Gran Bretagna: boom di malattie sessuali tra gay e bisex. E’ sano lo stile di vita “gender fluid” ?

 

Nel corso del 2015, il Sistema sanitario pubblico inglese ha riscontrato ben 434.456 casi di infezioni sessualmente trasmesse, delle quali 54.275 tra omosessuali, bisessuali e, in generale, uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM).

In Grand Bretagna è boom di malattie sessualmente trasmissibili tra maschi omosessuali e bisessuali. Gli ultimi dati pubblicati lo scorso 5 luglio dal Ministero della Salute attestano infatti quella che è una vera e propria esplosione di infezioni di clamidia, sifilide e gonorrea, in particolare nella popolazione cosiddetta “gender fluid“.    

INCREMENTO DEL 10% RISPETTO AL 2014
Nel corso del 2015, il Sistema sanitario pubblico inglese ha riscontrato ben 434.456 casi di infezioni sessualmente trasmesse, delle quali 54.275 tra omosessuali, bisessuali e, in generale, uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM). Nel complesso vi è stato un incremento del 10% rispetto al 2014. La clamidia è stata la malattia più diagnosticata con il 46% delle diagnosi (200,288 casi), seguita dalle verruche genitali (68.310 casi). L’impennata più alta si è registrata con la sifilide con un aumento del 20%, seguita dalla gonorrea (+11%).

ALLARME PER GAY E BISESSUALI
La dott.ssa Gwenda Hughes, responsabile per le malattie sessualmente trasmesse presso il Public Health England (PHE), ha lanciato l’allarme, sottolineando come la categoria maggiormente colpita sia quella dei giovani gay, invitandoli a frequenti controlli e all’utilizzo del preservativo:

“Le nuove statistiche mostrano che i tassi STI (sexually transmitted infections) sono ancora molto elevati tra gli uomini gay e i giovani. Dobbiamo di fare di più per aumentare la consapevolezza circa le malattie sessualmente trasmissibili e come possono essere evitati, in particolare l’efficacia del preservativo. Raccomandiamo che chiunque abbia rapporti sessuali con un partner nuovo o casuale usi preservativi e faccia regolarmente i test per l’HIV e per le malattie sessualmente trasmissibili. (…)“.

Sull’altro versante, Yusef Azad, responsabile del National Aids Trust, ha puntato il dito contro il governo rimproverandolo di non aver messo in atto una campagna informativa adeguata sul piano dell’educazione sessuale tra i giovanissimi, riguardo i rischi e i pericoli ai quali vanno incontro gli uomini gay e bisex.

L’epidemia di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani omosessuali e bisessuali britannici mette a nudo, ancora una volta, i concreti rischi e le drammatiche conseguenze alle quali vanno incontro i seguaci del tanto decantato e pubblicizzato stile di vita “gender fluid”. Il governo italiano, attraverso le sue numerose iniziative volte a “normalizzare” l’omosessualità e qualsiasi tipo di tendenza sessuale contro natura, si rende complice di una folle piano ideologico contro la scienza e contro l’uomo stesso.

Rodolfo de Mattei/ Osservatorio Gender.it

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