XXI Domenica ordinario B – Volete andarvene anche voi?

Le parole che Gesù ha pronunciato pongono una domanda che riguarda tutti noi oggi, almeno noi che diciamo di credere e ci impongono una seria verifica fatta sul nostro stile di vita. “Chi serviamo, in chi crediamo, e come viviamo?”

La domanda che Giosuè pone al popolo di Israele è per ciascuno di noi oggi: “Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire”.
Oggi sono molti gli dei e gli idoli che l’uomo si costruisce e a cui serve, a volte senza averne anche la piena consapevolezza, perché una mente debole segue quello che è il pensiero che la maggioranza impone, ma che non è detto che sia vero. Sarebbero molti gli esempi e si potrebbe compilare un lungo elenco in cui ritroviamo sempre le stesse nuove divinità che vediamo comparire sulla scena del mondo e a cui l’uomo indulge e dà la sua adesione.

Successo, denaro, potere, culto di sé stessi, del proprio corpo , quasi come un’esasperazione e non per salute, sessualità senza amore e come divertimento… ma queste sono cose che sapete e che avete già sentito tante altre volte… questi, assieme ad altri sono gli idoli, i nuovi e vecchi dei a cui l’uomo, purtroppo, cede e serve.

Scegliete! È una grave responsabilità scegliere, perché ci rende responsabili.
Questo ci rammenta anche che l’uomo è stato voluto da Dio libero, ma che nello stesso tempo non tutto quello che scegliamo ci libera, dipende da cosa si sceglie.

Ad esempio, visto che siamo nel periodo estivo cosa abbiamo scelto e come abbiamo vissuto questo tempo? Il divertimento ossessivo, seguendo le numerose proposte, in cui non mancano le banalità, che in questo periodo vengono fatte o ne abbiamo approfittato per fare un po’ il punto del nostro rapporto con Dio, della nostra fede, a cui, un modo di vita incalzante, pieno di cose sembra sottrarre sempre più tempo?
Se l’uomo vuole realizzare pienamente e veramente la propria libertà deve rispondere come ha risposto Giosuè: Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore.

Dice Gesù: Mt 11,29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
Mt 11,30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.

Il giogo di cui parla Gesù è quello dell’amore, quel comandamento
dell’amore che Lui ci ha lasciato e, siccome Gesù ci ama, non impone, non costringe si propone correndo il rischio di non essere accettato, tradito, deriso crocifisso.

A quei giudei che non lo accettano come Messia, che non accettano la sua origine divina, Gesù parla dell’Eucaristia. Anche qui il mistero è grande e coinvolge la fede e la vita di chi lo ascolta suscitando una reazione di incredulità se non di aperta ostilità.

“Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?”

Quanti di fronte alle esigenze della Parola del Vangelo se ne vanno facendo altre scelte, vagando per altre strade che non portano a nulla se non a insoddisfazione e delusione, di vite imperfette destinate a concludersi nel rimpianto.

A tutti questi, e anche a noi, Gesù chiede ancora di credere in quell’ evento straordinario che è la risurrezione: E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima?

Credere in Lui, il vivente il risorto; credere che la nostra esistenza umana ha un oltre nell’ eternità di Dio e accettarne le conseguenze: vivere il Vangelo uniti a Gesù, guidati da Lui. Qui tutti ci giochiamo tutto!

«Volete andarvene anche voi?”
Ma dove vuoi che andiamo Signore, non possiamo che ripetere le parole di Pietro: Tu solo hai parole di vita eterna.

Lontano da te e dalla speranza che metti nella nostra vita tutto sembra scadere in un grigiore che nasconde colore e bellezza.
Lontano da te non c’è luce, non c’è verità, non c’è vita e non c’è gioia nonostante possiamo raggiungere anche i traguardi più alti che il mondo ci possa offrire, ma che senza di te sono come fuochi fatui nei cimiteri delle nostre esistenze.

I santi,  sono quelli che hanno dato la risposta di Giosuè: Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore, e di Pietro Tu solo hai parole di vita eterna.

Concedi a tuti noi di sapere rispondere sempre in questo modo, soprattutto nei momenti bui e difficili della nostra vita, quando la nostra fede e la nostra speranza vengono messe alla prova!

Deo gratias,qydiacdon.

Immagine correlata

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *