Ci sono cristiani muti, che finché non li toccano, stanno tranquilli anche se casca il mondo.
Non protestano per le ingiustizie (…) per le persecuzioni o per i compromessi, comprati
dall’ opportunismo o dalla paura.
Altri perché ( …) per loro la fede è una cosa eterea, che
non ha niente a che vedere con la vita: si tratta di nuvole dall’alto …
Ti preghiamo, Signore per i cristiani del silenzio; che la tua Parola incendi i loro cuori e faccia superare la loro paura. Che non tacciano come se non avessero niente da dire.
Tu sai quello che conviene alla tua Chiesa, se un fervore da catacomba o [ la routine di una fede tiepida, che non indispone i potenti e non annuncia la verità. ] Dalle ciò che è meglio anche se fosse [la persecuzione,] il carcere o la povertà.
Liberaci dal silenzio del sazio di fronte all’ingiustizia sociale; liberaci dal silenzio “prudente” per non comprometterci.
Temiamo di aver posto limiti al tuo Vangelo; non è più duro, non dà fastidio a nessuno; abbiamo voluto convincerci che si poteva servire Te e il denaro.
Signore libera la tua Chiesa da ogni sapore mondano, che non appaia come una società con i suoi azionisti, con i suoi funzionari, i suoi privilegi, la sua burocrazia.
Che la tua Chiesa non sia mai la Chiesa del silenzio, dato che è depositaria della tua Parola; che gridi liberamente, senza reticenze, senza codardie [ la verità del Vangelo ]. Che non taccia mai né di fronte ai guanti bianchi né di fronte alle armi.
Liberamente tratto e adattato
Luis Espinal
Oraciones e quemarropa.
Assemblea dei Diritti Umani, Sucre, 1981