Attenzione pericolo!!! Le direttive dell’ OMS per l’ educazione sessuale nelle scuole.

 

Dopo l’ approvazione della “Buona Scuola” occorre avere orecchi e mente attenta su quella che verrà proposta come Educazione Sessuale nella Scuola. Quasi che i genitori che hanno avuto dei figli siano “tabula rasa” sull’ argomento. Se sono genitori forse qualcosa su come nascono i figli e ciò che accade prima dovrebbero saperlo!
Questo manuale, che viene presentato come “il nuovo verbo” nell’ ambito alla educazione sessuale è molto discutibile. Ad esempio, sembra che la più grossa preoccupazione per un bambino da 0-4 anni sia: «gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce e scoperta del proprio corpo e dei propri genitali» e “ il diritto di esplorare le identità di genere”. Sarà perché io appartengono al secolo scorso, praticamente al paleolitico, ma non ho memoria di questa ansia e non mi sembra di ricordare preoccupazioni particolari a riguardo.

Secondo questi esperti, i bambini fra i 4 e 6 anni sono pronti per parlare di questioni sessuali, compresa l’ omosessualità!   Già mi immagino gli insegnanti della scuola primaria cercare le metodologie più adatte supportati da adeguati corsi di aggiornamento tenuti magari dalle associazioni omosessuali maschili e femminili accreditate presso il ministero. Oppure con i ragazzini in cerchio raccontare favole ad hoc, appositamente scritte, scartando le tradizionali come Biancaneve, Hansel e Gretel, Cappuccetto Rosso e chissà quale altre perché troppo traumatizzanti per i nostri bimbi, che attraverso nonni e genitori compiacenti, prima dell’ avvento di internet e della tecnologia multimediale hanno educato innumerevoli generazioni facendo vivere recondite paure.

Mentre da 6 a 9 anni sono pronti a difendere i diritti sessuali dei bambini e delle bambine, (quali?), certamente quello di non essere abusati, ma la loro difesa compete a noi adulti.

Per noi del secolo scorso le cose che difendevamo era quelle che reputavamo assolutamente nostre, a partire dai giocattoli, per quella sorta di egoismo possessivo, innato che avevamo e che non ci faceva essere molto accondiscendenti nel mettere a disposizione degli altri ciò che era nostro.

DA 9 A 12, fino a 15 anni, cominciando a cimentarsi nei primi rapporti in modo attivo, se non vi avessero semmai pensato, sarà opportuno renderli edotti sulla maternità imprevista. Ecco quanto enunciano questi sedicenti esperti:
“l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”. Sarà opportuno quindi informarli sui contraccettivi e come ottenere un aborto.
( Ovviamente quello della vita diventa un valore accessorio ). Questa età è anche quella in cui dichiarare la propria omosessualità, bisessualità o qualsiasi altra opzione in questo senso. Proviamo a pensare a tutta la confusione che ha in testa un adolescente in questo periodo, incertezza che si protrae a lungo a giudicare come i nostri giovani facciano così fatica ad assumersi responsabilità e a fare scelte ben oltre quella che è la soglia anagrafica della maggiore età mi sembra perlomeno un po’ azzardato, ma questo dicono gli esperti!

A questo punto la domanda sorge spontanea: sono davvero esperti,  o non fissati e sessualmente stressati?

Come se non bastasse è anche il momento in cui si deve far aprire gli occhi su quella cattivona della religione cristiana cattolica, che con i suoi dogmi e le sue norme morali non dovrebbe avere alcun ruolo educativo in questo ambito.( Sembra proprio che la libertà religiosa riguardi tutti, ma non i cattolici, che non possono più chiedere che sia rispettato il loro credo e la propria sensibilità ).

In questo progetto la famiglia, i genitori, che sono i protagonisti nell’ educazione dei figli, la loro sensibilità, la loro fede religiosa non viene tenuta in nessun’conto. I genitori diventano “una “fonte informale” di educazione, rispetto allo Stato come “fonte formale”, “scientifica” e veritativa.
Nell’ ambito di un’ educazione sessuale che mira allo sviluppo della persona globale ci si aspetterebbe che oltre i termini piacere, benessere personale, istinti si coniugassero termini come responsabilità, amore, ma quest’ ultimo aspetto è tralasciato o del tutto ininfluente.

Viene da chiedersi quali siano i criteri ispiratori di questo progetto e che cosa vi possa essere realmente dietro.

Sappiamo che l’OMS è un agenzia delle nazioni unite, come l’ UNICEF, e che vengono finanziate da David Rockefeller, padrone di metà dell’ industria farmaceutica mondiale, proprietario anche dei terreni su cui è sorto il palazzo delle Nazioni Unite a New York … nonché massone … non è che si voglia pensare male a tutti i costi, e che l’ educazione alla sessualità non sia un aspetto importante, fatta in modo completo,  ma da qui all’ indottrinamento ideologico di tendenza omosessuale ve ne passa!
Ve ne è abbastanza per essere seriamente preoccupati!

dqy

 

 

 

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