XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A), imparate da me che sono mite ed umile di cuore …

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
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Proviamo a chiederci, e pensiamo alla risposta, perché Gesù è venuto? Certo per salvarci, ma vi è anche qualcosa di ulteriore, per indicarci come vivere e una via da seguire. Un ragazzino alla vigilia della sua prima comunione alla domanda a chi vorresti assomigliare rispose: “ Vorrei seguire l’ esempio di Gesù”.

Oggi nel Vangelo Gesù ci dice: “ Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.
“ Quando il Signore, nel sermone del monte, proclama “beati” i mansueti, non intende parlare di persone deboli né di quelli che vivono in una sottomissione servile.
Un figlio di Dio “mansueto” può sopportare malvagità e durezza, senza vendicarsi, perché sa di essere sostenuto da Dio che gli dà la forza per mantenere questo atteggiamento di vero discepolo di Gesù.
Il Signore Gesù era “mansueto”. Solo seguendolo possiamo imparare ad avere un animo mite. Quando ci troviamo in uno stato d’irritazione per colpa degli altri, dobbiamo gridare a lui: “Signore, dammi di manifestare ora i tuoi sentimenti”. ( Gesù ti ama)

La mitezza è la caratteristica di una persona che ha carattere dolce e umano, disposto alla pazienza e all’indulgenza.

Oggi nel nostro tempo che per certi aspetti è così violento la mitezza può essere scambiata con debolezza, in realtà è una vera e propria forza dirompente che può lasciare senza parole i nostri interlocutori o adirarli.

A proposito della mitezza del cuore voglio narrarvi un episodio che racconta la famosa scrittrice Pearl Buck.
Era un giorno d’inverno e stava nevicando. Un ragazzo di nome Gianni stava osservando i passanti. Ad un certo momento, da due direzioni opposte, arrivarono due ragazzi in bicicletta. Lavoravano in un ristorante e portavano delle ceste pieni di alimenti. Improvvisamente si urtarono e tutti e due caddero dalle biciclette e il contenuto delle ceste si sparse per l strada. Gianni si aspettava che i due ragazzi si mettessero a litigare, magari anche si picchiassero, ma tutti e due dissero:” Scusa è stata colpa mia” e poi si inginocchiarono per raccogliere quello che era caduto. Gianni restò colpito dalla loro calma e gentilezza.

Imparate da me che sono mite e umile di cuore. (Vangelo)

Oggi, durante la Messa, specialmente quando riceveremo la S. Comunione preghiamo: Gesù mite e umile di cuore, fa’ che il mio cuore sia simile al tuo!

Deo gratias, qydiacdon

 

Lectio XIV Domenica del Tempo Ordinario - Anno B - Piccolo Gregge  dell'Immacolata

XIII domenica Ordinario A: chi ama …

XII Domenica tempo ordinario: Chi ama …

XII Domenica tempo ordinario: Chi ama …

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Parola del Signore
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La domanda che ci dobbiamo porre di fronte a questo è :” Chi amiamo prima di tutti?”
Allora vi racconto un episodio in cui, e non è abbastanza consueto, che un fanciullo debba fare una scelta fra l’amore per Dio e l’ amore dei genitori, a chi dare la precedenza?
Vi era in un villaggio un contadino poco credente e quando giunse la Domenica disse al figlio di andare a lavorare nei campi. Il fanciullo gli disse con calma, ma papà oggi è Domenica, c’è il terzo comandamento del Signore che ordina di celebrare questo giorni con la preghiera e con il riposo.
Il Padre ribadì: “I comandamenti sono per i bambini piccoli e tu ormai sei grande.
Ecco la risposta che venne in mente al ragazzo . Se non devo osservare i comandamenti, allora non debbo osservare nemmeno il quarto, quello che ordina di obbedire ai genitori. Il padre chiuse la bocca e non disse più al figlio di andare a lavorare nei campi. Continue reading

XII Domenica tempo ordinario A 2023

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore
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Se dovessi dare un titolo alla mia meditazione di oggi, prendendo spunto dalla prima lettura e dal Vangelo, metterei: persecuzione e non avere paura. La persecuzione a cui è sottoposto il profeta Geremia, nello stesso tempo Gesù nel Vangelo ci chiede di non avere paura. Oggi non è facile essere testimoni del Vangelo ed è facile essere additati come creduloni, bigotti, o, peggio ancora, come poveretti che credono ancora in quello che dicono i preti.

Di fronte a questo Gesù ci chiede di non avere paura.

Ma quali paure?

Una è quella delle tante troppe volte incoerenze anche all’ interno della stessa Chiesa e temiamo questo giudizio, dimenticando che la Chiesa è costituita da persone, che sono quello che sono e che Dio solo vede dove là nessun’altro può vedere, sapendo in modo autentico quello che siamo. Continue reading

XI Domenica tempo Ordinario : apostoli

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore
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Il Vangelo di oggi ci ricorda la chiamata dei dodici ad essere apostoli. Gesù predicava, ma non vi erano i mezzi di comunicazione sociale come vi sono adesso. Tanti non lo potevano udire in modo personale. Ecco, quindi, che Gesù, sentendo compassione per quelle persone e per far sì che fosse soddisfatto il loro desiderio di conoscenza sceglie dodici apostoli, dodici potremmo dire aiutanti che diventassero suoi messaggeri, della sua Parola di salvezza. Per tre anni gli apostoli condivisero con Gesù, ascoltarono i suoi insegnamenti, ma in modo particolare videro il suo atteggiamento di bontà e di accoglienza verso gli uomini, anche assieme alle sue denunce di poca coerenza verso scribi e farisei e verso le ingiustizie.

Ma non solo i dodici. Ciascuno di noi dal giorno del nostro Battesimo ha ricevuto la consegna di essere apostolo, che significa inviato, ad annunciare l’amore di Gesù nel mondo. Oggi i successori degli apostoli sono i vescovi. Continue reading

Corpus Domini 2023

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

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Se la solennità del Corpus Domini ci rimanda direttamente all’ Eucaristia, e la presenza reale del Signore Gesù in questo Sacramento che è il cuore della vita cristiana, ecco per cui si viene a Messa e in particolare nel giorno del Signore: la Domenica, che è il primo giorno della settimana, altro ché della fine settimana. Ci ricorda anche qualcosa di ulteriore.
Quando noi riceviamo la S. Comunione il ministro dice corpo di Cristo. Dio si mostra a noi in Gesù che è veramente uomo, come è veramente Dio, fatto di corpo, di quella vita che anche noi viviamo così che Dio stesso arriva a noi.
Un commentatore ha scritto e io condivido “ Carne e sangue, che nella mentalità biblica non è solo il corpo fisico ma tutta la concretezza della vita fatta di scelte, passioni, decisioni, dolore, contatto fisico e anche morte vera. Questo è Dio per noi: l’uomo Gesù. Nella via dell’umanità, fatta di carne e sangue di ogni uomo, noi possiamo arrivare a Dio, anzi è Dio stesso che arriva a noi. Questa è la novità più profonda del Vangelo che scandalizzava a quel tempo così come anche oggi risulta difficile da accettare fino in fondo.
Credere in un Dio che sta distaccato in un olimpo divino fuori dal mondo, che detta regole da seguire più o meno comprensibili e che ci aspetta alla fine per un castigo o premio, è forse più facile da credere e accettare. Un Dio senza carne e sangue è “più Dio” secondo la logica umana. Infatti noi sperimentiamo quanto siamo fragili e limitati, e quanto la nostra concretezza fisica e sociale abbia davvero poco di divino. Un vero Dio non ha nulla a che fare con noi se non una distaccata presenza e sostegno, ma con la massima attenzione di non mescolarsi con la bassezza umana.
Ma il Vangelo ci racconta un’altra visione di Dio, ed è proprio per questo che è Vangelo, cioè “buona notizia”: L’uomo Gesù è Dio, quindi Dio è l’uomo Gesù, con la sua carne e il suo sangue. E in questa carnalità umana segnata da tutte le fragilità posso incontrare Dio.”

Noi con la Santa Comunione , Corpo e sangue di cristo, veniamo in contatto fisico con Gesù, con Dio, con la sua luce, con la sua grazia, con il suo amore per noi, questa è l’Eucaristia che noi celebriamo e che porta Dio vicino a noi, come cibo, sostegno del nostro essere viandanti verso il cielo, cioè verso Dio, ma per questo abbiamo bisogno di Gesù che ancora si offre a noi nelle specie eucaristiche, come si è offerto a noi sulla croce.

La nostra preghiera in questa Eucaristia sia : ”Signore aumenta la nostra fede nella tua presenza reale nel pane e nel vino eucaristico, sostieni il nostro cammino incontro a te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Deo gratias, qydiacdon

 

Domenica della SS Trinità … un mistero …

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore
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Festa, anzi solennità della SS. Trinità. Un po’ difficile spiegare la Trinità. Un solo Dio in tre persone. Come fare a spiegare? Spiegamenti a livello razionale non ve ne sono. Mi faccio aiutare da S. Patrizio, patrono, protettore dell’Irlanda questa verde terra.
Nato nel 385 in una località inglese, nella sua giovinezza Patrizio non era proprio un cristiano modello, anche se suo padre lo era. Viveva bene comodamente, i genitori non avevano problemi economici, però a sedici anni fu catturato da pirati irlandesi e venduto a un pagano che lo mise a pascolare le pecore. Dopo sei anni ebbe un sogno nel quale gli fu ordinato di fuggire e che gli indicò la nave che poteva portarlo via.
Quando si svegliò andò nel posto che gli era stato indicato, andò in Francia che a quell’epoca era già cristiana poi tornò in Irlanda, che non era ancora cristiana e annunciò il Vangelo. Spiegare il mistero della Trinità agli irlandesi non era semplice. Continue reading

Pentecoste Spirito di Dio scendi su di noi

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

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Parola del Signore

Noi tutti abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel giorno del nostro battesimo, nella Cresima, lo Spirito Santo è sempre presente nella Messa e nelle celebrazioni della Chiesa, ma noi ce ne scordiamo spesso.
Mi piacerebbe chiedervi, ma rispondete in voi stessi, quanti pregano lo Spirito Santo durante il giorno, o al mattino perché li guidi nella loro giornata. Ma non dimentichiamo se noi siamo docili alla sua azione è Lui che guida la Chiesa ed anche la nostra vita.
Vi vorrei fare riflettere su due piccoli episodi:
Pio X ricevette un giorno in udienza privata un padre con due figli, uno dei due era stato promosso, l’altro rimandato in matematica. Il Papa chiese ai due ragazzini come erano andati. Quello che era stato promosso non ebbe problemi, l’altro non ebbe il coraggio di dire la verità. E il Papa:
“Perché non dici la verità, non sei stato rimandato in matematica”, ma il Papa trattò quel ragazzo con bontà perché sapeva che aveva paura di essere umiliato in pubblico.

Ma noi, adulti abbiamo il coraggio di annunciare la fede, che lo Spirito Santo ci suggerisce o abbiamo paura di farlo in un mondo che è sempre più ostile e in cui proliferano anche chiese sataniste, riconosciute anche dagli stati?

L’ altro episodio parla dei ragazzini che andavano nel bosco a cercare nidi degli uccelli rubando uova e uccellini, prendendo in giro un compagno, Edoardo, perché non era mai riuscito a trovare un nido, ma un giorno scorge un nido di merli. La femmina lo vede e scappa. Dall’ albero vicino sulla quale si era rifugiata sembra lo implori. “Che fare?” Guardando la mamma sussurra: “torna non ti ho preso niente”.

I compagni lo prenderanno in giro, ma il cuore la coscienza di Edoardo gli dicono di non preoccuparsi.

Guidati dallo Spirito del Signore avremo anche noi lo stesso cuore, di saper sopportare per il bene senza rattristare lo Spirito Santo che è in noi?

Chiediamo in questa Eucaristia di esserne capaci e che lo Spirito soffi abbondante nelle nostre vite per abbandonarci alla sua azione.

Deo gratias, qydiacdon

 

Lo Spirito Santo rimane sempre con noi. Solennità di Pentecoste

Ascensione del Signore, la via per il cielo!

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore
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Gesù ritorna in Galilea, questa regione crocevia di gente, pagana proprio dove all’inizio aveva cominciato ad annunciare il Regno e la conversione. Qui in questo luogo di frontiera ha dato appuntamento ai suoi discepoli, che ora sono undici. Li ha convocati qui per dare, ancora una volta, la conferma che Lui, il risorto è luce decisiva che tutto rischiara.
Da questa montagna di Galilea il risorto invia i suoi ad insegnare tutto ciò che ci ha comandato.
Anche noi siamo questi suoi mandati ad insegnare quello che il Signore ha annunciato, ma non tanto e sole con le parole, ma con la testimonianza della nostra vita.

In questa Eucaristia anche noi siamo chiamati ad adorarlo e dire il nostro sì al suo mandato missionario e per indicare a tutti gli uomini una via meravigliosa che è quella che porta al cielo. Ma come si concretizza questa via? Quali sentieri percorrere? Continue reading

VI Domenica di Pasqua: vi darò un altro Paraclito

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore
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Le letture di oggi ci fanno riflettere sui comandamenti. I comandamenti ci fanno pensare subito come a qualcosa che ci viene imposto e ci indispongono un po’, magari ci fanno venire la voglia di non rispettarli, di trasgredire, come diceva quel ragazzino alla mamma: “Non sarebbe meglio che Dio abolisse il quarto comandamento, così se disubbidissi non commetterei nessun peccato”.
Ma come spiegare i comandamenti, con le loro esigenze? Provo a farlo in questo modo. Quando ero più giovane e un po’ più in forma andavo in montagna con i campeggi dei ragazzi. Chi va per montagna sa che vi sono delle indicazioni se uno vuol raggiungere una vetta battendo sentieri sicuri, che sono segnati, perché evitano passaggi pericolosi, ferrate, pareti rocciose difficili. Immaginiamo di voler raggiungere la vetta che vediamo lassù, ma che fatica questa strada da percorrere che ci viene indicata. Noi abbiamo muscoli e gambe ce la faremo, tagliamo, non seguiamo il sentiero. Ma non è così! Cosa succede? Alcuni capiscono il rischio di abbandonare sentieri sicuri, altri no. Accade allora che alcuni cadono si infortunano, altri cadendo nei crepacci muoiono. Continue reading

V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) : Io sono la via, la verità, la vita

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore
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Tutta la nostra vita possiamo paragonarla a un grande viaggio. In questo viaggio si aprono davanti a noi diverse vie, quale sarà la strada giusta per arrivare alla meta che desideriamo?

Ho letto, meditando, questo testo di vangelo un racconto antico, che mi è piaciuto molto.
Vi era un pellegrino che andava a Roma, ma si avvicinava la notte, era nuvolo non c’era, quindi la luna ad illuminare la strada e a quel tempo le strade non erano certe sicure. Niente case, niente persone a cui domandare, così quel pellegrino non sapeva dove andare. Mentre stava così, ormai disperato, all’ improvviso, sentì lontano il suono delle campane, allora si mise in cammino verso la direzione di quel suono e riuscì ad arrivare a Roma alla chiesa dove erano quelle campane: S. Maria Maggiore la più grande chiesa romana dedicata a Maria. S’inginocchio davanti all’ altare e ringraziò per lo scampato pericolo. Continue reading