1 Gennaio 2022, Maria SS. Madre di Dio

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore
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Siamo nell’ ultimo giorno dell’ottava di Natale, questi otto giorni che costituiscono un tutt’uno nella contemplazione della grande realtà e nel tempo stesso del Natale. Anche noi, come i pastori del Vangelo abbiamo ascoltato nelle varie celebrazioni cosa ci è stato detto di questo Bambino, di questo evento che non solo celebriamo, ma al quale partecipiamo.
L’ annuncio degli Angeli è: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.” Quell’ oggi non è solo riferito all’ oggi che stanno vivendo i pastori, ma anche al nostro oggi. Il Signore è nato e rinasce continuamente se noi gli apriamo il nostro cuore, la nostra vita, la nostra storia. Nasce in ogni Eucaristia e in ogni Sacramento, nasce nella e per la
l’umanità e la Chiesa che Lui ha edificato.

Il Signore nasce quando noi sappiamo compiere gesti di bene, di bontà nei confronti degli altri. Nasce quando sappiamo compiere gesti di riconciliazione e di pace a cominciare dalle nostre famiglie e in ogni luogo dove ci troviamo, siamo, operiamo, quando tendiamo la mano a chi prostrato a terra non riesce a rialzarsi da solo

Nel Vangelo abbiamo letto: “Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”

Pensiamo a noi ora. Abbiamo udito le Scritture, quanto ci hanno detto i nostri Pastori, ma abbiamo ritrovato lo stupore? Cioè quella forte sensazione di meraviglia e sorpresa, tale da togliere quasi la capacità di parlare e di agire. Davvero c’è da stupirsi e ammutolire se la grandezza di un Dio può essere racchiusa in un bambino debole e indifeso. Noi oggi, purtroppo abbiamo perso questa capacità e ormai non ci stupiamo quasi più di niente, magari qualche volta davanti a fatti particolarmente eclatanti o violenti. Quale fatto, però, può essere più eclatante di Dio che si incarna per portare una novità stravolgente di vita nella storia umana e nella nostra storia personale? E qual è questa novità? È la capacità di amare davvero fino al dono completo totale di sé perché il nostro egoismo, il nostro innalzarci sopra gli altri, magari come sta avvenendo anche oggi da parte di coloro che si innalzano sopra i fondamenti che sono alla base delle leggi naturali e dei diritti umani ci impedisce di amare in modo vero, autentico.

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

Custodire. Noi se ci fermiamo a riflettere custodiamo tante cose nei nostri cuori e se ci soffermiamo le componiamo anche; le mettiamo in fila una dopo l‘altra cercando di comprenderne il significato e a volte non è così semplice come non lo è stato certamente per Maria. Abbiamo infatti perso la dimensione della contemplazione che è la dimensione sulle cose che ci accadono, ma andando oltre rivolgendole verso il cielo, verso le cose divine, quindi rapportandole ad un’altra dimensione, rivolgendoci ad un’altra realtà che va oltre quella che noi stiamo vivendo, ma che non conosce i limiti del tempo e della fragilità che accompagna la nostra vita qui ed ora.

Allora cerchiamo anche noi di meditare e di ricomporre gli accadimenti di quest’anno nella luce del Natale, cercando di scoprire i segni e la presenza del Signore in mezzo a noi anche in quelli che sono stati i momenti difficili e bui, ma in cui il Signore non ci abbandona. Custodiamo tutto, ciò che è stato bello e ci ha resi felici, ma anche in ciò che non lo è stato, e che comunque ha sempre qualcosa da dire nella nostra vita e dal quale dobbiamo apprendere.

Oggi che celebriamo la solennità di Maria SS. Madre di Dio chiediamo che interceda per noi, nel tempo nuovo che si apre, ogni bene e grazia dal Signore e che si realizzino quegli auspici e quella benedizione che abbiamo ascoltato nella prima lettura: “Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.

Mettiamoci sotto la protezione di Maria, perché non so come sarà questo nuovo tempo che ci attende non solo per la situazione che conosciamo, ma anche perché chi salva è solo uno: il Signore nostro Gesù Cristo. Il Signore è venuto, viene e verrà e per questo non temiamo.

Ad maiorem Dei gloriam, qydiacdon

 

 

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