarezzò, lo prese in braccio. Il Bambino si calmò un poco. “ Ciao”, le disse l’ agente,” mi vuoi dire cos’è successo? Perché piangi” Hai forse perso la mamma?”.
Il bambino trattenne per un attimo il respiro, poi con tutto il fiato che gli rimaneva gridò: “ No è la mamma che ha perso me?”

( adatto da un racconto di B. Ferrero)

Il Signore Gesù ci ha affidato a una mamma che non potrà mai perderci, è la sua mamma: Maria. Anche se noi ci allontaniamo da Lei, se ci scordiamo di Lei, Lei non è mai lontana da noi, ci porta sempre nel suo cuore e i suoi occhi sono sempre rivolti su di noi. Gesù dalla croce ci ha affidati a Lei perché prendendoci per mani ci accarezzi, ci sollevi nei nostri momenti di buio e prendendoci per mani ci conduca a Lui.

Preghiera

TU SEI MIA MADRE

Ricordati e rammentati, o dolcissima Vergine,
che Tu sei mia Madre e che io sono Tuo figlio;
che Tu sei potente
e che io sono poverissimo, timido e debole.
Io Ti supplico, dolcissima Madre,
di guidarmi in tutte le mie vie,
in tutte le mie azioni.
Non dirmi, Madre stupenda, che Tu non puoi,
poiché il Tuo amatissimo Figlio
Ti ha dato ogni potere, sia in cielo che in terra.
Non dirmi che Tu non sei tenuta a farlo,
poiché Tu sei la Mamma di tutti gli uomini
e, particolarmente, la mia Mamma. Se Tu non potessi ascoltare,
io Ti scuserei dicendo :
“è vero che è mia Mamma e che mi ama come Suo figlio,
ma non ha mezzi e possibilità per aiutarmi”.
Se Tu non fossi la mia Mamma,
io avrei pazienza e direi :
“ha tutte le possibilità di aiutarmi,
ma, ahimé, non è mia Madre
e, quindi, non mi ama”.
Ma invece no, o dolcissima Vergine,
Tu sei la mia Mamma
e per di più sei potentissima.
Come potrei scusarti se Tu non mi aiutassi
e non mi porgessi soccorso e assistenza?
Vedi bene, o Mamma,
che sei costretta ad ascoltare
tutte le mie richieste.
Per l’onore e per la gloria del Tuo Gesù,
accettami come Tuo bimbo
senza badare alle mie miserie
e ai miei peccati.

Libera la mia anima e il mio corpo
da ogni male e dammi tutte le Tue virtù,
soprattutto l’umiltà.

Fammi regalo di tutti i doni, di tutti i beni e
di tutte le grazie che piacciono
alla SS. Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo

(San Francesco di Sales)

 

Tanti auguri mamma. (festa della mamma 2016)

 

E tantissimi auguri a tutte le donne che, quotidianamente, incarnano la maternità (in senso fisico, ma anche in senso spirituale).

Anche quest’anno, puntualissima, la prima domenica di maggio si celebra la “Festa della mamma”… e noi, questa volta, lo vogliamo fare dando spazio ai pensieri di alcuni bambini – più o meno cresciuti…! , che hanno realizzato per ProVita dei bellissimi pensierini e disegni.

Riccardo, 5 anni:
La mia mamma è bella, giochiamo assieme, a volte mi sgrida perché faccio cose che non devo fare. Mi piace stare con lei perché le voglio tanto bene perché insieme facciamo dei giochi e dei lavoretti. Grazie mamma che mi aiuti e mi ami.

Gabriele, 7 anni:
Cara mamma ti voglio bene perché mi prepari ogni sera il cibo; grazie per i regali che mi fai e perché mi hai dato la vita. Grazie perché mi hai nutrito fin da quando ero piccolino. É molto bello quando mi leggi le favole dopo aver detto le preghiere. Per tutto questo ti voglio bene!

Marianna, 8 anni:
La mia mamma è molto gentile. Quando ho bisogno viene subito. Mi aiuta tanto quando devo fare i compiti e quando ho bisogno mi coccola.
Grazie mamma perché ci sei e perché mi vuoi bene!

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“Prendi la bicicletta e pedala …” Ascensione del Signore – C, (2016)

 

Quando in una famiglia nasce un bambino tutta la storia di quella famiglia subisce un cambiamento un svolta, entra in una dimensione nuova … così accade con la storia umana con la Risurrezione di Gesù, alla quale la festa dell’ Ascensione che noi stiamo celebrando è strettamente unita…. Siamo nel tempo ultimo di questa storia quel tempo in cui il Signore Gesù è presente/assente.
Assente, perché non viviamo più l’ esperienza di una presenza visibile, come quella che sperimentiamo fra noi quando ci incontriamo, quando ci salutiamo, ci parliamo.
Presente nella sua Chiesa a cui ha affidato il compito di annunciare e testimoniare la sua Pasqua, di “ predicare a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”.
La Chiesa a cui ha affidato i Sacramenti, che ne costituiscono il tesoro, perché sono la presenza del Signore stesso in fra noi, presenza misteriosa, ma reale, vera; La Chiesa a cui ha insegnato a vivere il comandamento dell’ amore/Carità.
Questa Chiesa qui, che è fatta di uomini e donne in cammino, fragili, deboli, peccatori, non perfetti lanciata nel mondo e investita di un compito che non è mica terminato. L’ l’ annuncio del Vangelo è ancora la prima carità, il primo gesto d’ amore per l’ uomo di ogni tempo e di ogni situazione storica.      Continue reading

La medaglia di Caterina – storia della medaglia miracolosa (maggio 2016)

 

Caterina Labourè era una giovane Figlia della Carità, la congregazione di suore fondata da San Vincenzo de Paoli. Aveva un grande desiderio: vedere la Santissima Vergine. Lo chiese come Grazia speciale a San Vincenzo, la sera della sua festa, il 18 luglio 1830. Quella notte, verso le 11,30, si sentì chiamare per nome. Era un bambino che disse: “ Alzati e vieni con me”.
Caterina lo seguì. Tutte le luci erano accese. La porta della cappella si aprì appena il bambino l’ebbe sfiorata con la punta delle dita. Caterina s’inginocchiò in presbiterio. A mezzanotte venne la Madonna, si sedette sulla poltrona che era in presbiterio.
“Allora sono balzata vicino a lei, ai suoi piedi, sui gradini dell’altare, e ho posato le sue mani sulle ginocchia”, raccontò Caterina. “Sono rimasta così non so quanto tempo. Mi è parso il momento più dolce della mia vita …”.
“Dio vuole affidarti una missione” disse la Vergine a Caterina. La giovane suora conobbe la missione speciale che il Signore le voleva affidare soltanto il 27 novembre.
“Era il sabato precedente la prima Domenica di Avvento. Erano le cinque e mezzo di sera. Nel silenzio mi parve di sentire un rumore e vidi la Madonna. Stava in piedi, vestita di un abito di seta bianca come
l’ aurora, i suoi piedi poggiavano su una sfera che vedevo soltanto a metà; nelle mani, levate all’altezza del petto teneva un globo; gli occhi erano rivolti al cielo … il suo volto era estremamente bello, ma non potrei descriverlo …”
La Madonna spiegò a Caterina che il globo rappresentava il mondo intero ed ogni persona in particolare, i raggi di luce che sprigionavano dalle sue mani erano il simbolo delle grazie che spandeva sulle persone che le domandavano. Poi intorno alla Vergine si formò una cornice ovale che portava queste parole scritte in lettere d’oro: “ O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi”.
La visione si trasformò nel modello di una medaglia e Caterina vide anche il rovescio: una lettera M sormontata da una croce e sotto due cuori, uno circondato da una corona di spine, l’ altro trafitto da una spada. La Madonna disse: “ Fai coniare una medaglia su questo modello. Le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per coloro che hanno fiducia”.
La medaglia voluta dalla Madonna fu coniata e ancora oggi milioni di persone la portano con sè.

Il sentimento più mortificante che ci può capitare è quello di preparare dei regali, con gioia e attenzione, e poi accorgerci che coloro per i quali li abbiamo preparati non li vogliono. Maria è espressione della generosità e della Provvidenza di Dio. Ha le braccia cariche di doni per gli uomini, ma gli uomini fanno finta di niente, le voltano le spalle, si lasciano prendere da tante altre cose che credono più importanti.
In questo nostro tempo, il mondo ha più che mai bisogno di Maria e delle sue grazie. Eppure come sono pochi coloro che si ricordano di pregarla con fede. Se vogliamo sapere che cosa sono i miracoli, preghiamo Maria

Da Mese di Maggio per bambini, Bruno Ferrero

Quale immigrazione e come? Qualche utile riflessione di S. Tommaso d’Aquino

 

Il problema dell’immigrazione non è nuovo. Se n’è già occupato nel secolo XIII S. Tommaso d’Aquino nella sua celebre Summa Theologica (I-II, Q. 105, Art. 3). Ispirandosi agli insegnamenti delle Sacre Scritture, relativi al popolo ebreo, il Dottor Angelico stabilisce con chiarezza quali siano i limiti dell’accoglienza agli stranieri. Forse possiamo trarne qualche lezione.

S. Tommaso: “Con gli stranieri ci possono essere due tipi di rapporti: l’uno di pace, l’altro di guerra. E rispetto all’uno e all’altro la legge contiene giusti precetti”.

S. Tommaso afferma, dunque, che non tutti gli immigranti sono uguali, perché i rapporti con gli stranieri non sono tutti uguagli: alcuni sono pacifici, altri conflittuali. Ogni nazione ha il diritto di decidere quale tipo di immigrazione può essere ritenuta pacifica, quindi benefica per il bene comune; e quale invece ostile, e quindi nociva. Come misura di legittima difesa, uno Stato può rigettare elementi che ritenga nocivi al bene comune della nazione.     Continue reading

Non abbiate timore, perché veglio su di voi

 

“Di che cosa avete paura miei cari?”, ci dici Signore.
E ripeti: “ Non permettere che il vostro cuore sia turbato”.
Abbiamo bisogno che ce lo ripeti spesso,
perché sono innumerevoli e pesanti le nostre paure.
Abbiamo paura dell’ imprevisto che verrà,
di non farcela e di rimanere soli,
di perdere la tua confidenza e considerazione.
Abbiamo paura del dolore e della stanchezza,
delle ferite che ci lascia il giudizio degli altri,
delle sconfitte nelle battaglie della vita.
Abbiamo paura della violenza che potremmo subire,
delle ingiustizie e degli sbagli di valutazione,
della fiducia mal riposta che si ritorce contro di noi.     Continue reading

La conca fatata ( mese di maggio 2016)

 

La piccola Dorina, di otto anni, viveva in una casa di pietra vicino alla spiaggia. Era una bambina che amava molto il male. C’ era un posto sulla spiaggia dove andava volentieri a giocare. In quell’ angolo appartato alcuni scogli formavano un cerchio sulla spiaggia. Quando arrivava l’ alta marea e il mare agitato, l’ acqua veniva lanciata con violenza dentro le rocce e formava una conca d’acqua limpida. Dorina sentiva che quella conca apparteneva a lei sola e le diede un nome speciale: “ la coca fatata”. Ogni giorno la bambina andava nel suo angolo preferito, si sedeva tra le rocce e guardava dentro l’ acqua azzurra e limpida.
Si divertiva a contare le graziose conchiglie che si fermavano sul fondo sabbioso, ed ogni giorno il numero delle conchiglie era diverso. La bambina immaginava che ci fossero delle fate che venivano a portare ogni giorno a portare delle conchiglie nuove e a portare via quelle vecchie.     Continue reading

PADRE SAMIR KHALIL SAMIR: «ACCOGLIENZA VIGILE. L’INTEGRAZIONE RICHIEDE REGOLE DI FERRO»

 

Alcune considerazioni di Samir Khalil Samir gesuita nato in Egitto, vissuto in Libano, grande islamologo e docente all’Université Saint Joseph di Beirut e al Pontificio istituto orientale di Roma.

Ma buona volontà e predisposizioni naturali e culturali non bastano. Per un’integrazione reale servono innanzitutto regole chiare: «Mi ricordo che in viale Jenner a Milano il venerdì i musulmani bloccavano la circolazione per pregare, come si fa in tanti paesi musulmani», continua il padre gesuita. «Questo può avvenire una o due volte all’anno, in casi eccezionali, chiedendo il permesso alla polizia. Ma non ci si può impossessare della strada tutti i venerdì, per di più senza chiedere il permesso. Chi arriva in Italia da un altro paese deve rispettare le regole». È quindi necessario che «chi arriva qui impari la lingua, anche le donne. Nella tradizione musulmana tendono a stare in casa e a parlare solo la lingua di origine, ma bisogna aiutarle. Negli Stati Uniti ad esempio non ti accettano come immigrato se non hai imparato prima l’inglese».

Il comportamento sociale
Queste regole, che possono sembrare un ostacolo all’accoglienza, sono in verità «un modo per aiutare l’immigrato, non per andare contro di lui. Un musulmano deve sapere che in Italia non può trattare sua moglie come farebbe in Arabia Saudita. Non può tenere le figlie rinchiuse e i figli mandarli liberamente in giro. Se non assume questi aspetti della nuova cultura, un immigrato non potrà integrarsi e di conseguenza non sarà mai felice. Le regole servono soprattutto a lui». Continue reading