… ama Dio… ama il prossimo … (Mt 22,35-40)

Un dottore della legge lo interrogò per metterlo alla prova: “ Maestro, nella legge qual è il più grande comandamento?” Gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ei profeti. (Mt 22,35-40)

Qual è la mancanza più grande di oggi? Che cosa manca di più all’uomo?

Non sono mica gli Euro, certo a tanti, e sono in aumento, mancano anche quelli, grazie a questa crisi che sembra non avere fine, provocata dai poteri economici che governano il mondo assieme alla miopia di coloro che dovrebbero essere capaci di amministrare e vigilare non solo il bene comune, ma per il bene comune.

La mancanza più sentita oggi, forse non solo di oggi, ma che, certamente, è quella che fa soffrire di più l’ essere umano, anche più della povertà, della sofferenza, della morte stessa è la mancanza di amore. Basta mettersi in ascolto delle persone e ti rendi conto di come siano alla ricerca di attenzione, di considerazione, di tenerezza, di gratuità, di disponibilità, di generosità, ma tutto questo può nascere solo da quanto è contenuto nella parola: AMORE.

E dopo averci ricordato, Domenica scorsa, che a Dio occorre dare tutto, Gesù ci parla di amore!  Ma non di un amore così come una vaga idea, come un generico sentimento che … Dopo aver cercato di cogliere in fallo Gesù sul tema delle tasse: pagarle, non pagarle, i rigoristi del rispetto della Legge mettono sotto esame Gesù e  la sua conoscenza della Scrittura, della Torah, con la domanda che gli rivolge questo “dottore”. Permettetemi un piccolo inciso: quanti cristiani possono dire di conoscere la Scrittura, quanti la amano?! Già, perché la Scrittura non basta solo conoscerla, ma amarla … solamente se la si ama possiamo penetrarla e testimoniarla nella nostra vita.

“QUAL è IL COMANDAMENTO PIU’ GRANDE?”

La risposta di Gesù: l’amore a Dio… con tutto quello che sei, con la totalità della tua persona con ogni fibra del tuo essere … non c’è spazio per nessuna riserva, a questo viene unito l’amore al prossimo, mi verrebbe da dire le due facce di un’unica medaglia. Un prossimo da amare come “te stesso”…

PERCHE’ LA PRIMAFACCIA è QUELLA DELL’ AMORE A DIO?

Perché è l’amore a Dio – che per noi si traduce poi nell’amore a Gesù – non si ferma a una generica intuizione di Dio e un vago sentimento di spiritualità – sostiene tutto. Le prime pagine della Bibbia ci dicono che l’uomo è fatto “immagine e somiglianza di Dio”, che crea per amore, così l’uomo è capace di relazionarsi con Dio in risposta al suo amore. E solo l’amore a Dio può darci quella forza di amare ciò che umanamente non è amabile.

Proviamo a fare alcuni esempi! Se una persona mi fa un torto, mi manca di rispetto, se un collega di lavoro mi passa davanti non tanto perché è più valido, ma per altri motivi, cosa impedisce di toglierlo dalla lista delle mie relazioni? Cosa mi rende capace di perdono e di accogliere di nuovo la persona con la quale ho avuto un diverbio o ho subito un torto? Solo l’amore a Cristo, a Dio.

Riflettiamo su questa testimonianza:.

 “… 26 luglio 1942. A Dachau, nel tristemente campo di concentramento, una giovane infermiera si avvicina al sacerdote Titus Brandsma per ucciderlo con un’iniezione di veleno: così era stato ordinato dalle autorità del campo. “ Il sacerdote – ha poi raccontato la giovane pentita – non mostrò il minimo odio nei miei confronti. Disse con disarmante mitezza: “ Povera ragazza, io pregherò per te”. E mi diede la sua corona del rosario. Io risposi che non ero capace di pregare e quindi non mi serviva. Egli mi disse: “ Anche se non sai pregare, dì almeno la seconda parte dell’Ave Maria. Ripeti spesso: Prega per noi peccatori! Se preghi ti salverai”.

Allora io risi: oggi invece piango e trovo fiducia solo pensando al perdono di quel condannato”. (A. Comastri Una buona notizia per te p. 210)

L’apostolo Giovanni dice che: …” Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio è amore…”, allo stesso tempo spiega che: “ … in questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo figlio …”.

L’amore di Dio ci precede sempre! Sta prima di noi, sta dentro di noi, sta davanti a noi. Quindi lasciamoci amare da Dio. Sentirsi amati è bello ed essere amati da Dio di più. Qualcuno potrebbe dire. Perché però mi succede questo, non me ne va bene una …, mi aspetto che … invece. Non tutto va bene, i nostri desideri non sono assecondati, la mia vita è quella che è, ma Dio non distoglie il suo sguardo e il suo volermi bene, amarmi vanno oltre i miei desideri, oltre la vita stessa perché per questo ha sacrificato la sua vita.

L’ AMORE AL PROSSIMO diventa la cartina di tornasole sulla quale io verifico il mio amore a Dio. Sempre S. Giovanni scrive: “ Chi, infatti, non ama il proprio fratello che vede non può amare Dio che non vede”.

L’amore a Dio e l’amore al prossimo non vanno contrapposti o considerati staccati l’uno dall’altro, Il card. Angelo Comastri fa il paragone di due braccia al servizio di un unico amore. Percepire questa logica dell’amore fa sì che il non maltrattare, il non molestare, il non approfittare del debole e del povero, leggiamo in Esodo 20, diventerà per noi connaturale perché “l’amore non fa male nessun male al prossimo … pieno compimento della legge è l’amore” (S. Paolo.)

Se nella risposta di Gesù il primo e più grande comandamento dell’amore a Dio vede il coinvolgimento della totalità della persona, nell’ amore al prossimo Gesù aggiunge: “ come te stesso”.

Nella mia esperienza scolastica ho incontrato diversi ragazzi che non avevano autostima, che non si accettavano …

Certo, se io sono arrabbiato con me stesso e con il mondo intero, se penso di essere sbagliato, come mi disse fra le lacrime una ragazzina, non riesco ad amare, non riesco ad accettare gli altri e a volte la vita stessa! Per il Signore, però, nessuno nasce sbagliato, ognuno di noi è importante e Lui lo ama e con lui la sua fatica, i suoi limiti, i suoi insuccessi, la sua sofferenza e le sue lacrime assieme alle sue gioie.

Se non è possibile amare a comando è possibile rispondere a un amore offerto e donato e che ancora una volta ci elargito in ogni Eucaristia che celebriamo. Vi può essere un amore più grande di quello di Dio? Certamente no! Altrimenti che Dio sarebbe … Dio ci ama, lasciamoci amare e anche noi saremo capaci di amare!!!!

(Soli Deo gloria, qydiacdon)

 

 

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