Corpus Domini 2022 – mistero e realtà

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

____________________________________________________

Oggi celebriamo la presenza del Signore nell’ Eucaristia, nel segno del pane e del vino che non sono più tali sulle parole stesse di Gesù.
Mistero di una presenza diversa da quella che noi possiamo sperimentare nella nostra esperienza umana e terrena. Vorrei richiamare qui l’immagine di due innamorati. Due innamorati che cercano di vedersi, di incontrarsi più che possono, in tanti e diversi modi. Adesso che abbiamo questi strumenti, i social, attraverso le immagini. Due innamorati appena possano si cercano e uno sogna l’altro. Comunicano anche attraverso i silenzi, che non sono tali, ma che dicono più di tante parole.
Così il Signore, che parla con noi, ci rassicura, ci dice: “guarda che io ci sono, sto con te”. E lo dice ancora una volta in questa solennità. È una presenza silenziosa, che noi cristiani a volte facciamo fatica a comprendere. Si avverte in certe espressioni come: “Prendere Messa” … “Quelli che vanno a Messa sono poi peggiori degli altri” Ecc.

Allora la prima domanda che ci dobbiamo porre è: “Ma noi che veniamo in Chiesa ogni Domenica, a Messa, siamo veramente innamorati dell’ Eucaristia.

L’ altro aspetto su cui ci fa riflettere questa solennità è: “Quanto noi crediamo nella presenza reale del Signore nell’Eucaristia”. Perché può succedere, come a una coppia che è stanca del loro rapporto, in cui ormai è più l’abitudine che li fa stare assieme, la fede si smorza, come una candela che sta per spegnersi.

Un commentatore ha scritto: “Il momento cardine della nostra settimana, l’Eucaristia è spesso ridotto a cerimonia e rito che mette a posto la coscienza, (ma rispetto a chi? A dio? Pensate davvero che Dio abbia bisogno della nostra lode?)
L’ incontro con Cristo pane è spesso messo all’ ultimo posto degli impegni settimanali come se fosse il cartellino da timbrare per essere in regola quando ci presenteremo a Dio per la resa dei conti” (Curtaz)

Ieri ho fatto tre battesimi e ai genitori dei bambini che ho battezzato richiamavo, come dice il Vangelo che il più grande dei comandamenti è amare Dio… e il secondo è simile al primo amare il prossimo. Il nostro tempo, la nostra società ha fame di amore, di quell’ amore che venendo da Dio e corrisposto ci permette di amare il prossimo anche quando non è amabile. In questa festa contemplando e adorando il Signore nel SS. Sacramento accogliamo il suo dono d’ amore per noi, la sua presenza in mezzo a noi e chiediamogli la forza di amare quel prossimo che sono tutti a cominciare dai nostri famigliari per aprirsi e dilatarsi ad ogni persona.

Deo gratias, qy diac don

Corpus Domini 2021 in Italia: data, storia, significato, traduzione

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *