Anche a me, Signore, hai consegnato i tuoi talenti … (33 Domenica ordinario A/2017)

Anche a me Signore hai consegnato i tuoi talenti. Mi hai dato un cuore per amare, una mente per riflettere ed imparare, una volontà per costruire qualcosa di buono, delle braccia per lavorare, una fede da trasmettere agli altri, una famiglia con la quale vivere e tanti altri ancora.
Come hai ordinato alla pianta di crescere e di dare i suoi frutti in abbondanza, così vuoi che faccia fruttare tutto ciò che mi hai dato per utilità personale e per utilità comune. 

In realtà tengo questi doni in cassaforte, pigramente sotterrati, senza mai farli crescere, senza mai passarli nelle mani degli altri, come si passa la fiamma olimpica.
Sono a chiederti perdono, Signore, perché giunto al termine di questo anno liturgico, mi accorgo di essere come ero al principio. Mi presento a te con le mani vuote e con il cuore inaridito.

Ho imparato, Signore, dalla Parola che a me hai rivolto, che la vita senza impegno non vale nulla, che la fede senza le opere non vale nulla.
Non mi gettare nel buio. Ti chiedo di darmi un altro giorno perché ho deciso, anche se in ritardo, di investire i tuoi doni facendoli fruttare ad alto interesse. Faccio sul serio. Non ti truffo. Amen.

A. Dini

 

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