… Verso il sommo bene …

Se il tuo amore sarà un amore puro, libero e conforme al volere di Dio, sarai affracanto dalla schiavitù delle cose. Non desiderare ciò che non ti è lecito avere; non volere ciò che ti può essere di impaccio, privandoti della libertà interiore.
(…) Se tu andrai cercando queste cose o quest’altro; se vorrai essere qui oppur là, per conseguire maggiormente il tuo comodo e il tuo piacere, non sarai mai in pace, libero da angosce; perchè in ogni cosa ci sarà qualche difetto e
dappertutto ci sarà una che ti contrasta. (…)
Non sarà certo un luogo che ti darà sicurezza, se ti manca il fervore spirituale. Non sarà una pace cercate fuori di te che reggerà a lungo, se ti manca quello che è il vero fondamento della fermezza del cuore: vale a dire se tu non sei
saldamente in me. Puoi trasferirti altrove quanto vuoi; ma non puoi migliore te stesso. Se affacciandosi un’occasione, la coglierai, troverai ancora, e ancora di più, quello che avevi fuggito.

Dall’ Imitazione di Cristo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8..

XXIX Domenica C “ Pregare sempre senza stancarsi mai”

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»
________________________________________

“Il Figlio dell’uomo troverà ancora fede sulla terra?” Bella domanda Gesù.
La guerra, la situazione economica che stiamo attraversando, con
l’aumento dell’energia, per tanti l’impossibilità di far fronte a bisogni fondamentali come, ad esempio potersi scaldare quando arriverà l’inverno, o poter mangiare. Di fronte a palesi ingiustizie dove alcuni percepiscono retribuzioni eccessive e altri nemmeno da sopravvivenza.
Che dire poi della malattia, della morte di chi ci è caro, ma che anche noi dovremo sperimentare!
Credere non è né scontato, né facile così la nostra fede può vacillare, per non dire poi della sofferenza dei piccoli dei bambini quando vengono presi da mali incurabili, perché la Dea scienza è impotente.
Vero le difficoltà, il dolore, ci fa mettere in discussione Dio! “Se Dio c’è perché permette …” Si sente spesso dire. Continue reading

XXIII Domenica ordinario C – Chi può conoscere il volere del Signore?…

Dal libro della Sapienza

Quale, uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza».

Parola di Dio

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore
_________________________________

Noi spesso, anche nella nostra vita di fede vorremmo insegnare a Dio a fare il Dio. Perché Dio non fa questo, perché non fa quello… come può permettere che accadono certe cose , magari proprio a me che faccio tutto quello che posso …
Il libro della Sapienza ci mette in guardia: “Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, (…) A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo?”
In un mondo in cui sembra che la scienza e la tecnologia siano le nuove divinità crescere in Sapienza appare difficile. Sapienza non deve essere confusa con la pura e semplice conoscenza. Questo verbo ha il significato di dare sapore, imprimere gusto, assaporare. Allora cosa può dare sapore alla nostra vita, alla domanda di senso dell’esistenza umana, alla ricerca di autenticità e di verità dei giovani che cercano così spesso di fuggire buttandosi nell’ assunzione di sostanze, nell’alcol, non di rado nella violenza; pensiamo all’adesione ad una baby gang come affermazione di sé. Continue reading

XXI Domenica ordinario C; 2022 – Sono pochi quelli che si salvano?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
_______________________________________

“Sono pochi quelli che si salvano?” Che potremmo anche tradurre: “Sono pochi quelli che sono in Paradiso?”.
La domanda è mal posta da questo tale, che evidentemente pensa di essere fra quei pochi, ma il Signore non risponde a questa domanda. Vi è una tentazione pericolosa che è quella di sapere se siamo in regola, se abbiamo i punti necessari e completato la raccolta per la tessera di accesso al Paradiso.
Questa tentazione subdola ci porterà poi a considerarci dei cristiani di serie A, di far parte di un gruppo speciale che può guardare gli altri dall’alto al basso.
La risposta di Gesù è invece una sferzata per tutti noi! “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.”
Ma di quale porta sta parlando Gesù? Gesù sta parlando della porta della fede; mantenerla non è facile, ha bisogna di una forza supplementare, specie nei momenti impegnativi e difficili della nostra vita. Continue reading

Dal Vangelo secondo Luca XIX Domenica ordinario C- Fede e vigilanza

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
_______________________________________________________________

Vorrei fermarmi con voi a riflettere su due temi che con chiarezza emergono dalle letture che abbiamo ascoltato. Il primo è quello della fede e il secondo è quello della vigilanza.

Il Catechismo della Chiesa cattolica ci dice che la fede è un dono di Dio, la riceviamo con il nostro Battesimo che
per perseverare crescere e vivere ha bisogno di essere nutrita dalla Parola di Dio operare dalla carità e sostenuta dalla speranza, ma che può essere anche persa se non alimentata Continue reading

XVI Domenica ordinario anno C – Ospitalità … accoglienza

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta»
______________________________________________________

Marta e Maria, a volte vengono messe in contrapposizione. Cosa privilegiare? Una fede che nasce da una specie di quietismo o una fede che nasce dall’ attivismo? In realtà non è così? Prendiamo una moneta, anche
l’euro, ha due facce, che in realtà penso anche un po’ bruttine. Così anche della fede, che si esprime con due modalità come dice il Vangelo. Marta e Maria conoscono Gesù e lo accolgono nella loro casa. Ma andiamo a vedere come. “Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.”

«La fede nasce dall’ascolto». Lo dice san Paolo nella Lettera ai Romani, riducendo al minimo i vocaboli (Rm 10,17). La fede è relazione personale, è relazione fra persone perché è fiducia interpersonale e nasce dall’ascolto dell’altro.

“Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. Dice Gesù a Marta.
Ma cosa significa quello che potrebbe sembrare un rimprovero che viene fatto a chi si sta facendo in quattro per accogliere l’ospite, arrivato. Significa una cosa molto semplice. Certo quello che sta compiendo Marta sono segni di considerazione e di amicizia verso Gesù ma vi è qualcosa che sta a monte di tutto questo, che viene prima: l’accoglienza interiore da cui potrà poi nascere tutto il nostro agire. Conoscere Gesù e il Vangelo, pregarlo e accettare i suoi insegnamenti. Tutto questo può nascere, però solo se noi ci mettiamo in ascolto della sua Parola. Ascoltando la Parola potremmo poi immergerci in un vero autentico servizio agli altri. Come una moneta che ha due facce, come il nostro corpo che ha due polmoni Maria e Marta rappresentano le caratteristiche del discepolo, non uno piuttosto che l’altro non la contemplazione contro l’azione, ma un binomio inscindibile.

Solo così potremo compiere gesti di carità autentica come quello del buon samaritano che ascoltavamo Domenica scorsa. Azione che trae il suo nutrimento dalla preghiera.
A questo punto occorre che riflettiamo su come sia la nostra preghiera. Se essa assomiglia ad un grande elenco di richieste, oppure un’ora circa di Messa domenicale, per carità l’Eucaristia è la preghiera per eccellenza, ma è veramente un accogliere con tutti noi stessi, mente, cuore, Gesù e con Lui il vangelo imitando Abramo che accoglie i tre uomini alle querce di Mamre. Continue reading

Preghiera della Visitazione ( 31 Maggio) dagli scritti del beato fr. Charles di Gesù (de Foucauld)

Maria, Madre sollecita nella Visitazione,
insegnaci l’ascolto della Parola,
un ascolto che ci fa sussultare e, in fretta,
ci fa dirigere verso tutte le situazioni di povertà
dove è necessaria la presenza del Figlio tuo.
Insegnaci a portare Gesù,
silenziosamente e umilmente, come hai fatto Tu!
Le nostre fraternità (famiglie) siano in mezzo
a coloro che non lo conoscono
per diffondere il Suo Vangelo
testimoniandolo non con le parole ma con la vita;
non annunciandolo ma vivendolo!
Insegnaci a viaggiare semplicemente
come hai fatto Tu,
con lo sguardo sempre fisso su Gesù
presente nel grembo tuo:
contemplandolo, adorandolo e imitandolo.
Maria, donna del Magnificat,
insegnaci ad essere fedeli alla nostra missione:
portare Gesù alla gente!
O Madre diletta, è la tua stessa missione,
la prima che Gesù ti ha affidato
e che ti sei degnata di condividere con noi.
Soccorrici e intercedi per noi affinché facciamo
quello che facesti tu nella casa di Zaccaria:
glorificare Dio e santificare le persone in Gesù,
grazie a Lui e per Lui! Amen!

Visitazione della Beata Vergine Maria

 

 

IV Domenica di Pasqua: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.”

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
____________________________________________
In quel tempo, Gesù disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”
Le mie pecore ascoltano la mia voce. In questa immagine ci siamo noi cristiani, anche i ministri della Chiesa, anche i religiosi che dovrebbero ascoltare la voce di Gesù che risuona nel Vangelo. Ma siamo sicuri di ascoltare questa voce che ci chiama, ci interpella sul nostro modo di pensare, di agire, di porci nei confronti degli altri.
Forse non sempre ascoltiamo il Signore che ci parla. Proviamo a pensare in una settimana a quanto prendiamo in mano il Vangelo e ne sfogliamo una pagina. Ancora quanto tempo diamo alla preghiera, che non è solo riempire il Signore con le mie parole, ma mettersi in ascolto di quello che Lui ci vuole dire. Del modo in cui orientiamo le nostre scelte secondo quella logica di donazione e servizio che il Signore stesso ha vissuto e ci ha lasciato come comandamento.
Come siamo aperti alla novità del Vangelo? Certo vivere la novità del Vangelo non è scontato. Spesso noi prendiamo quello che del Vangelo ci aggrada e tralasciamo quello che è più impegnativo. Pensiamo solo al discorso sul perdono quando Gesù viene interpellato e ci dice che dobbiamo perdonare sempre. Magari anche quando un nostro collega sul luogo del lavoro ci fa lo sgambetto per passarci davanti, oppure quando qualcuno va in giro sparlando di noi. Perdonare diventa difficile, la prima reazione sarebbe quella dell’occhio per occhio dente per dente. Ci vuole davvero una forza più grande che non deriva dalle nostre capacità umane.
Ma il Signore ci conosce e … “nessuno ci strapperà dalla sua mano”. Continue reading

RUSSIA-UE La guerra del gas è iniziata e la pagheremo tutti

 

La Russia ha interrotto le forniture di gas a Polonia e Bulgaria che rifiutano di pagare in rubli. Mosca è pronta a tagliare il gas anche agli altri Paesi che faranno la stessa scelta. Intanto il gas russo continua ad arrivare agli altri Paesi europei. La Commissione avverte che, senza un approccio più strategico, sarebbe crisi senza precedenti.

La guerra del gas la pagheremo tutti. Era assolutamente prevedibile e ampliamente annunciato che la guerra in Ucraina, oltre ai morti e feriti che si contano in quel paese dal 2014 ad oggi, si passasse alla fine del libero mercato con le sanzioni e confische dei Paesi occidentali e, cosa accaduta ieri, alla guerra del gas, con il taglio delle forniture ai primi due Paesi che si sono chiaramente rifiutati di pagare le forniture in rubli del gas russo, Polonia e Bulgaria.

La guerra in corso è anche una guerra della ‘moneta’ di scambio (e valore di riferimento unico) internazionale, nella quale la tirannia assoluta del dollaro Usa cesserà di essere tale. Il Presidente russo Valdimir Putin, dal 23 marzo scorso aveva annunciato la richiesta del suo Paese di vedersi pagare il gas fornito ai Paesi ‘non amichevoli’, tra cui tutti coloro che sanzionavano Mosca, in moneta nazionale russa. Lo aveva fatto anche per sostenere il valore del proprio conio nazionale, a fronte di una prevedibile speculazione e saccheggio che la stava portando alla ‘carta straccia’. Tutti sapevamo che la Russia avrebbe preteso questi pagamenti in moneta nazionale e minacciato i riottosi del taglio delle proprie forniture. Tra l’altro, la Russia ha giù sottoscritto contratti miliardari con India, Cina, Pakistan e diversi altri giganti globali con la clausola di pagamenti in monete nazionali. Continue reading

Riflessione per il venerdì Santo

Allora come tutti i morenti, cominciò a ripensare la sua vita. Tutta la sua vita a Nazareth
Si rivedeva nel corso della sua esistenza.
E si chiedeva come aveva potuto farsi tanti nemici?
Era una follia. Come era riuscito a farsi tanti nemici?
Era una follia. Era una sfida …
Era la grande festa della salvezza del mondo.

Quelli della città, quelli dei sobborghi, quelli delle campagne. Continue reading