Il giorno in cui i cani poliziotto individuarono Qualcuno vivo nel tabernacolo 20 anni fa, durante la visita apostolica di San Giovanni Paolo II negli USA

Il sito www.americaneedsfatima.org ha diffuso quest’anno il resoconto di un evento registrato l’ultimo giorno della visita apostolica di papa San Giovanni Paolo II negli Stati Uniti nel 1995.

Il resoconto è stato presentato da padre Albert J. Byrne in un articolo intitolato Nature’s Evidence of the Real Presence (Una prova naturale della Presenza Reale) a proposito di Gesù Cristo presente e vivo in Carne, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucaristia.    

In base al resoconto era stata una giornata piena di eventi, a cominciare dalla Messa presso l’Oriole Park di Camden Yards seguita da una parata per le vie del centro di Baltimora, una visita alla basilica dell’Assunzione, la prima cattedrale del Paese, il pranzo in una mensa locale gestita da Catholic Charities, un servizio di preghiera presso la cattedrale di Mary Our Queen e infine una breve sosta al seminario di Santa Maria.

Il programma era così serrato che era previsto che il pontefice salutasse semplicemente i seminaristi mentre questi erano in piedi sui gradini esterni della struttura, ma Giovanni Paolo II si aprì un varco tra di loro ed entrò nell’edificio. Voleva fare una visita al Santissimo Sacramento.

Quando fu resa nota la sua intenzione, i responsabili della sicurezza esaminarono immediatamente tutta la struttura, prestando particolare attenzione alla cappella in cui il papa sarebbe andato a pregare. A questo scopo, vennero utilizzati cani addestrati per localizzare le persone quando crollano gli edifici o si verificano catastrofi naturali, per accertarsi che non ci fossero individui nascosti.

I cani percorsero rapidamente atri, uffici e classi e aule, e vennero poi fatti entrare nella cappella. Andarono su e giù lungo le navate, arrivando infine nella cappella laterale in cui era custodito il Santissimo Sacramento. Raggiunto il tabernacolo, si fermarono e rimasero con lo sguardo fisso come fanno quando individuano una persona tra le macerie. Fissando il tabernacolo annusavano, ringhiavano e si rifiutavano di uscire dalla cappella. Per loro, lì dentro c’era una persona nascosta. I cani si ritirarono solo dopo aver ricevuto ordini dai loro responsabili. Avevano percepito la presenza di Qualcuno vivo nel tabernacolo!

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

Fonte Aleteia

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